Tutto è stato molto rapido e finalizzato lontano dai riflettori. Eppure un evento così importante per l'As Roma non poteva restare troppo a lungo sottotraccia. Un vero e proprio cambio al vertice è in procinto di realizzarsi, sembrano arrivare conferme in tal senso durante la notte del 6 agosto. Il gruppo capeggiato dal magnate statunitense, Dan Fredkin, nome non nuovo da qualche tempo tra gli addetti ai lavori e non solo, avrebbe raggiunto l'accordo preliminare sulla trattativa di acquisizione della As Roma. L'era Pallotta è ormai agli sgoccioli, si aspetta soltanto il closing fissato non oltre il 17 agosto per ufficializzare il passaggio di consegne. Il più è stato fatto e tra non molto tempo ci sarà un nuovo presidente a guidare la società giallorossa, dopo 9 anni di gestione ininterrotta con poche soddisfazioni sul campo e soprattutto nessun trofeo sollevato da aggiungere alla bacheca, fin troppo vuota a Trigoria. Il nuovo corso che si appresta ad iniziare, dovrà sortire nuovo slancio e rinnovata voglia di vincere a Roma. Una sensazione che porterebbe rigenerazione all'ambiente nel suo complesso, dalla squadra agli stessi tifosi.

L'avvio, per ora simbolico, dell'esperienza Friedkin ha fatto già registrare qualche sussulto di gioia come riscontrabile dai commenti sui principali social network. Si confida molto che il nuovo presidente avrà la capacità di inserirsi nella realtà romana, cercando di rafforzare la squadra senza privarsi dei gioielli più preziosi, e rompendo con il passato di cessioni eccellenti che hanno indebolito la squadra mettendola in forte pressione delle concorrenti. Per non trovarsi impreparati ad eventuali assalti, che potrebbero risultare difficili da respingere, anche in considerazione della situazione finanziaria non propriamente felice ereditata dalla precedente gestione, Dan Friedkin, insieme al figlio Ryan, hanno già espresso la loro opinione in merito: con Zaniolo e Pellegrini si andrà avanti ancora a lungo, diventando i pilastri del nuovo progetto in costruzione. La certezza di mantenere entrambi è una boccata d'ossigeno che rassicura dalle preoccupazioni sorte in altri periodi. Sul mercato tuttavia si dovrà intervenire e come ha fatto ben capire la nuova dirigenza, verrà tentata una mossa disperata nei confronti di Chris Smalling: poche chances di riuscita con il Manchester Utd che blinda il suo difensore, la Roma proverà a far leva sulla convinzione del giocatore, rimasto profondamente legato alla città come al club e avrebbe continuato a vestire giallorosso, se non fosse per il mancato riscatto esercitato che lo ha riportato Oltremanica. Non saranno risparmiati esuberi, utili a rimpinguare le casse e non più funzionali all'idea di Fonseca. In rotta di partenza Under, Kluivert, Pastore e Florenzi.

C'è poi da dirimere un nodo importante relativo alla direzione sportiva, con compiti strategici soprattutto legati alla gestione del mercato che la società dovrà attuare in ottemperanza alle richieste dell'allenatore. Per tale responsabilità si dovrà procedere al più presto e assegnare il posto vacante, abbandonato da Baldini in quanto emanazione diretta di James Pallotta, e perciò ora incompatibile nell'assetto delineato. Si pensa al ritorno di Petrachi che ha già occupato quella posizione, oppure si potrebbe optare per una scelta inedita affidando l'incarico a un ex romanista, che ha messo gli scarpini al chiodo per indossare la cravatta. Circolano i nomi di Burdisso e i più simbolici Totti e De Rossi, che hanno lasciato il campo da relativo poco tempo e agirebbero sospinti dall'amore incondizionato verso quei colori che hanno contribuito a far diffondere la loro fama da calciatori al di fuori della capitale, fino al riconoscimento internazionale. Troverebbero l'affetto di ogni tifoso romanista disposto a sostenerli nel nuovo ruolo, impegnati a far tornare la Roma sui palcoscenici che contano.