Chi mi legge avrà notato che ho una personale, ma forte, convinzione ovvero che nessuna scelta può ritenersi sempre giusta o sempre sbagliata. Ogni decisione può essere azzeccata come il suo esatto contrario, ma a seconda delle circostanze. Solo nel mondo ideale di Platone le idee rappresentano un'immutabile realtà perfetta.

Varrone e Paolo sbagliarono ad accettare lo scontro campale a Cannae, che era proprio ciò che Annibale cercava (gli storici antichi ne davano la colpa al solo Varrone, ma non è da escludere che abbiano cercato di coprire le colpe di Paolo, esponente della nobilitas). Annibale scorazzava per l'Italia, territorio in gran parte ostile, e aveva difficoltà nel ricevere rinforzi da Cartagine, per cui sarebbe bastato logorarlo con la guerriglia, come suggeriva Massimo. il cunctatorScipione, tuttavia, fece bene ad accettare lo scontro decisivo a Zama, visto che si trovava, a sua volta, fuori dai confini amici dell'Italia e la sua posizione, col tempo, avrebbe potuto peggiorare. Annibale, del resto, era rientrato dall'Italia con i veterani, ma aveva dovuto arruolare nuove reclute, ancora inesperte.

Nella gestione della corsa al quarto posto, Pioli ha commesso 3 errori gravi. Il primo è stato il tutti a casa del 60° contro la Salernitana, partita che viaggiava sul rischioso vantaggio minimo. Il secondo è stato con i cambi della ripresa a Udine, quando ha inserito Rebic 4^ punta lasciando in campo la cariatide Ibra sul risultato ancora recuperabile di 2-1 per i friulani. La terza cavolata è stata quella di schierare 2 giocatori in crisi come Origi e Rebic contro l'Empoli, spuntando un attacco che doveva forzare la munita difesa toscana.

In particolare, contro l'Empoli si era solo all'inizio del ciclo che comprende i quarti di Champions, quindi non c'era ancora il rischio di accumulare stress e almeno uno fra Leao e Giroud poteva giocare dall'inizio.

A Bologna, tuttavia, sarà diverso.

Ci sono solo 6 giorni fra l'andata e il ritorno del match di coppa e Bologna-Milan è proprio in mezzo. L'impegno contro i felsinei non comprometterebbe per forza il rendimento della squadra al San Paolo, considerando che le motivazioni potrebbero anche supplire alla stanchezza. E' evidente, però, che troppi impegni ravvicinati potrebbero causare infortuni, i quali finirebbero per danneggiare la squadra anche nell'ottica della corsa al 4° posto.
Occorre, poi, considerare quello che accadde nel convulso finale della stagione 1989-90, quando il Milan tornò dai supplementari di Monaco con la qualificazione alla finale di Champions, ma con le pile scariche e i nervi carichi per la battaglia condotta sul filo del gol (1-0 per i rossoneri a San Siro e 2-1 aMonaco per il Bayern). Manca la controprova, ma forse perfino l'arbitraggio indecente di Verona-Milan sarebbe stato assorbito. L'usura mentale, invece, fece saltare i nervi a Rijkaard, Costacurta e perfino a Van Basten: espulsi.

Il rischio sarebbe proprio quello di sovraccaricare i giocatori che scenderanno in campo al San Paolo ed esporli alle provocazioni del pubblico e degli avversari. Si fa presto a passare dalla carica al nervosismo e dalle motivazioni alle reazioni isteriche. Mercoledì Calabria non ha certo dato un buon segnale quando è andato a protestare con Kovacs a match finito. Cosa avrebbe potuto fare l'arbitro? Far rientrare tutti in campo e far battere il rigore? Buon per lui e per i rossoneri che non era diffidato, ma se lo fosse stato, avrebbe restituito a Kim il favore concesso quando si era fatto rifilare un giallo evitabile.
Pioli, almeno questa è la voce, metterà in campo a Bologna una formazione rivoluzionata, ma questa volta farà bene. Sì, farà bene!

Meglio far sì che i titolari ricarichino le pile senza accumulare altro pericoloso stress in vista di Napoli-Milan. Ed è anche meglio che non accumulino tossine nei muscoli dai quali potrebbero scaturire infortuni pericolosi anche in vista dello sprint per il quarto posto.

Salernitana, Udinese ed Empoli sono stati tre episodi pesanti in senso negativo e tutti ascrivibili a decisioni sbagliate di Pioli. In quei match il Diavolo avrebbe potuto conquistare quei punti in più che ora lo terrebbero in zona Lazio e vicino alla potenziale zona Juventus, se i bianconeri si vedessero restituire i 15 punti di penalizzazione. E Pioli ha sbagliato a far entrare Rebic nel finale di mercoledì. Ma come dice Ragnar Lodbrok in Vikings, è inutile perdere tempo a guardarsi indietro, perché non è in quella direzione che si sta andando. Il passato è passato e il latte versato è versato.
La soluzione più razionale, quindi, è proprio il ribaltone che, a questo punto, deve essere più radicale possibile. Escluderei, pertanto, anche Saelemakers, che ho visto inserito in qualche formazione e che, al momento, deve considerarsi un vero e proprio titolare aggiunto. Inserirei, invece, finalmente Adli, che nei minuti finali di Firenze aveva costruito l'apertura a sorpresa da cui era scaturito il gol di Hernandez.

L'ostracismo verso il francese sta diventanto, infatti, inspiegabile e comincia ad avere un brutto sapore. Diciamolo, sembra quasi una ripicca nei confronti di un giocatore che a gennaio ha scelto di restare invece di farsi mandare altrove. Non si vede, allora, perché Pioli debba dare un'altra chance a Origi e Rebic e non debba darla anche a Adli. A meno di non pensare che sotto ci siano cose che col calcio non hanno nulla a che vedere. O no?

In ogni caso, se turnover dovesse essere, dovrebbe essere radicale e non ondivago. Chi sarà fuori, dovrà restarci, perché altrimenti non avrebbe avuto senso fare le rotazioni. Da giovedì, comunque sia andata a Napoli, si riprende con decisione la corsa al quarto posto, sperando di aver fatto punti a Bologna. Ma se si cambiasse ancora in corsa come contro il Torino in Coppa Italia o contro l'Empoli, si rischierebbe di vanificare gli effetti positivi della rotazione, rischiando per giunta di non portare a casa neanche il risultato.

Come nel 1990, il Napoli ha dato un taglio sgradevole alla contesa col Milan, per trascinare il Diavolo nella bagarre e impedirgli di ragionare, ma anche preparandosi al vittimismo in caso di eliminazione. Non è stato il Milan a volerlo, ma a questo punto, a Napoli bisogna dare il meglio senza pensare alla corsa per il 4° posto.