E' prassi, in concomitanza delle soste del campionato di Serie A, per gli impegni delle Nazionali, ritrovarsi sommersi da chiacchere e pettegolezzi, più o meno realistici, al solo scopo, spesso concretizzato, di agitare quasi tutte le tifoserie calcistiche per vendere giornali altrimenti invendibili.

Allora, ecco che al Milan, dove la brutta sconfitta di Udine ha amplificato un mal contento generale, che resterà sospeso e condizionato dalla triplice sfida contro il Napoli, tutti  cercano lo scoop, vero o presunto. Ibra, Maldini, Pioli, Cardinale, lo Stadio  e l'umore o il rinnovo di Leao, sono ottimi pretesti per dibattiti e confronti, anche se privati del fattore più importante, la conoscenza dei fatti. Purtroppo è da tempo che si è oltrepassata quella linea sottile che divide l'Informazione, da ben altro e la facilità con cui, in moltissimi, "maneggiano" l'argomento, trattando fake, fin troppo palesi, come verità assolute, sfiora il ridicolo. Perchè ha perfettamente ragione Robysan, che ringrazio ancora una volta per gli interventi precisi e dettagliati con cui commenta i miei articoli, arricchendoli sempre con informazioni interessanti. Quando afferma: "Cosa sappiamo realmente, noi tifosi, di quello che accade a Milanello o in Casa Milan?" Direi molto poco, anche perchè questa proprietà non è molto comunicativa.
Allora vorrei partire da una notizia certa, seppure di alcuni mesi fa, che probabilmente è sfuggita a molti. Daniel Kretinsky, 46enne nativo di Brno, in Repubblica Ceca, che in passato si era proposto per l'acquisizione del Milan, non ottenendo risposte, ha rilevato recentemente il 27% delle quote della squadra londinese del West Ham. Come parte dell’accordo, il presidente di 1890s holdings a.s e il suo collega, Pavel Horský, saranno membri del consiglio di amministrazione degli Hammers. Il ricco imprenditore, attivo nel settore della comunicazione e dell’energetico, è anche presidente della squadra di calcio più vincente della ex Cecoslovacchia, ora Repubblica Ceca, lo Sparta Praga.  
Ma chi è Daniel Kretinsky, solo un grande appassionato di calcio? 
Figlio di un professore universitario e di una giudice della corte costituzionale di Praga, è il proprietario della società ceca Eph, il settimo gruppo energetico europeo e secondo Forbes, il suo patrimonio viene stimato in 3,53 miliardi di euro. Gli investimenti del magnate non si limitano alla Nazione natia, ma anche alla Francia, dove i suoi interessi sono più cospicui e da qualche tempo inquieta, e non poco, la politica transalpina, anche per le sue amicizie, fin troppo simpatizzanti verso Putin. Il miliardario ceco che detiene il 49% di Le Monde, il più prestigioso quotidiano francese, ad inizio anno, ha ulteriormente accelerato, investendo nelle testate Elle, Télé 7 Jours e Marianne.

Una notizia apparentemente irrilevante poichè il MILAN, la squadra che noi tifiamo, è stata ceduta ad altri e le conseguenze le abbiamo viste. Perchè personaggi pubblici, come Commisso, Kretinsky o altri, oltretutto appassionati di calcio, non hanno potuto comprare il Milan da Berlusconi, nonostante il loro concreto interessamento?  O più semplicemente. Perchè Red Bird e non Investcorp?
Evito di entrare in analisi troppo articolate, lasciando ugualmente capire quanto la situazione del Milan sia complessa e ben distante da quelle problematiche solo di "campo" di cui ci piace tanto disquisire.
Dal mio punto di vista, la squadra che tanto amo, non è certamente finita nelle mani migliori, poichè un fondo di investimento è finalizzato a trarre guadagno. Maldini si dibatte, come un pesce in acque basse, per garantire il meglio a tutto il Mondo Milan, che lo ritiene garante e responsabile dei risultati sportivi e lo scudetto, in bella mostra sulle nostre maglie, è servito almeno a compattare tutto l'ambiente, nascondendo i limiti che sono fin troppo evidenti, ma non può ugualmente cancellarli. Chi ha visto in Elliott, la salvezza per il Milan e un futuro più che roseo, ha preso un abbaglio, ma specialmente non ha valutato che quella cessione aveva scopi ben definiti e non poteva coinvolgere altri soggetti, per quanto interessati e magari più disponibili a mettere il risultato sportivo al primo posto. Oggi solo lo stadio può veramente salvare il Milan da questa situazione, poichè esso non rappresenta tanto quegli utili che vengono snocciolati con fin troppa approssimazione, ma piuttosto la certezza di poter vendere il Milan ad un prezzo altamente vantaggioso e non certo nell'interesse dei tifosi.

Cardinale a breve sarà a Milano e probabilmente presenterà al Sindaco Sala il nuovo progetto. In questo contesto, consapevoli che è adesso che si fanno i programmi per la prossima stagione e che al Milan, fra scadenze di contratti, prestiti ed eventuali riscatti o cessioni, sono più di dieci, i giocatori che dovrebbero liberare gli armadietti di Milanello, la cosa migliore da fare sarebbe avere certezze. Viceversa non solo accade l'inverso, ma una proprietà praticamente costantemente assente, prepara il terreno di un eventuale insuccesso sportivo, non scegliendo di fare quel quadrato, che appare inevitabile, ma fa il contrario, stando ai media, alimentando il desiderio dei tifosi di trovare un colpevole, sul quale scaricare le colpe, fra Maldini e Pioli.  Premesso che sono convinto che il Milan riuscirà a qualificarsi fra le prime quattro, evitando quindi ogni presunto licenziamento, oltretutto indigesto per costi, stona ugualmente quel continuo "chiaccherio", proposto dai giornali o dai soliti cortigiani di corte, che Pioli sia gradito alla Società più di Maldini. Quale sarebbero i pregi da far pendere la bilancia? Forse quelli di non lamentarsi mai? Personalmente vedo molte più responsabilità dell'allenatore, anche se a Paolino imputo la colpa di non aver reagito, alla Boban, a fronte di una campagna acquisti non degna dello scudetto vinto.                                                                                                             

Evitiamo quindi un inutile dualismo, perchè in questo triangolo l'unico e reale colpevole è sempre il "sorridente" Cardinale. Se hai il proprietario che dopo aver vinto il campionato, si lamenta per i premi che la società dovrà riconoscere ai calciatori, ogni altro discorso diventa superfluo. Chi ha voluto prendere posizioni, chiare e precise? Pochissimi o nessuno, mentre sono sempre Pioli, Maldini, additati quali unici colpevoli ai quali ultimamente sono stati affiancati anche alcuni giocatori. Uno sbaglio fin troppo evidente, perchè se le scelte a disposizione hanno talmente tanti limiti da poterci permettere solo questi calciatori, la colpa è solo della proprietà e non certo di chi ne segue le direttive  Al Presidentissimo, Silvio Berlusconi, saremo sempre grati, per le splendide vittorie, ma è innegabile che poteva evitarci, oltre agli ultimi anni di incertezze, di finire in queste situazioni. Certamente hanno influito situazioni impreviste, ma acquirenti normali, disposti a comprare una delle squadre di calcio più famosa al Mondo, c'erano allora, come oggi, ma ribadisco, il Milan è finito in ostaggio a chi vuole realizzare il guadagno più alto, anche a costo di aspettare anni e non vincere nulla.

Ci sarà sempre un colpevole a cui scaricare le colpe, come ci sarà sempre chi saprà elogiare le qualità di una proprietà con i bilanci in ordine. Le grandi tifoserie sanno reagire e compattarsi anche in queste situazioni e sarebbe bello se anche NOI MILANISTI riuscissimo a compattarci, mostrando a Cardinale o a chi per esso, che la nostra fede e la nostra passione pretende RISPOSTE e RISPETTO.