Lutto nazionale per Genova e per l'Italia in lutto. Tra funerali di Stato e funerali privati, l'Italia oggi tutta era in lutto. Per una strage immane, enorme, sconcertante. Centinaia di sfollati, oltre 40 morti, decine di ferite e di feriti, vite spezzate per sempre.

Il calcio, come è noto, non si è voluto fermare. Salvo che per le due squadre di Genova.
Come da ritualità vi è stato il minuto di silenzio, l'applauso. Una ritualità che non dice più niente. Chievo-Juve è stata la prima partita di questo sabato di lutto nazionale.

Neanche due minuti è durato il rispetto per il lutto.

Al primo gol lo stadio è esploso, come festeggerà per tutti i gol fino al boato finale per il gol vittoria dei bianconeri. Ed i giocatori hanno pure festeggiato.

Una pagina vergognosa per il calcio. La federazione ha deciso di non voler stoppare le partite. Una volta che giochi sei dentro. Controllarsi è difficile. Ma contenere i festeggiamenti e le esultanze sarebbe stato auspicabile.
La prossima volta il lutto nazionale possiamo anche risparmiarcelo. Altro che dolore.