La Congiura dei Pazzi fu ordita nel 1477 allo scopo di stroncare l'egemonia della potente famiglia de' Medici, La cospirazione fu ideata e promossa dalla famiglia dei banchieri fiorentini de' Pazzi con l'avallo del papato e di altre realtà, tra cui la Repubblica di Siena, il Regno di Napoli e il Ducato di Urbino. La cospirazione portò all'uccisione di Giuliano de' Medici e al ferimento di Lorenzo il Magnifico, senza tuttavia concludere anzitempo la realtà del potere mediceo su Firenze, come era stato programmato nei piani riottosi del progetto.
La "congiura dei Pazzi" fu l'unica importante cospirazione ai danni della famiglia Medici che riuscì nell'intento di eliminare un componente della famiglia e incise durevolmente sulle sorti degli equilibri italiani sul finire del Quattrocento. I componenti della famiglia Medici, da sempre al centro della politica cittadina, avevano subito almeno una congiura per ogni generazione: Cosimo de' Medici venne esiliato per motivi politici per un anno, mentre suo figlio Piero scampò per miracolo a un'imboscata tesagli da Luca Pitti sulla via per Careggi, e così anche le generazioni successive. Dal 1469 la città di Firenze era di fatto retta dai figli di Piero (scomparso quell'anno), Lorenzo e Giuliano, che allora avevano rispettivamente venti e sedici anni. Lorenzo seguiva attivamente la vita politica con lo stesso metodo di suo nonno Cosimo, cioè senza ricevere incarichi diretti ma controllando tutte le magistrature e i punti chiave attraverso uomini di fiducia inseriti nei posti strategici del potere. Una sorta di dolce tirannia mirata a mantenere saldo il potere anche tramite l'aiuto di implacabili pratiche violente qualora fosse stato necessario.
Non è chiaro se l'idea della congiura sia nata direttamente a Firenze per iniziativa della famiglia de' Pazzi, o piuttosto a Roma, nella mente del loro più potente alleato, Papa Sisto IV. In ogni caso, l'idea di eliminare fisicamente i signori “de facto” della città catalizzò tutta una serie di figure a loro avverse, che si organizzarono nella congiura vera e propria.
Papa Sisto IV Della Rovere, sfrenato nepotista, una volta eletto al soglio pontificio (1471), aveva manifestato l'interesse a impadronirsi dei ricchi territori fiorentini a vantaggio dei suoi nipoti, tra i quali il nobile Girolamo Riario divenuto presto il capo religioso del territorio, e inoltre per finanziare le costose opere da lui intraprese a Roma, come l'abbellimento e la riorganizzazione della Biblioteca Vaticana. Egli inoltre non vedeva di buon occhio le mire espansionistiche dei Medici verso la Romagna. Il Papa inoltre aveva già manifestato la sua ostilità ai Medici, esautorandoli dall'amministrazione delle finanze pontificie proprio in favore della famiglia dei Pazzi. Essi sostenevano davanti a Lorenzo che questo cambio di preferenza era dovuto solo ai loro meriti commerciali, non a scorrettezze, ma il Magnifico probabilmente aspettò il momento giusto per vendicarsi di questo smacco commerciale. L'amministrazione delle finanze pontificie comportava enorme prestigio e grande ricchezza, proveniente sia dalle commissioni sui movimenti, sia dallo sfruttamento delle miniere di allume dei Monti della Tolfa: l'allume era usato come fissante per la tintura dei panni e per i colori delle miniature, e le miniere dei Monti della Tolfa, site in territorio pontificio presso Civitavecchia a quel tempo erano le uniche conosciute in Italia, sicché il loro sfruttamento garantiva il monopolio di una sostanza insostituibile nella produzione sia tessile sia libraria. Quindi i Pazzi e il Papa erano in stretta alleanza a Roma, ma l'idea di una congiura contro i Medici non doveva ancora essersi manifestata, anzi le due famiglie fiorentine, sebbene rivali, si erano imparentate tra loro grazie al matrimonio celebrato nel 1468 tra Guglielmo de' Pazzi e Bianca de' Medici, sorella maggiore di Lorenzo.
La scintilla che accese gli animi venne individuata nella questione dell'eredità di Beatrice Borromei, moglie di Giovanni de' Pazzi. Nel 1477, dopo la morte del suo ricchissimo padre Giovanni Borromei, Lorenzo de' Medici fece promulgare una legge retroattiva che privava le figlie femmine dell'eredità in assenza di fratelli, facendola passare direttamente a eventuali cugini maschi. Così Lorenzo evitò una notevole crescita del patrimonio dei Pazzi. Le tensioni tra le due famiglie crebbero quando Lorenzo rinfacciò ai Pazzi di aver prestato al Papa trentamila ducati perché suo nipote si impossessasse della Contea di Imola, così pericolosamente a ridosso dei territori fiorentini. Si trattò di una decisione che andava contro una precisa direttiva di Lorenzo, che non solo aveva negato il prestito pecuniario al Papa, ma aveva anche chiesto alle altre banche fiorentine di non concederlo.
Inizialmente la congiura previde l'avvelenamento di Lorenzo e di suo fratello Giuliano de' Medici in occasione di un banchetto che però non confermò per puro caso la presenza dei due componenti della famiglia Medicea, ma si completò il giorno dopo, durante una funzione religiosa officiata nel Duomo di Firenze in cui parteciparono i due Medici e i congiurati Francesco de' Pazzi e i suoi accoliti i quali si scagliarono sui due fratelli Medicei ignare vittime della congiura. Giuliano perì sotto i colpi infertigli dal pugnale del suo sicario, mentre Lorenzo, a seguito di una drammatica disputa in presenza del cardinale officiante Riario, riuscì a salvarsi e a sfuggire all'agguato tesogli dai suoi sicari. La congiura fu poi soffocata nel sangue e la potenza politica e quella armata della famiglia de' Medici mise in atto una terribile vendetta scatenando una drammatica strage. Furono impiccati parecchi congiurati e la famiglia de' Pazzi fu quasi annientata assieme agli alleati che presero parte allo scellerato progetto. Il popolo non gradì il piano della congiura e fedele all'autorità riconosciuta nei confronti della famiglia de' Medici, si rivoltò contro la famiglia de' Pazzi aiutando Lorenzo a completare la sua vendetta. Infatti il Magnifico non si oppose per frenare la furia popolare, così completò la sua vendetta senza che le sue mani si macchiassero di colpe. I Pazzi vennero tutti arrestati o esiliati e i loro beni confiscati. Alle condanne seguì la “damnatio memoriae”, ovvero si proibì che il loro nome comparisse sui documenti ufficiali. Vennero anche cancellati dalla città tutti gli stemmi di famiglia, compresi quelli impressi su alcuni fiorini, le monete coniate dalla Banca della famiglia de' Pazzi.

Ma perchè questo preambolo? E perchè è stato preso ad esempio questo episodio accaduto più di cinque secoli fa? Lo scopo è stato quello di creare una similitudine tra le realtà di quel tempo e il nostro campionato di serie A. L'accostamento è stato pensato per evidenziare soprattutto l'importanza del potere tra le realtà più forti e le forze più deboli. Tralasciando gli accostamenti in cui si evidenziano episodi violenti e truculenti di quel periodo che nulla hanno a che fare con lo svolgimento e gli episodi sportivi del nostro campionato, potremo paragonare la potenza della società Juventus similare a quella della famiglia Medicea. La società torinese ha acquisito posizioni di dominio occupando poltrone importanti in seno al calcio nazionale e presso le sedi europee dell'Uefa. Inoltre la società bianconera non molto tempo fa ha promosso l'iniziativa di creare un campionato di calcio d'elite comprendendo le maggiori società dal blasone di una levatura rilevante rispetto ad altre società europee meno ricche e quindi meno potenti.

Per quanto attiene il campionato italiano, in cui la Juventus si appresta a conquistare il suo nono titolo consecutivo, la dimensione acquisita dai “padroni del campionato” evidenzia ancora maggiormente la siderale distanza con le altre società calcistiche di rango inferiore. Se questa mia elucubrazione può essere accolta con dissenso da qualcuno, voglio precisare che da parte mia non c'è intenzione di porre critica negativa, semmai il mio pensiero esprime un sentimento di elogio nei confronti della Famiglia Agnelli che ha saputo creare una società ricca, potente e invincibile.

Si era parlato alla ripresa dell'attività calcistica di verificare le condizioni di salute psicofisica delle squadre impegnate nel nostro campionato e, riguardo alle prime posizioni di classifica, le condizioni di rivalsa delle formazioni che erano in predicato per contendere l'egemonia di classifica detenuta dalla Juventus. La curiosità e l'interesse degli sportivi del nostro mondo calcistico erano dunque rivolte alle prestazioni di Lazio e Inter. La curiosità poi era mano a mano cresciuta, soprattutto alla luce delle prime uscite delle big in Coppa Italia. Solo la Lazio, a suo tempo eliminata dalla competizione, non aveva ancora palesato le sue condizioni di forma dopo tre mesi di inattività.
In attesa della ripresa delle ostilità sportive in campo, i detrattori dello strapotere juventino avevano ventilato una possibile battuta d'arresto dei bianconeri, soprattutto a seguito della prova opaca e poco convincente da parte della squadra di Sarri dimostrata nelle due partite di Coppa Italia, prima contro il Milan e dopo nella finale contro la squadra partenopea vincitrice del torneo. Le prime due uscite in campionato hanno opposto i Medici, pardon, la Juventus nella non facile trasferta di Bologna e nell'impegno casalingo contro il Lecce. Tenendo conto che il lungo periodo di assenza dai campi di gioco non abbia portato sicuramente dei benefici a tutte le compagini del campionato, sorge spontanea una riflessione: ma questa ripresa del campionato ha detto qualcosa di nuovo? Rispondo come era uso dire fra i latini d'un tempo “Nihil novo sub sole” nel senso che, rispetto a come stavano prima le cose, non sono emerse novità ora. E se novità vogliamo cercare, allora dirò che l'ipotetica “congiura” (se vogliamo chiamarla così) ordita dalle squadre inseguitrici della Juventus allo scopo di spodestare i bianconeri dal trono della classifica, abbia fatto la stessa fine di quella congiura ordita dalla famiglia de' Pazzi nei confronti della famiglia de' Medici. Anzi a questo punto, visto l'esito delle partite con i risultati a tutto favore de' Medici, pardon della Juventus, mi sembra che sarebbe un'idea da pazzi considerare ancora incerto l'esito finale del campionato. Ormai per i bianconeri la pista da percorrere per arrivare al traguardo dello scudetto è tutta in discesa e agevolmente comoda! E a tale proposito è inutile analizzare il calendario delle prossime partite che restano da disputare da parte delle tre protagoniste della classifica. La Lazio ha mostrato a Bergamo una fragilità che, da una prima disamina, lascia trasparire un logorio psicologico dovuto al ruolo di responsabilità assunto erroneamente, inseguendo un traguardo rivelatosi impossibile alla sua portata. E' ipotizzabile anzi prevedere un'ulteriore pausa psicofisica della società romana, dovuta nel constatare la mancata finalizzazione delle proprie mire velleitarie. Pertanto è logico pronosticare una resa definitiva da parte della squadra di Inzaghi, specie quando dovrà presentarsi al cospetto dei rivali bianconeri nel confronto diretto decisivo che ambedue le squadre affronteranno durante il mese di Luglio. Bisogna comunque riconoscere ai laziali l'ottima performance raggiunta finora. Il loro campionato infatti è stato disputato ad alto livello e meritevole del secondo posto finora acquisito, considerando peraltro la reazione positiva nel battere la Fiorentina.
Per i nerazzurri dell'Inter invece ci sarebbe da fare un'analisi molto più approfondita che, a mio avviso, si dovrebbe ricollegare con le discrasie tecniche messe a nudo dalla compagine milanese. Il modulo adottato dal tecnico Conte non sempre è stato supportato dai compiti assegnati ai giocatori, i quali sin dall'inizio della stagione hanno dovuto interpretare ruoli diversi ancorchè le esigenze richiedevano l'assetto da adottare in campo. Ruoli imposti a giocatori la cui indole non è predisposta alla mera interpretazione del ruolo medesimo e per giunta disabituati tatticamente. Conte dispone di giocatori che non sono stati in grado di rendere per quanto il tecnico richiedeva. E ciò si è accentuato nelle partite in cui i nerazzurri hanno affrontato avversari capaci di contrapporre a quel modulo, strategie tattiche adatte ad esaltarne le lacune. E' mia modesta opinione ritenere che il modulo 3-5-2 con gli uomini non idonei ad interpretarlo sia inadatto ad essere applicato non solo contro le formazioni più forti, ma anche con le formazioni più modeste, quindi a maggior ragione il modulo suddetto diventa improponibile e i risultati mi stanno dando ragione soprattutto in campo europeo. Qualcuno potrebbe obiettare questo mio modo di vedere, facendomi notare che anche Gasperini applica questo modulo con la variante di far giocare più avanzato il centrocampista più alto della schieramento, affinando il modulo in un 3-4-1-2 molto redditizio. Quindi? Sì è vero, ma bisogna precisare che i giocatori dell'Atalanta sono abituati da qualche anno a tradurre bene in campo ciò che viene loro richiesto, anche e soprattutto in virtù delle caratteristiche tecniche dei singoli giocatori idonei per interpretare al meglio quel modulo tattico. Quindi anche per l'Inter sarà arduo tentare di spodestare una Juventus per ora irraggiungibile nella maniera più assoluta.

Suscita pertanto sorpresa dover constatare insoddisfazione da parte di tifosi bianconeri più accaniti, protesi a criticare la propria squadra e l'allenatore. Sono gli stessi signori che fino a ieri hanno criticato Allegri, reo di non aver dato alla vecchia signora un gioco gradevole, pur vincendo in Italia e sfiorando un paio di volte la vittoria finale in Europa. Ora che (per il momento) non hanno ancora vinto e temono di non vincere... reclamano quel bel gioco che essi speravano potessero ammirare con l'avvento di Sarri. Quindi certamente delle due una sola cosa sarà possibile, o vincere giocando male, oppure non vincere giocando bene. Arrivare ad ottenere la perfezione sarà difficile, ma il mondo non è stato creato dall'oggi al domani...

Chiudo facendo notare agli incontentabili che esistono parecchie società che navigano ancora in altomare, con problemi di difficile risoluzione. La Juventus può vantare di essere una società con le carte in regola, società fatta e finita per emergere anche in europa. In Italia ciò è avvenuto con successo già da parecchio tempo! Il futuro bianconero è anche nelle mani di questi criticoni e spesso presuntuosi a sproposito e magari promotori di ipotetiche cospirazioni...
Ma sarebbero, in tal caso, soltanto congiure da pazzi!..

Nostalgico rossonero