Osservando attentamente il calendario, dove è sottolineato il 20 giugno come giorno di ripresa del campionato, si assottiglia il tempo dell'attesa verso quella data. Mai nel passato recente avremmo pensato di vivere con trepidante emozione il ritorno del calcio giocato, come mai il Paese aveva affrontato un'emergenza sanitaria di portata globale con esiti drammatici sulla popolazione. Queste due circostanze inedite sono chiaramente connesse l'una con l'altra, legandosi fino ad oggi: con la crescente preoccupazione che serpeggiava, motivata dai dati sui contagi e morti in relazione al Covid che salivano di giorno in giorno, sarebbe stato assurdo non prenderne atto e decidere perciò con urgenza straordinaria la sospensione della pratica sportiva ad ogni livello. Tutti concordi sulla scelta, non era possibile il contrario.
Fino alle estreme conseguenze il campionato, nelle sue facoltà, ha tentato di proseguire non capendo l'umore generale che stava avvolgendo con rapidità letale l'intera società. Così anche l'esperimento di giocare a porte chiuse è durato relativamente poco, anche se abbastanza per disputare il match storicamente più importante che divide a metà l'Italia, ovviamente Juventus-Inter. Per molti anche addetti ai lavori il clima di quel giorno era tale da giustificare un eventuale blocco del campionato prima di arrivare alla serata del big match. Il risultato acquisito sul campo ha comportato un'effetto importante nella classifica, che potrà avere ricadute nella parte finale di stagione sulla squadra che vincerà il torneo. Questa previsione sarà confermata o smentita soltanto al termine quando anche le altre partite saranno state disputate, rendendo definitiva la situazione oggi ancora in divenire.
Dopo la gara al centro delle polemiche il virus ha assestato il colpo finale alla Serie A, portando il governo a interrompere il suo svolgimento. I decreti promulgati dal governo ponevano un limite temporale, superato il quale si poteva tornare in campo almeno nelle intenzioni.Tuttavia nessuno aveva la certezza, dal momento in cui venivano stabilite le misure fino a quando sarebbero durate. Si è dunque prolungata la sospensione del campionato per lungo tempo fissando di volta in volta una nuova scadenza, navigando nell'incertezza generale di capire quando il terribile virus allentava la sua presa micidiale.
Nei mesi passati a distanza dal pallone, non è stato tutto completamente sospeso: le istituzioni più implicate hanno lavorato per immaginare la ripartenza del movimento e delle competizioni da completare. Un lungo e a tratti difficile dialogo è stato avviato fin dall'inizio allo scopo di trovare una soluzione condivisa. Alla fine le parti hanno convenuto di riavviare la macchina per non farla spegnere del tutto, esponendosi a rischi di natura economica insostenibili.
La data scelta per il campionato è quella del 20 giugno, mentre la Coppa Italia anticiperà già dal 12 per assegnare il trofeo il 17. Sarà un'estate ricca di calcio, per ora soltanto in tv, che terrà milioni di tifosi incollati allo schermo. Il virus darà una tregua in tempi di Serie A estiva? Tra breve lo sapremo.