Immaginiamoci di notare sul palcoscenico di un teatro alcuni attori bravi ed altri meno bravi esibirsi recitando una commedia in 2 atti. La platea di spettatori è inesistente poiché la sala è vuota. Eppure essi recitano come se nulla fosse, ma in realtà in maniera diversa dal solito. Essi si impegnano a recitare bene, ognuno la sua parte con diligenza, passione e necessità nel farlo. Noi spettatori assenti in teatro, la commedia la vediamo comunque trovandoci davanti al televisore, poiché la scena viene ripresa e ci viene inviata via cavo. Vediamo tutto lo stesso, magari senza notare qualche particolare in più che la telecamera non è in grado di mostrarci, impegnata com'è nell'inquadrare da vicino i protagonisti. Non è la stessa cosa ovviamente, come invece potrebbe avvenire se fossimo presenti sul posto, magari partecipando allo svolgimento dello spettacolo con l'immancabile pathos che ci coinvolge in modo reale, permettendoci di vivere l'evento assieme ai protagonisti. Ecco, è proprio qui che sta il nocciolo della questione. I protagonisti! Sì proprio loro, i protagonisti. Nessuno si è mai chiesto come si sentirebbero loro? Nessuno ha mai pensato come potrebbero vivere la cosa i protagonisti? E quale contraccolpo psicologico essi potrebbero accusare? L'applauso, l'incitamento, la partecipazione, sappiamo tutti che sono molle incentivanti per aiutarli a continuare con uno scopo ineluttabile: far divertire gli spettatori, inducendoli a partecipare attivamente per ottenere lo sprone necessario e coinvolgente. Il paragone con la partita di calcio è inevitabile. Gli attori protagonisti più bravi e quelli meno bravi sono i giocatori di calcio in campo. Il palcoscenico è il campo di gioco, il teatro è lo stadio con le poltroncine a sedere permettendo alla platea di guardare lo spettacolo e partecipare “de visu” all'evento. Direi che questo sia avvenuto o se preferite, meglio dire che non sia avvenuto ieri Venerdì 12 giugno ore 21.00 all'Allianz Stadium di Torino, durante la semifinale della partita di ritorno per il trofeo TIM di Coppa Italia tra la Juventus e il Milan.
Al di là del risultato che ne è scaturito, bisogna riflettere sugli effetti e l'impatto che la partita ha ingenerato su tutti noi spettatori “in castigo” e sui protagonisti, i quali orfani dei loro tifosi hanno profuso a dismisura le loro energie onorando l'impegno per la giusta circostanza. Per tutti gli attori in campo c'è stato sicuramente un risparmio di adrenalina che ha coinvolto anche noi da casa. Infatti dice bene l'amico Massimo Perin quando afferma che non è la stessa cosa come essere allo stadio, ma soprattutto aggiungo che non è la stessa cosa senza vivere la solita atmosfera, con gli spettatori che si infiammano incitando i propri beniamini in occasione di un'azione spettacolare tesa ad ottenere il tanto sospirato goal. Giusto per rendere felici i giocatori e i tifosi in un unico anelito da vivere in maniera estremamente coinvolgente. Ecco, tutto questo infatti è mancato. Peccato perchè questi appuntamenti vissuti senza spettatori allo stadio effettivamente non sono gli stessi di quelli che dovrebbero essere. In realtà non rendono giustizia all'importanza di un risultato se non c'è la gioia di viverlo assieme. E il calcio in fondo è anche questo. Peccato!
La partita di ieri quindi l'abbiamo vista in tanti, ma sicuramente tutti noi l'abbiamo gustata come si potrebbe gustare una pietanza non condita, perfino (perdonatemi l'accostamento) come un amplesso consumato senza amore. Purtroppo dovremo abituarci a vivere questa nuova realtà e farcene una ragione, sperando che al più presto si possa tornare alla normalità condividendo le nostre emozioni come prima dell'arrivo improvviso e inaspettato di questa epidemia Covid 19.

La Partita
L'incontro è terminato a reti inviolate 0 – 0. Fortunatamente la serata fresca ha risparmiato parecchia fatica ai giocatori evitando complicazioni respiratorie e di tenuta dei 90 minuti.
Ci si aspettava tutti un ritorno del calcio alla grande e l'evento fra 2 squadre titolate come Milan e Juventus ha meritato l'esordio di questa ripresa calcistica, inaugurando la “nuova stagione” sui generis per completare l'iter calcistico 2019/2020. La partita ha stimolato le nostre emozioni già dall'inizio, ricordando tramite il minuto di raccoglimento i morti e il lutto che in questi mesi ha provocato tanto dolore, sofferenze e privazioni a tutte le famiglie italiane e del mondo. Inoltre è stata opportuna, nel frangente, anche la rispettabile presenza in campo di 3 rappresentanti simbolici della Sanità, i quali hanno gestito stoicamente l'emergenza durante il periodo dell'epidemia, ed esattamente: 1 medico, 1 infermiera, 1 assistente sanitaria schierati al centro del campo con tanto di mascherina.
Fortunatamente la serata fresca ha risparmiato parecchia fatica ai giocatori evitando complicazioni respiratorie e di tenuta per tutti i 90 minuti giocati. Che ci fosse una differenza sostanziale tra le due squadre dal punto di vista tecnico non c'era alcun dubbio. Se poi consideriamo che il Milan si presentava in campo senza gli squalificati Ibrahimovic, Theo Hernandez e Castillejo, la differenza dei valori tecnici si è ancor più acuita rendendo comunque incerto il confronto tra le due compagini. E la Juventus pur rispettando l'impegno, non ha preso saggiamente sottogamba la gara e, come era giusto fare, ha profuso tutte le proprie energie con calma e raziocinio derivanti dalla consapevolezza di portare a termine un compito importante e quindi conquistando il diritto di disputare la finale all'Olimpico di Roma mercoledì 17 giugno. Agli ordini dell'arbitro Orsato le due formazioni sono scese in campo con i seguenti giocatori:

Juventus (4 – 3 – 3)
Buffon
in porta, Danilo laterale dello schieramento sulla fascia destra, Alex Sandro a sinistra, Bonucci e Deligt difensori centrali, Bentancur, Pjanic e Matuidi triangolo di centrocampo, Ronaldo, Dybala e Douglas Costa terna di attacco.
Sostituzioni: Fuori Pjanic, Matuidì e Douglas Costa, dentro Khedira, Rabiot e Bernardeschi
Fuori Danilo e dentro Cuadrado.

Milan (4 – 2 – 3 – 1)
Donnarumma
in porta, Conti laterale dello schieramento sulla fascia destra, Calabria a sinistra, Kjaer e Romagnoli difensori centrali, Bennacer e Kessie centrali di centrocampo, Bonaventura, Paquetà e Calhanoglu rifinitori di linea tra centrocampo e trequarti, Rebic punta centrale.
Sostituzioni: Fuori Bonaventura, Kessie, Paquetà dentro Leao, Krunic, Colombo
Fuori Conti, Calabria, dentro Saelemaekers, Laxalt.

I rossoneri d'altro canto non hanno trascurato l'impegno consapevoli di profondere tutte le loro energie onde evitare la pur minima distrazione che avrebbe altrimenti pagato a caro prezzo. Per loro, infatti, la partita si preannunciava alquanto difficile, ma alla prima distrazione, i rossoneri dopo appena 15 minuti, hanno pagato dazio. Infatti a seguito di un contrasto in area tra Ronaldo e Conti si determinava un batti e ribatti con il pallone che finiva sul gomito leggermente largo di Conti. Volontario o no il fallo non veniva in un primo momento fischiato da Orsato, anzi sulla ribattuta era Ronaldo a toccare la palla con il braccio sinistro alzato (in modo volontario) tanto da indurre Orsato a fischiare il fallo di mano, ma l'arbitro veniva prontamente invitato dal collaboratore al VAR per consultare il monitor posto ai bordi del campo. L'immagine chiariva ogni dubbio e Orsato decretava il calcio di rigore a favore della Juventus. Era proprio Ronaldo a incaricarsi di battere la massima punizione tramite la sua caratteristica rincorsa. Tiro basso, forte e angolato, talmente preciso che la palla si stampava sul palo alla destra del portiere Donnarumma il quale intuiva la traiettoria del tiro, tuffandosi alla disperata e quasi intercettando il pallone. Sulla respinta, la palla finiva a Calabria il quale allungava malamente la palla verso l'accorrente Rebic. Il serbo in ritardo cercava di calciare acrobaticamente il pallone a mezza altezza, però colpendo in pieno petto il difensore bianconero Danilo. Inevitabile per Orsato estrarre il cartellino rosso, lasciando il Milan in 10 uomini per quasi tutta la partita. Da quel momento in poi i rossoneri, i quali in maniera affannosa erano riusciti a rintuzzare le folate pericolose dei bianconeri, accusavano un calo progressivo di tensione e uno stato tecnico confusionale in campo. La Juventus imperversava con azioni ben congegnate, ma assai sterili per l'inefficacia dei suoi due giocatori più importanti ovvero CR7 e Dybala i quali stentavano a tirare in porta soprattutto per la resistenza opposta dai due centrali del Milan, Kjaer e Romagnoli. I difensori rossoneri infatti, hanno messo ordine in una discreta linea di difesa in cui si evidenziava il punto debole negli interventi di Calabria e a tratti pure di Conti. E quando sembrava che il Milan dovesse capitolare, gli interventi sicuri e rassicuranti di Donnarumma hanno scoraggiato le residue speranze degli assalti bianconeri. A centrocampo Bennacer, Kessie e Calhanoglu hanno lavorato molto ricucendo e tessendo trame che però perdevano parzialmente efficacia per l'imprecisione dei passaggi. Si può affermare che, in questo reparto, il Milan sia apparentemente prevalso, malgrado la grande prestazione di un Bentancur in serata di grazia. Pjanic ha deluso rimediando pure un giallo quasi alla fine del primo tempo, tanto da indurre Sarri a provvedere nel secondo tempo alla sua sostituzione assieme all'esausto Matuidì, cercando di rendere meno evanescente la manovra del centrocampo bianconero. Sarri a fine partita si è giustificato addossandosi responsabilità sul triplo cambio effettuato, adducendo la scusa di aver confuso le idee alla squadra. La verità mi sembra che stia nella reazione avuta dai rossoneri, i quali per nulla intimoriti di trovarsi in inferiorità numerica, hanno mostrato grande generosità, purtroppo non suffragata dalla precisione dei passaggi che ha penalizzato le poche azioni di attacco. Peccato perché si è avuta la netta sensazione che un Milan al completo e con la presenza di Ibrahimovic e Theo Hernandez avrebbe reso vita dura ai bianconeri e forse chissà... ma col senno di poi sono piene le fosse! Il Milan dunque esce a testa alta avendo dimostrato di dare tutto quello che poteva dare. Esce imbattuto recriminando per la dose di sfortuna che ha frenato le sue pur deboli velleità.
La Juventus in vista della finale dovrà preoccuparsi non poco, perchè la condizione fisico-atletica di parecchi uomini in campo è sembrata molto debole e incerta. Per la finale di mercoledì prossimo Sarri dovrà curare pure l'aspetto della concentrazione in campo, ma soprattutto la condizione fisica precaria emersa soprattutto nella seconda parte della gara, quando il Milan con un po' di coraggio in più avrebbe potuto costituire la sorpresa di questa serata. Per rendere più completo il giudizio delle squadre in campo, esaminiamo la prestazione tecnica dei singoli giocatori. Partendo dalla Juventus:
Buffon (voto 6,5) Poco impegnato e attento su ogni pallone guidando i compagni dall'alto della sua esperienza e del suo carisma inappuntabile. Poco impegnato nei suoi interventi.
Danilo (voto 6) Prova appena regolare, senza lode e senza infamia. Unica prodezza è stata quella di aver provocato l'espulsione di Rebic raggiungendo la sufficienza per merito del danno subito.
Alex Sandro (voto 5,5) Condizione atletica scarsa, apporto poco efficace e non molto pericoloso negli inserimenti mostrando una preoccupante involuzione tecnica e un rendimento inefficace.
De Ligt (voto 6,5) Sicuro in parecchi interventi e meno in altri, ha fornito una prova comunque convincente e positiva alla luce dei miglioramenti dimostrati nelle ultime gare giocate.
Bonucci (voto 6,5) Prestazione sicuramente positiva. Il centrale e regista difensivo non ha mai mostrato sbavature, riuscendo anche a proiettarsi in avanti per minacciare la porta rossonera.
Bentancur (voto 7,5) L'Uruguaiano è stato il giocatore che ha dimostrato di essere più in forma di tutti. In assoluto il migliore in campo sia nel primo tempo come anche nel secondo. Avrebbe avuto bisogno di più collaborazione da parte dei compagni per offrire un apporto maggiore alla squadra.
Pjanic (voto 4,5) Evanescente e poco pronto nei recuperi, insufficiente nella costruzione del gioco, refrattario nel dialogo con i compagni di reparto e poco propenso al gioco veloce. Ha rimediato pure un giallo in una partita in cui è stato più falloso del solito. Giustamente sostituito da Sarri.
Matuidi (voto 5,5) Il francese si è distinto soprattutto per i recuperi di palloni persi, ma è stato come spesso gli accade, molto confusionario e dozzinale nelle proiezioni in avanti.
Douglas Costa (voto 6) Il brasiliano a volte si è lanciato in attacchi molto produttivi crossando palloni interessanti verso il centro dell'area avversaria. Non ha perso ancora il difetto di egoismo nel cercare la soluzione personale in momenti poco opportuni quando occorre una triangolazione in più.
Dybala (voto 5,5) L'argentino ha giocato a luce spenta per tutta la serata. Si è reso poco pericoloso soprattutto nel tiro in porta e nei tiri da fermo. Il suo stato di forma è parso appannato, dovuto principalmente anche alla sosta, che nel suo caso, lo ha tenuto maggiormente lontano dagli allenamenti quotidiani nel periodo in cui si temeva fosse stato contagiato dal virus.
Cristiano Ronaldo (voto 5,5) CR7 raramente si è reso pericoloso risultando insufficiente nel guizzo improvviso e nella rapidità di smarcamento che hanno solitamente caratterizzato le sue giocate. In serata negativa, egli ha sofferto sicuramente la precarietà di forma espressa da Dybala. Sfortunato nell'esecuzione del calcio di rigore molto angolato, ma calciato sul palo. Impreciso in più di un'occasione avuta nei pochi tiri a rete disponibili durante la serata.
Khedira (voto 6) Il centrocampista tedesco ha cercato di collaborare nella manovra di copertura spesso con efficacia, ma un po' impreciso nei suggerimenti ai compagni e non sempre pronto nel recupero dei palloni vaganti al centro del campo.
Rabiot (voto 5) Mai come in questa serata il Francese ha dimostrato di essere evanescente. E' sembrato il classico pesce fuor d'acqua nello schieramento di Sarri, di conseguenza le sue manovre sono state imprecise e poco efficaci mancando di concretezza soprattutto quando è stato chiamato al tiro in porta a seguito di qualche azione corale ben congegnata dai compagni.
Bernardeschi (voto 5) Sarri ha cercato di rinforzare la manovra offensiva affidandosi al gioco sulla fascia espresso però in modo sterile dal giocatore toscano. Poco reattivo nella velocità degli scambi e incapace di abbozzare manovre pericolose, specie in occasione di superare il diretto avversario nei dribbling stretti e quindi dimostrando inconsistenza di inserimenti nel gioco offensivo.
Cuadrado (senza voto) Troppo breve la sua presenza in campo, nei minuti di recupero finali, per esprimere un giudizio nei suoi confronti.

Il giudizio dei singoli giocatori del Milan tiene conto che la squadra ha affrontato gran parte della gara in dieci per l'espulsione di Rebic, peraltro unica punta dello schieramento rossonero.
Donnarumma (voto 6,5) Sempre attento, autoritario ed efficace negli interventi. Non ha mai corso seri pericoli se non in un paio di casi quando è intervenuto con sicurezza sventando la minaccia.
Conti (voto 5,5) Sfortunato in occasione del calcio di rigore nel cercare di contrastare Ronaldo. E' stato efficace nel proporsi in avanti, ma a volte incapace nel contenere gli avversari. Nel complesso la sua gara è stata insufficiente e opaca.
Calabria (voto 4,5) Spiace farlo notare, ma il suo impiego sulla fascia sinistra è stato fallimentare. I suoi interventi difensivi oltre che imprecisi e in ritardo hanno sottolineato in modo particolare l'inconsistenza del suo apporto in zona avanzata del reparto, esibendo dei cross censurabili in toto.
Kjaer (voto 6,5) Il danese è stato sicuro e autoritario in tutti i suoi interventi, sventando parecchie minacce in area di rigore e sfiorando anche il goal di testa in occasione di un'incursione offensiva.
Romagnoli (voto 6,5) Il capitano è stato sicuro ed efficace nei suoi interventi dimostrando di aver raggiunto un'ottima intesa con Kjaer completandosi con il danese nel reparto centrale difensivo della squadra. Buona prova la sua. Egli dimostra di crescere sempre più di partita in partita.
Bennacer (voto 6,5) Il centrocampista è stato molto generoso nel sopperire alla situazione di inferiorità numerica, ma purtroppo impreciso negli appoggi e nei suggerimenti per i compagni. Efficace nel gioco di rottura e rinforzo alla difesa, meno nella fase di ripartenza.
Kessie (voto 6) Estenuante lavoro da parte del giocatore Ivoriano, impegnato più a distruggere il gioco avversario che a costruire il proprio, in ogni caso utile alla manovra di centrocampo, ma assai impreciso nei suggerimenti e in occasione dei rarissimi tiri effettuati in porta.
Bonaventura (voto 6) L'ex atalantino è stato protagonista di azioni pregevoli, ma dopo un quarto d'ora, quando il Milan ha giocato in 10 per tutto il primo tempo, ha dovuto assumere l'inconsueto ruolo di punta centrale pur non disdegnando di assumere il doppio compito dando una mano al reparto più avanzato del centrocampo ma sottraendo il suo operato in fase di attacco.
Calhanoglu (voto 6,5) Il turco è stato efficace e redditizio nella tenuta del gioco. Sempre generoso su tutti i palloni, ma impreciso nel dialogare con i compagni sia pure fornendo un buon rendimento che non ha mai potuto concretizzare in goal a causa della fatica accumulata durante l'azione di gioco portata a termine. Nel secondo tempo ha sfiorato il goal colpendo la palla con un tuffo perentorio.
Paquetà (voto 5,5) Prova insufficiente dovuta alla leziosità delle sue azioni, in cui ha assunto una posizione più arretrata del solito, dando una mano a Conti nel rintuzzare le azioni avversarie. Poco efficace ogni qualvolta si è presentato per tirare in porta triangolando con i compagni di squadra.
Rebic (voto 4,5) L'intervento su Danilo, sia pure punibile con il cartellino rosso, è stato dovuto più all'imprecisione di Calabria nel dargli la palla, costringendolo a un'acrobazia scomposta e in ritardo, ma forse non voluta dal croato il quale ha colpito l'avversario, a mio avviso, con poca intenzionalità.
Leao (voto 5,5) Il giovane portoghese ha bisogno ancora di maturare per diventare un giocatore completo. A volte dà la sensazione di estraniarsi dal gioco e a volte, come ieri, sembra intestardirsi nell'insistere nel dribbling ignorando la presenza dei compagni più vicini.
Krunic (voto 5,5) Anche lui è stato coinvolto nella convulso svolgimento di un gioco espresso teso alla ricerca del goal durante i minuti finali, sostituendo un esausto Kessie.
Colombo (ingiudicabile) Troppo breve per esprimere un giudizio nei suoi confronti a causa della brevità della sua presenza in campo nei minuti finali.
Saelemaekers e Laxalt (senza voto) Anche per i due giocatori di fascia, coinvolti quasi al termine della partita è impossibile esprimere un giudizio reale e obiettivo.
Il Milan dunque esce a testa alta da questo doppio confronto disputato contro la Juventus, subendo un'eliminazione che non condanna i giocatori, peraltro meritevoli con ogni probabilità di vincere la gara nell'incontro di andata disputato a S. Siro. La prova fornita dai rossoneri è di buon auspicio per il prosieguo del campionato sperando di agganciare la qualificazione per l'Europa League. Le premesse sono concrete, pertanto non sarà difficile raggiungere questo obiettivo. Sarà però utile a tutti ricordare “Ad impossibilia nemo tenetur” ovvero “nessuno è tenuto a fare cose impossibili”.

Conclusione
La commedia è finita, lo spettacolo è stato condotto al termine con discreto successo e con la dovuta regolarità. Gli attori, diligentemente, hanno assolto il compito al meglio delle loro possibilità. Alla fine il palcoscenico si è svuotato, le luci si sono spente e il teatro ha chiuso i battenti nel silenzio mesto e vuoto, come vuota si è presentata la platea per uno spettacolo quasi impalpabile e lontano. Rimane il dubbio insito in tutti noi per conoscere come si sarebbe svolta la stessa commedia nel caso in cui fosse stata possibile la presenza degli spettatori. Purtroppo la replica non è concessa!
La speranza di tornare alle vecchie abitudini vive ardentemente in tutti noi...

nostalgico rossonero