Lo avevamo scritto fin troppe volte, che questa sarebbe stata una stagione totalmente diversa dalle altre e che bisognava vedere quali effetti avrebbe lasciato la lunga pausa per l'inedito mondiale invernale. Per quanto riguarda il Milan, è svanito. Le formazioni schierate da Mister Pioli da Salerno in poi, non hanno nulla in comune con il Milan ammirato lo scorso anno, anzi, mi correggo, hanno in comune solo un teorico modulo di riferimento per occupare spazi e campo. Quel 4-2-3-1, la cui applicazione attuale, tralascia le distanze fra i giocatori, i movimenti e i compiti assegnati. La stessa funzionalità di avere una lavatrice, ma senza la corrente elettrica.

Nella ennesima prestazione, "allucinante", come direbbe l'allenatore ora al Tottenham, non c'è un giocatore da salvare. Molli e svogliati, smarriti al punto di non parlarsi, di stare nel tunnel degli spogliatoi, nell'intervallo, a testa bassa, primi a non credere in alcuna possibilità di raddrizzare la partita e forse molto altro. La mia personale sensazione è che, tutto ciò che era stato costruito in modo positivo, portando a risultati tanto belli quanto inaspettati, si basasse tutto sulle motivazioni e sulla capacità di dare il massimo di se stessi, come singoli e come collettivo. La vittoria dello scudetto ha affievolito questa componente fondamentale. Poi la pausa del mondiale ha contribuito a "staccare la spina", a dimenticare ogni insegnamento, a credere di poter vincere anche faticando e lottando meno e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ho rivisto il Calabria dei giorni peggiori, Leao che non rincorre l'avversario, Giroud impresentabile, Diaz, per sdrammatizzare, diventato più piccolo, Tomori più lento di Frankestein, insomma, tutti irriconoscibili. E cosa dire di Mister Pioli che tanto apprezzo e che ho difeso ? Se un uomo, un allenatore, sceglie di difendere le proprie idee, pur nella consapevolezza che sono deleterie, solo per gloria personale, si rende, non solo responsabile di non saper arginare i problemi da affrontare, ma indifendibile.

TUTTI, addetti ai lavori e non, chi confortato da dati specifici e chi affidandosi alle proprie esperienze, da Pellegatti a Topo Gigio, lo imploravano di aggiungere un terzo centrocampista, per dare più equilibrio e compattezza alla squadra. Non pago, degli otto gol presi in quattro partite. Indifferente della Coppa svanita, lasciata alzare in sbeffeggianti festeggiamenti. Ebbene si è presentato a Roma, contro una Lazio, bella, veloce e determinata, schierando il suo, undici migliore, i calciatori incaricati di salvare il salvabile, di rialzare la testa e mostrare di che pasta è fatto il Milan. "Pasta del Capitano" direbbe una vecchia pubblicità. Se i suoi "comandos" hanno partorito l'ennesima sconfitta, un per nulla grazioso 4 a 0, assomigliando tanto a quell'Armata Brancaleone, citata da penna di valore ben superiore al mio, allora Mister Pioli, ha smarrito ogni contatto con la realtà.

Ma veramente non c'è nessuno, neppure nello Staff Tecnico, in grado di capire che i giocatori sono in difficoltà? Un motivo fisico, mentale o di altro tipo, ma che non è in condizione di ripetere le prestazioni dello scorso anno. Nella difesa a Pioli avevo scritto che si rischiava di "grippare", muscoli e cervelli e, a quanto pare, ciò è accaduto. Insistere sullo stesso modulo, non ha solo portato alla sconfitta, che contro la Lazio è sempre possibile, ma ha tolto la possibilità di verificare se una variazione tattica poteva venire in aiuto alla squadra. Un test che sarebbe servito specialmente all'allenatore, poichè non ci sarebbe nulla di peggiore di voler insistere in un percorso che appare disastroso senza provare alternative. Se poi l'allenatore continua a confidare sulla bravura dei suoi giocatori, oltretutto utilizzando sempre gli stessi e non affronta i verdetti che il campo sta dando, allora la situazione è realmente compromessa. Negli occhi dell'allenatore presentatosi nel dopo gara, non c'era quella determinazione che serve in queste situazioni, quella ad esempio che ha sempre Morinho, anche allenando male, ma leader del suo gruppo. Purtroppo ho rivisto, come già scritto, Montella e Gattuso, per la gioia di chi ha sempre affermato  che Pioli: "Non è un vincente" FORZA MILAN