Sono stati due grandi calciatori e oggi sono due ottimi allenatori. Le somiglianze tra Sinisa MIhajlovic, allenatore del Bologna, e Gennaro Ivan Gattuso, mister del Napoli, non si limitano a questo. In campo erano giocatori grintosi, talvolta particolarmente duri, difficili da superare per chiunque. Sono sempre usciti dal rettangolo verde con la casacca madida di sudore, con parecchi lividi sui polpacci, con la bocca aperta per prendere quanto più fiato possibile perché non si risparmiavano mai: c’era sempre una copertura da fare, un compagno da coprire, un tackle da affondare. Non hanno mai lasciato nulla di intentato fino a che l’arbitro di turno non mandava tutti sotto la doccia, come direbbe Caressa.
Un’altra cosa, purtroppo, li ha recentemente accomunati: la loro vita privata è stata particolarmente dolorosa negli ultimi tempi. Sinisa ha dovuto prendere a calci una leucemia e Ringhio ha dovuto seppellire l’amatissima sorella, da tempo malata, a pochi giorni dalla vittoria del primo trofeo della sua ancor giovane carriera di allenatore, la Coppa Italia. La vittoria del Napoli, oltre a far gioire i tanti partenopei sparsi sul globo terracqueo e intristire gli juventini, avrà certamente fatto piacere agli sportivi italiani e non proprio perché quel trofeo veniva vinto da Gattuso. Un bacio al cielo dopo l’inno nazionale e un discorso degno di Al Pacino a fine gara hanno ulteriormente fatto entrare l’ex mediano calabrese del Milan nel cuore dei calciofili italiani.

Le rispettive carriere da allenatori sono state al momento grame di soddisfazioni e trofei. Se Gattuso ha almeno vinto un trofeo, Sinisa non vi è ancora riuscito. Entrambi hanno passato stagioni tribolate, nel caso di Gattuso anche per colpa di società disorganizzate e malgestite. Bologna e Napoli rappresentano due piazze certamente diverse tra loro, ma l’ambizione di entrambi i tecnici è palese e i rispettivi presidenti lo sanno bene. Anche perché, a guardare le bacheche da calciatori del serbo e del calabrese, c’è da restare a bocca aperta: campionati, coppe nazionali e internazionali, supercoppe e, nel caso di Gattuso, persino una Coppa del Mondo con la nazionale italiana.

Alle 19.30 di stasera il signor Piccinini della sezione di Forlì fischierà l’inizio di Bologna-Napoli.
Sinisa, col capo coperto da un basco o da un berretto, siederà sulla panchina rossoblu.
Ringhio, faccia brutta e barba incolta, si accomoderà su quella del Napoli.

“Alleniamo entrambi per passione, la stessa con la quale giocavamo”, ha dichiarato Mihajlovic nella conferenza stampa pre-gara. Gattuso, dal canto suo, ha pubblicamente dichiarato che aveva votato proprio per il tecnico serbo per l’assegnazione della Panchina d’Oro, poi vinta da Gasperini. Bologna - Napoli si preannuncia ricca di contenuti agonistici e tattici, anche se nessuna delle due compagni ha particolari interessi di classifica.
Chi vincerà? Difficile pronosticarlo. Il Napoli ha certamente più qualità collettiva, ma il Bologna ha qualche individualità che può far male a chiunque. L’unica certezza è che le due squadre correranno e lotteranno su ogni pallone.
Come faceva Sinisa. Come faceva Ringhio.