Pedro Eliezer Rodriguez Ledesma, questo il nome completo di Pedro, non è un giocatore qualsiasi, ascrivibile alla categoria della normalità. Non si tratta di semplice retorica a cui attingere per produrre facile compiacenza e ammirazione da parte dell'attento lettore, offuscandone l'oggettività interpretativa. Per tracciare un ritratto realistico del giocatore, senza cadere nel tentativo di costruirne una descrizione fin troppo caricaturale, occorre risalire alle origini del fenomeno seguendo la traiettoria che ha percorso fino alla più recente attualità, dove resta elemento imprescindibile attorno al quale si continuano a formare squadre di notevole valore tecnico, elevandone il tasso di qualità generale.
L'origine del racconto ha luogo nell'isola spagnola di Tenerife, nel comune di Santa Cruz de Tenerife, dove avviene la nascita di Pedro il 28 luglio 1987. Figlio unico dei suoi genitori, visse la prima infanzia in perfetta armonia tra impegno scolastico e attività calcistica. L'approccio col pallone si verifica localmente, nelle fila del Club Deportivo San Isidro, dove nel 2003, durante un torneo giovanile, cattura l'attenzione di un osservatore del Barcellona, inviato dal club per selezionare i migliori talenti da portare nella cantera più illustre del mondo. L'interesse per quel ragazzino si concretizza in breve tempo nel trasferimento per la modica cifra di 6 mila euro alla Masia, ambiente favorevole alla crescita di potenziali giocatori da poter lanciare in prima squadra, effettuando il necessario salto di qualità.
Dopo aver debuttato il 12 gennaio 2008 nel match vinto dai blaugrana 4-0 sul Real Murcia, Pedrito vivrà in un crescendo di esperienze che gli gioveranno molto dal punto di vista del prestigio ottenuto. L'eco delle gesta tecniche si diffonde in tutta Europa, a partire dalla stagione 2009/2010, quando il Barcellona si afferma come regina del calcio spagnolo ed europeo. In questo periodo Pedro conquista diversi trofei con il suo club, entrando anche a far parte del giro della Nazionale maggiore. Con la Roja sale sul tetto del mondo nel 2010, in occasione dei Campionati del Mondo organizzati in Sudafrica. Due anni dopo sarà la volta degli Europei, messi in bacheca nel 2012.

L'abbuffata spagnola lo consacra nella storia, mettendo sulle sue tracce diversi club blasonati. Nell'agosto del 2015 avviene la svolta: Il Chelsea del magnate russo Roman Abramovich decide di pagare la clausola rescissoria posta sul calciatore, sborsando complessivamente 30 milioni di cui 3 sono bonus legati alle prestazioni che fornirà ai Blues. L'acquisto del club inglese non arriva casualmente, inserendosi nella tradizione di giocatori spagnoli esplosi a Stamford Bridge. Pedro diventa il decimo iberico a giocare nel Chelsea. Qui vi passerà cinque stagioni, ancora segnate dai successi: una Premier League (2016-2017), una FA Cup (2017-2018) e infine una Europa League (2018-2019), con 43 gol e 28 assist in 206 presenze. Proprio il tassello dell'Europa League completa la preziosa bacheca di trofei, ben 25 conquistati che lo rendono uno dei giocatori più vincenti di sempre. All'età di 33 anni Pedro non termina il suo cammino contrassegnato dalla gloria ormai raggiunta. C'è ancora una sfida che vuole affrontare con la medesima carica esplosiva, che lo ha fatto conoscere al mondo intero. L'interessamento della Roma viene recepito con entusiasmo, aprendogli le porte del calcio italiano, che ha solo sfiorato nel corso della carriera senza venirne a contatto direttamente. Pedro non vede l'ora di arrivare nella capitale, condividendo lo stesso sentimento vissuto dalla tifoseria romanista, che attende di ammirarlo in campo. L'arrivo è ufficializzato il 25 agosto, dopo che la trattativa fu risolta diversi mesi prima, attraverso la formula della cessione a titolo gratuito dal Chelsea, stabilendo la durata del contratto fino al 30 giugno 2023. Per la grave situazione pandemica, Pedro non riceve il bagno di folla che avrebbe sicuramente accompagnato il suo sbarco nella città eterna. Eppure, l'energia positiva si trasmette ugualmente nei modi alternativi resi disponibili dalla modernità, sui social network corre l'affetto di migliaia di followers, vecchi e nuovi, fiduciosi del contributo importante che porterà alla Roma. Così l'esterno spagnolo non perde tempo a ricambiare le speranze dei tifosi giallorossi, imprimendo la giusta frizzantezza all'ambiente. Nell'avvio di stagione è il fulcro del gioco proposto da Fonseca, capace di farlo esprimere nel migliore dei modi. L'attitudine al gol passa dalla sua forte inventiva che trasmette ai compagni, copiosamente rigenerati dall'impatto offensivo di Pedro. Nelle prime uscite si consolida la sua posizione da trequartista nel 3-4-2-1, modulo adottato stabilmente dal tecnico portoghese, dopo le scollature tra fase difensiva ed offensiva emerse nella coda di stagione precedente. Con questo sistema di gioco, Pedro ha già lasciato firme importanti: è suo il gol decisivo della prima vittoria romanista ottenuta ad Udine, così come altre due reti siglate contro Benevento e in Europa League ai danni del Cluj.
Se continuerà, come prevedibile, a dare il massimo supporto alla squadra, non incappando in cali fisici dovuti all'impegno continuo che lo vedrà protagonista nella Roma, non sarà un miraggio alzare trofei per sé e tutta la squadra, per altro a secco di soddisfazioni da oltre un decennio.