Una settimana dal sapore speciale, che inizia con il racconto di un lunedì intriso di sentenze inedite: è tempo di scoprire le carte del proprio destino europeo per le italiane, è il momento di conoscere l'identità degli ostacoli tra il presente e la gloria. 

CHAMPIONS LEAGUE

Archiavata la fase a gironi, il torneo più prestigioso al mondo inizia a mostrarsi nella parte migliore di sé: 16 le formazioni qualificate agli ottavi di finale, di cui ben 3 con il tricolore impresso sulla fronte, Juventus, Napoli e Atalanta. Unica delusione del pacchetto italiano, l'Inter di Antonio Conte, evidentemente non all'altezza di un contesto così stellare: la mancata qualificazione della formazione meneghina è un messaggio diretto alla dirigenza nerazzurra, ma a questo punto il pallone passa alla società, la quale dovrà scegliere che tipo di futuro regalarsi.

Iniziamo dalla regina d'Italia, ritrovata capolista della serie A che si presenta alle urne di Nyon con tutti i favori del pronostico dalla propria parte: la sorte è benevola nei confronti del team di Murizio Sarri, e così offre un piatto francese dal sapore dolcissimo per i bianconeri. Gli avversari infatti sono gli uomini di Rudi Garcia del Lione, una squadra dilaniata da malumori e fastidi interni, la quale fatica a carburare pure in un contesto modesto come la Ligue 1. Il momentaneo ottavo posto in classifica descrive chiaramente l'andamento altalenante e mai davvero esaltante di questa formazione, che sta vivendo una stagione con più ombre che luci: unica vera stella capace di brillare all'interno di una rosa piuttosto povera di talento, quel Memphis Depay che giusto ieri è costretto ad uscire per infortunio durante il match contro il Rennes. Tolto anche questo piccolo cruccio, augurando però una guarigione quanto più rapida possibile all'attaccante olandese, per i bianconeri si auspica quella che in gergo viene detta "passeggiata di salute".

Chiuso il lieve capitolo sui campioni d'Italia, credo sia opportuno spendere qualche parola sul Napoli, il quale racconta di una fattispecie diametralmente opposta rispetto a quella degli storici rivali: "non c'è limite al peggio" è la risposta automatica di ogni tifoso partenopeo alla sentenza del sorteggio di Champions League, che estrae dal micidiale gruppo delle prime classificate dei gironi, forse la peggiore in assoluto, il Barcellona del ritrovato pallone d'oro Lionel Messi. Dopo aver spezzato i sogni dell'Inter nella partita conclusiva del gruppo F, senza nemmeno sforzarsi troppo, i blaugrana si proiettano con la mente e con il corpo ad un successo che manca ormai dalla finale di Berlino del 2015, quando il micidiale terzetto "MSN" liquidò per 3 a 1 la Juventus di Massimiliano Allegri. Nel corso degli ultimi anni il Barcellona ha dovuto fare i conti con diverse partenze illustri, come gli addii di Iniesta e Neymar, ma in seguito agli innesti provenienti dall'ultimo mercato estivo si è rinforzato in modo considerevole, oltre ad aver abbassato l'asticella dell'età media della rosa. Primo pericolo su tutti, manco a dirlo, la "pulga"di Rosario, Lionel Messi, un affresco più alieno che umano in grado di rappresentare ogni sfumatura di bellezza che questo sport può regalare agli appassionati, per questo con lui non bastano mai gli aggettivi. Chissà come farà ad arginarlo Rino Gattuso, il quale immerso nel mare di problematiche partenopee, dovrà fare i conti anche con l'ennessima sventura, come se non bastassero già quelle create al suo non felice esordio, dai crociati Kulusevski e Gervinho.

Per l'Atalanta la pista europea sembrava essersi congelata praticamente subito, trasformandosi in una sorta di utopia sportiva, dopo le prime tre devastanti partite del gruppo C: e così contro ogni pronostico, grazie ai 7 punti conquistati nelle successive notti di Champions, la formazione guidata da Giampiero Gasperini è riuscita a timbrare una storica qualificazione agli ottavi, a cui il destino ha voluto allegare anche una possibilità di spingersi addirittura oltre. Infatti il tanto atteso verdetto del sorteggio di Nyon ha regalato ai bergamaschi un nome di marchio si spagnolo, ma dal sapore totalmente diverso rispetto a quello pescato dal Napoli: il Valencia dell'attaccante Rodrigo Moreno, una squadra qualificatasi in modo al dir poco clamoroso in prima posizione nel proprio gruppo di riferimento. Difatti la formazione del tecnico Albert Celades, alla vigilia del match disputato contro l'Ajax nell'incontro conclusivo del girone, si trovava con un piede e mezzo fuori dalla competizione, proprio a causa del fatto che ai lancieri sarebbe bastato anche un pareggio per qualificarsi: eppure grazie alla rete realizzata dal celebre Rodrigo nel primo tempo, gli spagnoli centrano il proprio obiettivo e adesso dovranno fare i conti con l'outsider proveniente dal nostro campionato. Complice probabilmente anche l'incredibile sterilità offensiva dell'Ajax, che ultimamente fa registrare un preoccupante record di 270 minuti senza mettere il pallone oltre la linea di porta avversaria, il Valencia ha comunque dimostrato di essere un team meritevole di rispetto, soprattutto se dall'altra parte si presenta una formazione come l'Atalanta.

Viste le premesse non ci resta che attendere impazientemente il ritorno di questa meravigliosa competizione, in programma per il mese di febbraio, che si annuncia già ricco di soprese, goal e davvero tanto spettacolo.