Si vive un'attesa sofferta in casa Roma. Proprio due giorni fa è arrivato un altro risultato non esattamente in linea con le attese, per la verità drasticamente ridimensionate nell'ultimo periodo viste le prestazioni della squadra. Il pareggio trovato a Sassuolo non è drammatico se guardiamo al valore della squadra emiliana, abituata a competere con le migliori del campionato, riuscendo da qualche anno a posizionarsi nella media alta classifica a poca distanza da realtà ben più blasonate.
Nella stagione attuale, anche il Sassuolo ha attraversato momenti di difficoltà, che ne hanno rallentato la costante crescita pur confermandosi mina vagante da prendere in seria considerazione quando la si affronta. La Roma sapeva di non aver vita facile contro un avversario di questo genere, che già in passato ha messo in seria difficoltà la formazione guidata da mister Fonseca. Peraltro, tra i giallorossi, il clima era tutt'altro che positivo nell'avvicinamento alla partita. Prima della pausa per le Nazionali, la sconfitta in casa rimediata dal Napoli aveva portato nuova turbolenza all'interno del club, che vedeva allontanarsi giornata dopo giornata il quarto posto, scoprendosi non all'altezza delle altre pretendenti che inseguono gli stessi obiettivi. Sono gli scontri diretti il vero tallone d'Achille di questa stagione, come dimostrato ampiamente dalle statistiche, che segnano praticamente solo sconfitte e qualche pareggio isolato. Come se i giocatori soffrissero di un complesso d'inferiorità che li rende incapaci di affrontare le grandi sfide e cogliere punti preziosi da aggiungere alla classifica. Nella trasferta emiliana, serviva per l'ennesima volta una reazione che si è vista solo parzialmente.
Certo, non si può tralasciare nell'analisi della prestazione la premessa doverosa sugli infortuni di alcuni dei giocatori più importanti, come Mkhitaryan e Smalling, che potevano dare una mano a vincere e così risollevare il morale di tutto il gruppo. Così non è avvenuto, e vedendo l'andamento della partita è andata anche bene, da subito infatti il Sassuolo punta con decisione la porta giallorossa organizzando diverse azioni a cui è mancano solamente il guizzo finale per arrivare al gol. La Roma invece è apparsa spaventata, timorosa di proporre il proprio gioco e blindata nella propria trequarti in attesa delle mosse degli avversari. Il ritmo del pressing aumenta con lo spostamento in avanti del baricentro, favorito dallo schema 4-4-2, che facilita l'ingresso in zona offensiva.
Così arriva l'episodio che sblocca il risultato, fallo netto in area ai danni di Carles Perez e rigore inevitabile. Il capitano Lorenzo Pellegrini si presenta sul dischetto e spiazza Consigli, firmando il vantaggio che dura fino allo scadere del primo tempo. Nella ripresa, la Roma è chiamata a consolidare il risultato maturato segnando ancora. In realtà, il Sassuolo è duro a morire anche con assenze pesanti dalla sua parte, le più significative quelle di Caputo e Berardi che non sono stati convocati in via precauzionale, dopo la scoperta di un focolaio Covid all'interno della Nazionale azzurra, fonte di alcuni contagi fra i membri dello staff.
L'anima della squadra è in ogni caso vivissima e lo dimostra l'atteggiamento mostrato in campo, senza nessuna paura degli ospiti che ci mettono del loro per farsi notare insicuri ad assumere il comando del gioco. L'impegno nel secondo tempo per pareggiare è più forte di ogni pensiero a difendersi per non subire altre reti. La Roma vuole chiudere i conti ma sottovaluta la reazione del Sassuolo, che torna a riattaccare con pericolosità. Un corner velenoso trova impreparata la difesa giallorossa, dimenticando Traorè che solo può appoggiare di petto e riportare il punteggio in equilibrio.
L’illusione romanista di portare a casa bottino pieno viene alimentata da Bruno Peres, che trovando spazio per ricevere palla in area, libera un tiro in diagonale che supera Consigli e termina in porta. Il nuovo vantaggio non è tuttavia sufficiente a spegnere la verve neroverde, come si sperava con il passare dei minuti. L’assalto finale alla ricerca del pareggio è condotto con la stessa intensità osservata durante ampi spezzoni di partita, e per la seconda volta gli emiliani colpiscono bene, costruendo dalla destra e servendo una palla deliziosa per Raspadori, che non sbaglia e segna il gol del definitivo pareggio.

La delusione romanista è evidentemente forte, dopo aver subito una doppia rimonta nella stessa partita.
Adesso non serve piangersi addosso o dare la caccia ai presunti colpevoli della situazione, ci sarà tempo per sviluppare una valutazione critica di alcune scelte non ponderate nel modo giusto. La società è sicuramente attenta a seguire l’evoluzione della squadra e prenderà le decisioni opportune nel bene esclusivo della Roma. Detto questo, l’attenzione di tutti si deve spostare al prossimo impegno di prestigio, che vedrà la Roma di scena ad Amsterdam per la gara di andata dei quarti di finale di Europa League.
Giovedì avrà luogo il primo atto della sfida, prima del ritorno a Roma, e sarà importante entrare in campo con l’obiettivo di fare il massimo, sapendo di affrontare la capolista del campionato olandese, sopra di 11 punti sulla seconda in classifica. Entrambe le squadre dovranno fare a meno di giocatori non convocabili per l’occasione. La Roma, in queste ore, ha ricevuto la pessima notizia della sicura assenza di Stephan El Shaarawy, al quale gli esami strumentali hanno rilevato una lesione al flessore destro. I tempi di recupero sono calcolati in almeno 15 giorni, quindi molto probabile che il Faraone salti entrambe le sfide con l’Ajax. L’ultimo infortunio si aggiunge a quelli di Kumbulla, Mkhitaryan, Smalling e ovviamente di Nicolò Zaniolo, sempre più vicino al rientro in campo. Si tenterà fino all’ultimo di schierare la formazione migliore che possa contare sul maggior numero di effettivi, perchè tutti servono ma nessuno è indispensabile. Ciò che non dovrà mancare è l’unità del gruppo, chiunque ne faccia parte, che sia considerato titolare o riserva non fa differenza. Giovedì, ciascuno nel suo ruolo avrà la responsabilità di spingere la Roma lontano dal baratro in cui potrebbe precipitare se il risultato dovesse essere fortemente negativo e determinasse una disfatta totale dagli esiti imprevedibili.
Noi tifosi saremo presenti davanti alla tv, non potendo sostenere la squadra in altro modo date le note restrizioni antiCovid in vigore da oltre un anno. Certamente, in tempo normale, una folta rappresentanza di romanisti avrebbe raggiunto con ogni mezzo la capitale olandese, e avrebbe fatto sentire l’affetto incondizionato per i colori giallorossi.
Quello che non cambia e mai cambierà è il desiderio di vedere una squadra che in campo lotta dall’inizio alla fine e non si arrende alle difficoltà, perché la Roma si merita tanto, almeno quanto l’amore eterno della sua gente.