L'estate del 2020 verrà ricordata sicuramente per la presenza diffusa ma silenziosa del Covid, responsabile della pandemia globale che ha messo in ginocchio diverse nazioni con numeri altissimi di vittime. Tutto è rimasto sospeso per mesi interi in attesa che il temuto virus imboccasse la via dello spegnimento, ben consapevoli che questo non sarebbe accaduto in tempi brevi, aspettando la scoperta e conseguente somministrazione alla popolazione della cura risolutiva. Ad oggi l'obiettivo non è stato ancora raggiunto, e il Covid continua a compiere la sua corsa rallentando il passo solo grazie ai comportamenti più coscienziosi adottati dalla popolazione. Nel frattempo si lavora nelle sedi opportune a mitigare gli effetti del virus e a ridurne l'impatto generale sulla società e le sue articolazioni.

Nello scenario attuale risulta fortemente condizionato ogni pensiero rivolto al futuro. Tale situazione riguarda anche il mondo del calcio, che ha dovuto subire l'irrompere del virus prendendo obbligate contromisure. La paralisi iniziale è stata superata e con difficoltà il calcio ha ripreso a svolgere le sue eterne consuetudini. In piena estate è stato assegnato lo scudetto di Serie A, mentre le coppe europee proseguono verso le fasi finali per decretare le squadre vincitrici. Non si tratta di ritorno alla normalità, così come siamo soliti pensare, ma di un lento e graduale accesso verso una realtà profondamente mutata dal passaggio del Covid.

Non sarà un evento storico in un periodo inedito come quello attuale attraversato da vicende sanitarie già note, ma una piccola rivoluzione sta per accadere nella capitale. Nulla di spiazzante, si sapeva il contorno intorno al quale stava maturando il discorso sulla presidenza della Roma. Il magnate statunitense Dan Friedkin era da tempo che avanzava interesse nei confronti del club, spinto anche da un generale malcontento che la piazza romana aveva manifestato in varie occasioni alla gestione societaria di James Pallotta. Dopo il corteggiamento durato per circa un anno, si è passati a fare sul serio con l'avvio della trattativa tra le parti coinvolte nel trasferimento di proprietà. Il 17 agosto è fissato l'incontro decisivo che finalizzerà gli ultimi dettagli burocratici, segnando l'apertura della nuova era Friedkin.

La nuova dirigenza avrà una grande mole di lavoro da affrontare non appena entrerà nel pieno delle funzioni. Diversi nodi dovranno essere sciolti con soluzioni ricercabili in relativo poco tempo, considerando l'avvio del campionato a metà settembre quando ripartirà la nuova stagione. Per quel termine stabilito il mercato dovrà ritenersi completato: per questo scopo è fondamentale trovare al più presto la figura del nuovo ds, colui che avrà il compito di selezionare i profili più adatti che si adattino alle esigenze tattiche della squadra. In questi giorni si vocifera molto sull'argomento, facendo propendere per una scelta di livello internazionale che abbia quindi una visione ampia del panorama calcistico, come peraltro si giustifica nel contesto sempre più globale che anche la Roma ha conosciuto negli ultimi anni. Ancor prima che venga assegnato un incarico così importante nella valutazione del mercato, non è difficile pensare che a Roma si pensi ai primi colpi da mettere in atto per rafforzare la squadra. Nella mente dei tifosi, e sembra anche in quella dei nuovi dirigenti, il primo passo da compiere è riportare Chris Smalling a Roma. Dopo una stagione dall'ottimo rendimento, il difensore inglese è dovuto rientrare in Inghilterra per il mancato riscatto esercitato. La Roma proverà un tentativo estremo, appoggiato dal giocatore stesso, con l'obiettivo di convincere il Manchester United a cedere dalla fermezza attuale, che pone una richiesta troppo elevata per le disponibilità dei giallorossi.

Confermata la volontà di mantenere i giocatori più importanti che potranno continuare a Roma, diventando pedine imprescindibili, con riferimento a Zaniolo, Pellegrini, Dzeko ma anche Mkhytaryan e Carles Perez, entrambi inseriti nel novero degli intoccabili dopo le recenti prestazioni molto convincenti. In attesa del closing che sancirà la nuova Roma, le idee di rilancio passano da nuovi innesti e conferme sicure. Sarà la ricetta vincente applicata fino in fondo da Friedkin? Il tempo saprà rispondere.