Soldi, soldi, soldi!
Mi ricorda due canzoni, una degli anni cinquanta, dove "...Chi ha tanti soldi vive come un Pascià, e a piedi scalzi se ne sta!".
L'altra la prendo da "Cabaret", film con la grande Liza Minnelli, ma il titolo è: "Money, money,money!" Un brano ormai celebrato e di grande effetto, con la Liza che si sbilanciava in virtuosismi sexy con l'aiuto di un grande partner Joel Grey, che nella sua parte secondaria, fornì con le interpretazioni sullo stage un grande contributo scenico, nella sua parte di cantante e ballerino. Fece molto scalpore anche la battuta in cui la Minnelli aveva detto che aveva passato il pomeriggio "buntzenando" con un amico. Si sa che in tedesco Buntzen, significa pressappoco "bunga, bunga" in italiano, per parafrasare senza entrare in modo  troppo esplicito nell'argomento. 

Ma è di soldi che dobbiamo parlare. Che cosa sono i soldi? Come li potremmo definire?
Io penso che i soldi siano una merce come tutte le altre, con la qualità di essere un bene che viene sempre accettato nel baratto con altri beni. Infatti il denaro ha superato il limite stesso del baratto, ovvero la possibilità che i beni non si riescano a scambiare tra di loro, perché il bene proposto per lo scambio può non incontrare i gusti di uno dei contraenti. Il denaro permette di offrire il bene, con la formazione di un prezzo che può facilmente essere condiviso tra chi domanda e chi offre. In passato, quando non c'era il denaro, si usavano altre merci per definire gli accordi commerciali, tra questi, l'olio, il vino, il grano, ed altre merci di largo consumo. Cominciare a battere denaro fu l'inizio di una nuova era economica, che aveva però ancora un limite, la difficile trasportabilità delle monete, d'oro o d'argento che fossero. Il rischio di rapine, furti e costi di trasporto erano eccessivi. Con l'avvento del medioevo si materializzarono i documenti di viaggio, o certificati di credito, emessi da banche che con un semplice foglio sottoscritto dal banchiere, poneva il commerciante in grado di ottenere soldi da altri banchieri, situati nelle zone di traffico dei commercianti. Da lì, il passaggio alla banconota fu abbastanza breve.  

Oggi il denaro ha numerosi succedanei, come carte di credito, di debito, assegni, bonifici, tutti mezzi di pagamento idonei al pagamento dei beni e dei servizi offerti e ricevuti in una moderna economia. Oggi siamo persino in una sorta di economia dove si sono inserite le criptovalute, pagamenti elettronici, dove la stessa valuta, denominata in diversi modi, viene scambiata senza intermediazione bancaria, alimentando un sistema di produzione autonoma delle valute, creato dalla stessa domanda della criptovaluta, un movimento altamente speculativo, ma che sembra essere sempre più penetrante nella nostra economia.
E in un'economia ormai inserita in un ambito tecnologico e di diffusone mondiale, con capitali che girano il mondo in un "amen", sentire parlare di libera circolazione di pagamenti in contanti, di importi fino a diecimila euro a transazione, lascia perplessi, con un senso di anacronismo e leggerezza.
Come detto, i soldi sono una merce, come tutte le altre. E come tutte le merci hanno una loro quotazione di mercato, un costo per acquisto e vendita e, soprattutto, delle regole per la circolazione in ambito sia nazionale che internazionale. Accennavo prima alla pericolosità di trasportare grosse somme di denaro, potendo essere oggetto di furti, rapine, falsificazioni e costi di trasporto. L'uso di carte o di bonifici, risolve molti problemi, come la sicurezza dell'incasso, l'immediato versamento sul conto bancario, il tracciamento dell'operazione, che non è solamente una questione fiscale, ma di sicurezza sulle transazioni, potendo ognuno ricostruire i pagamenti e così, potere anche modificare eventuali errori. Ci sono anche assicurazioni che intervengono in casi di usi fraudolenti. Il negoziante non deve tenere grosse somme nel cassetto, sempre pericoloso a causa di rapine o furti, evita i falsi, e in ogni caso è libero da ogni controllo fiscale o legale relativo all'incasso delle somme ricevute. Ma chi va a fare compere, non deve passare in banca a prelevare grosse somme, non deve occultarle per non essere a sua volta rapinato, non rischia di perderli in qualche cassetto, non rischia di sbagliare a contarli o doverli contare in qualche ufficio con il commesso di turno, per non sottostare a sguardi indiscreti e rispettare la sicurezza dei clienti.
Non si può dire che i soldi "sono miei e ne faccio quello che voglio". Se ci sono regole per la circolazione, non devono essere eluse. Perché con i soldi si possono comprare armi, droga, corrompere o concutere, tutte attività che il denaro permette di compiere, soprattutto se non sottoposto a regole e controlli, che sono una forma di protezione del cittadino.
Per non parlare di evasione fiscale, che con il "nero", occulta somme imponibili, naturalmente con transazioni "cash". In un paese che soffre di un'evasione fiscale di circa 100 miliardi di euro, non si può pensare che portare la libera transazione tra soggetti a diecimila euro non sia  un fattore scatenante per la diffusione della capacità di eludere e occultare somme destinate alle pubbliche necessità, come sanità, pensioni, ricerca, scuola e sicurezza. 
Sono curioso di vedere chi va in giro con dieci o venti mila euro in tasca. E poi cosa deve comprare? Un Rolex? Un motociclo? Ma normalmente queste transazioni si fanno con altri mezzi di pagamento.
Si è detto che le carte di credito hanno un limite basso (di solito milletrecento euro) e che hanno anche dei costi di transazione. Rispondo che, normalmente chi è avvezzo a comprare Rolex o altri gioielli ha un reddito elevato, che gli permette di possedere carte oro o platino, con limiti di spesa altissimi. Vorrei anche dire che chi si compra un motociclo, normalmente deve portare una caparra, e dopo fare o un bonifico o portare un assegno circolare a saldo. E chi vende il Rolex, una piccola percentuale (nel suo grande guadagno) per le commissioni, la può sopportare facilmente per la vendita. Nel caso del motociclo, siccome è un bene ad immatricolazione, non sfugge minimamente ai controlli sia di regole di circolazione, che fiscali. Vorrei vedere un operaio Stellantis, o Exor, che guadagna se va bene millecinquecento euro al mese, se è preoccupato di non potere spendere diecimila euro tutte le volte che va a comprare. Se poi quell'operaio ha la possibilità di spendere tali cifre, allora c'è qualcosa che non quadra! Quindi è una norma che vuole premiare unicamente chi ha tanti soldi, o chi desidera occultare somme che ha già evaso precedentemente, e che non può versare in banca per non incorrere nei controlli dell'antiriciclaggio. Infatti ci sono molti soggetti che hanno fatto del nero e che oggi non possono spendere ma solo "risparmiare" quelle somme sulle quali avrebbero dovuto pagare le tasse, come fa ogni cittadino per bene.  

Ma c'è anche la beffa. Tutte queste nuove operazioni in contanti di importo cospicuo non risolvono lo stesso molti problemi. Ricordo la citata legge sull'antiriciclaggio, sulla quale il Governo italiano non può intervenire, trattandosi di legge internazionale. Le norme sono molto restrittive, e producono una serie innumerevole di casistiche che devono indurre i soggetti preposti, ovvero banche, notai e professionisti ad un controllo ferreo, essendo considerati corresponsabili nel caso di individuazione di mancata segnalazione, entrando nelle more della legge penale e peggio ancora in sanzioni pecuniarie di notevole importo. A tale riguardo c'è il famoso decalogo emesso dalla Banca d'Italia, dove sono descritte tutte le operazioni ed i comportamenti che possono causare un'anomala gestione di contanti e comportamenti. Quindi si prospetta addirittura il caso che proprio questo via libera per tutti scateni un'infinità di segnalazioni e rapporti presso il MEF e gli istituti preposti al controllo dell'antiriciclaggio. 
Ma si deve pensare all'anacronismo di tale provvedimento. In una società dove si paga un caffè con la carta di credito, non si capisce come si possa andare in giro con tanti soldi in tasca, anche se qualche piccolo "argent de poche" può essere necessario.
E sulle spese c'è da rilevare che chi fa vendita con pagamento in contanti, normalmente fa notevoli sconti, quindi le commissioni bancarie se le mangia alla grande. All'estero sono abituati da anni all'uso delle carte, e senza fare storie, e i nostri vecchietti, sempre chiamati in causa quando si tratta di innovazioni, potete stare tranquilli che li ho visti personalmente in una chiesa di Parigi a versare l'obolo delle offerte con il bancomat durante la messa, e qui tanto di cappello ai francesi, che sono sempre un passo avanti a noi, ed i nostri anziani non sono scemi, e quando si tratta di soldi, sanno meglio di noi come si usano.
Vorrei anche prospettare un altro pericolo: l'inflazione! Infatti un'esagerata immissione di denaro nell'economia e nei mercati, potrebbe creare una spirale inflazionistica di difficile controllo. Le moderne teorie raccontano che proprio la velocità di circolazione del denaro porta l'aumento dell'inflazione, con surriscaldamento dei prezzi. In un ambito come il nostro, dove c'è una possibile riduzione di crescita del PIL, l'aumento dei prezzi scatenerebbe un forte disagio proprio per le classi meno abbienti della nostra società.
Bisogna quindi valutare bene, perchè l'ultima cosa che un governo si possa augurare è combattere l'inflazione e un'eventuale stagnazione produttiva.
Speriamo in bene!