Un'altra stagione di Serie A si è conclusa, stavolta è stata lunghissima arrivando ai primi giorni di agosto. Tutto da imputare al Covid, virus di provenienza asiatica che ha stravolto le vite e non ha lasciato indenne neanche il calcio. In questo scenario completamente inedito le squadre hanno dovuto fare i conti con partite disputate in avvio di estate, come fossimo nell'anno di Europei (difatti rinviati) o Mondiali. Da terminare un campionato interrotto a marzo nel preludio dell'emergenza sanitaria, che avrebbe fermato l'intero Paese prima di colpire vaste aree del globo. L'incubo è durato per mesi e soltanto gradualmente si è ricominciato a vivere in una nuova normalità, in allerta da possibili fiammate del contagio. Il calcio è ripreso a vivere con misure severe di contenimento del virus, inevitabile la chiusura al pubblico degli stadi.In un clima quindi non caratterizzato dal calore del tifo, le partite hanno comunque rianimato il finale di campionato che assegnava verdetti importanti. Il discorso restava aperto a quasi tutte le squadre alla ricerca di obiettivi da conquistare.

Così anche la Roma si trova nella medesima situazione: deve rincorrere l'Atalanta che occupa il quarto posto valido per l'accesso ai gironi di Champions League. Non sarà impresa facile spodestare i bergamaschi dalla loro posizione, si dovrà confidare nei passi falsi che potrebbero compiere i lombardi, rivelazione straordinaria già ampiamente soddisfatta del proprio cammino percorso, anche in Champions League. Al rientro dal lockdown la Roma sembra consapevole della sfida a distanza che l'attende e deve iniziare a vincere da subito. All'Olimpico si presenta la Sampdoria di Claudio Ranieri, allenatore romano con fiero passato romanista,anche di recente memoria. Edin Dzeko risolleva le sorti di una squadra che parte col piede sbagliato e subisce lo svantaggio. Ci vorrà la sua doppietta a sancire una vittoria di grande sofferenza, che lascia qualche speranza in classifica di fronte a un'Atalanta che tuttavia prosegue inarrestabile la sua corsa e appare imprendibile. A complicare la questione giallorossa vi è un calendario non agevole, che vede confronti serrati con squadre limitrofe nella classifica. Una di queste è il Milan che ospita la Roma nel tardo pomeriggio milanese, quando il sole è ancora alto e anche il caldo diventa elemento d'influenza della prestazione. Nel secondo tempo l'equilibrio viene spezzato e il Milan conquista un'importante vittoria, che può riaprire i giochi nella zona dedicata all'Europa League.

La battuta di arresto della Roma non è un episodio isolato e continua a ricapitare per ben tre volte, l'Atalanta è ormai fuggita via non disprezzando di salire anche al di sopra del quarto posto, in precedenza blindato e tenuto al riparo dalle contendenti virtuali. In casa Roma si riflette su possibili modifiche da apportare all'impianto tattico, mentre restano da sostenere le ultime fatiche e un quinto posto da difendere strenuamente. Nel pieno del rimpasto operato da Fonseca sui giocatori da schierare in campo, arrivano due vittorie scacciacrisi contro Parma e Brescia, che risollevano il morale in vista del rush finale. Nel frattempo era giunta una novità d'importanza cruciale, il rientro più atteso: Nicolò Zaniolo di nuovo in campo dopo il terribile infortunio di febbraio. Un respiro di sollievo per il futuro del ragazzo e della stessa Roma, uniti dallo stesso destino. Nicolò non delude le attese e ritorna a spolverare il suo talento cristallino, mettendolo in condivisione della squadra e portandosi al gol in fretta. L'infortunio è ormai superato e Zaniolo vuole diventare il protagonista del finale di stagione. Dopo il gol inferto al Brescia, il giovane calciatore si rende eccezionale contro la Spal:cavalcata memorabile fino all'area di rigore e tiro potente che squarcia la porta.

Il quinto posto viene consolidato con le vittorie ai danni di Fiorentina e Torino, entrambe soccombono alla Roma che non perde da diverse partite e conta soltanto un pareggio recente arrivato nel confronto con l'Inter. Tutto procede verso un finale positivo e l'ultima giornata potrebbe coronare un percorso avviato di bel gioco e prestazioni convincenti. Resta l'ostacolo Juventus, peraltro sazia del nono scudetto consecutivo aggiunto alla bacheca, e lascia in panchina i big tenendoli a riposo prima del ritorno degli ottavi di Champions League, dove l'avversario sarà il Lione. Anche la Roma non deve giocarsi molto e partecipa a quella che si presenta come una passerella insignificante. Nonostante le premesse, si osserva comunque un match piacevole condito da ritmo non elevato ma sostenuto. Tra le fila della Roma emergono diverse individualità che escono dalla penombra. Calafiori è al suo debutto in prima squadra: classe 2002, punito dalla sorte con un grave infortunio riceve un premio alla tenacia, diventando titolare allo Juventus Stadium e mettendosi in luce fin dall'immediato. L'emozione iniziale tradisce le prime mosse, ma il ragazzo ha la pelle dura da guadagnarsi un calcio di rigore servendosi di astuzia e bravura. Il Var poco prima gli annulla un gol da sogno, di eccellente coordinazione. Villar è un altro fiore sbocciato, convince con eleganza e precisione. Infine colui che certifica ogni volta il suo valore presente e futuro, Zaniolo, è protagonista di un'accellerata da capogiro che brucia le deboli marcature avversarie fino ad involarsi verso la porta e servire un assist a Perotti, che firma il sigillo finale. L'Europa League si avvicina e la Roma ha le potenzialità per arrivare in fondo alla competizione.