Pur nella consapevolezza che il regolamento ha portato a cinque, il numero delle possibili sostituzioni durante una partita di calcio, che a mio personalissimo giudizio sarebbe opportuno trasformare in "volanti", senza quindi la necessità di dover interrompere le partite, comunicando solo al quarto uomo, la sostituzione, come ad esempio succede, anche se in forma ripetuta, nel calcio a cinque, il numero di giocatori schierati in campo, per ogni formazione, sono sempre undici.
Una precisazione non poi così secondaria, poichè nel leggere i commenti o i suggerimenti di alcuni tifosi, pronti a proporre i nomi più diversi dei calciatori da schierare ad inizio partita, appare evidente che le famose "gerarchie tecniche", tanto utilizzate in tempi non molto lontani, nel calcio moderno e totale, del presente, siano diventate praticamente irrilevanti. Viceversa è opportuno ricordarsi che, in assenza di infortuni, ogni allenatore ha in testa il suo undici preferito, così come le riserve di prima, seconda o terza fascia.
Se proviamo ad analizzare la formazione del Milan, schierandola con il modulo proposto da Mister Pioli e quindi quel 4-2-3-1, che a differenza dell'anno scorso oggi trova molte crtiche, anche più che giustificate, considerati i nuovi giocatori a disposizione dell'allenatore e la contemporanea partenza di Kessie, penso che la scelta, unanime e obbligata, sarebbe propensa a schierare questo undici: Maignan, fra i pali, la difesa con Calabria, Kalulu, Tomori e Theo Hernandez, gli insostitubili, Bennacer e Tonali, con Messias o Saelemeaker, Diaz o CDK, ad affiancare Leao e con Giroud unica punta di riferimento. 
Appare fin troppo evidente che i due ruoli dove ci si augurava un salto di qualità tecnico, e cioè fascia destra e centrocampista centrale, non abbiano trovato, dal mercato estivo, quelle risposte necessarie a garantire un ulteriore innalzamento in ambito tecnico e competitivo. Se partiamo dalla considerazione che qualsiasi formazione nasce a tavolino per poi concretizzarsi sul campo, appare fin troppo evidente che la "rosa" messa a disposizione di Mister Pioli non sia molto funzionale. Più quantitativa che qualitativa, con le conseguenze che abbiamo visto. Inadatta alle liste UEFA, dove necessitano otto giocatori con caratteristiche specifiche: 4 italiani e 4 formati in un settore giovanile italiano. I giocatori a disposizione di Mister Pioli sono trenta, anche se è più giusto contarne 28, poichè Ibra era infortunato e Lazetic utilizzato prevalentemente nella formazione allenata da Abate. Un numero ugualmente eccessivo che ha obbligato a tagli nelle liste UEFA e che non facilita il lavoro dell'allenatore. Generalmente una rosa si forma dagli 11 "titolari", a cui si aggiungono le 11 "riserve", oltre ad un giocatore per ruolo: portiere, difensore, centrocampista e attaccante o esterno, spesso utilizzati anche nella squadra primavera e aggregati alla prima squadra, per un totale di 26 giocatori. Considerato che ormai gli infortuni sono una costante fin troppo presente, è prassi di molti club avere 25 o 26 giocatori a disposizione, specialmente se impegnati su più competizioni.

Nel caso del Milan e di quel percorso iniziato da Maldini tre anni fa, ci sono alcuni punti che non possono certo essere trascurati e che probabilmente sono lo specchio di quel "malessere" e quelle incomprensioni, che hanno caratterizzato il rapporto lavorativo di Maldini con Gazidis, finalmente prossimo a concludersi, con il Sud Africano che ha già salutato e che hanno portato a scelte di difficile comprensione. Non possiamo infatti dimenticare che il duo, Maldini, Massara, proprio ieri premiati quali migliori Direttori Sportivi del Nostro Campionato, avevano identificato in Botman, Sanches, Origi e forse Zyech, i giocatori perfetti per sostituire i titolari, Romagnoli e Kessie e migliorare il gruppo a disposizione di Mister Pioli. Programma totalmente vanificato, per costi e tempistica, proponendo soluzioni ben diverse. Se a parziale giustificazione della Dirigenza va segnalato che Dest è un prestito, aggregato alla squadra per gli infortuni di Florenzi e Calabria, a cui si è poi aggiunto anche quello di Salamandra. Così come Bakajoko e Ballò Tourè, fino all'ultimo giorno di mercato, sembravano destinati alla partenza.
Diventa più complesso capire la collocazione di Adlì, acquistato con un anno di anticipo, probabilmente per sostituire Diaz, destinato a non venir riscattato al prezzo richiesto dal Real Madrid. Così come la Proprietà, vecchia o nuva, non mi sembra esente da colpe, se predica attenzione al rispetto del bilancio e al costo dei rinnovi di contratto, dei suoi giocatori e poi "regala" 20 Milioni di buonuscita a Gazidis, che ritengo andranno a pesare sul bilancio Societario. In questo contesto diventa difficile capire le ragioni che hanno portato alla decisione di acquistare un giovane talentuoso, con un ruolo ben definito e poco adatto al calcio proposto, almeno fino ad oggi, da Mister Pioli.                                                                                       

Che De Kateleare vada aspettato è più che comprensibile, ma per farlo giocare in una formazione che usufruisce delle sue indiscusse qualità o per fargli fare la fine di Paquetà, costretto a trasformarsi da Gattuso e quindi snaturare totalmente il suo gioco? Le aspettative riposte sul talento belga erano ben superiori a quanto visto e relegarlo in panchina, preferendogli  Diaz o Krunic è desolante, anche più del fatto che su di lui sia stato investito gran parte del budget a disposizione della Dirigenza. Logicamente non può essere un singolo giocatore a condizionare le scelte dell'allenatore, ma analizzando attentamente il gruppo a sua disposizione, cambiato notevolmente dallo scorso anno, risulterà evidente che quel cambio di modulo richiesto con insistenza da numerosi tifosi, permetterebbe di attingere più risorse e qualità da un gruppo che oggi è stato utilizzato con il contagocce.
3 Portieri. Maignan, Tatarusanu, Mirante.                                   
10 Difensori. Calabria, Florenzi, Dest, Theo, Ballò Tourè, Kalulu, Tomori, Kjaer, Thiaw, Gabbia
13 fra Centrocampisti o Esterni . Bennacer, Tonali, Krunic, Pobega,Vranckx, Bakayoko, CDK, Diaz, Adlì, Salamandra, Messias, Rebic, Leao
4 Attaccanti: Giroud, Origi, Ibra, Lazetic. Una disponibilità fin troppo ampia, dove stona il fatto che gli italiani a disposizione per la lista UEFA siano meno del richiesto, mancandone due: Mirante, Tonali, Florenzi mancano di un quarto, così come Calabria, Pobega, Gabbia, che lo scorso anno erano completati dalla presenza di Romagnoli, Maldini e Colombo... Così come è risaputo che Bakajoko non verrà mai utilizzato fino a fine stagione, quando tornerà a Londra per fine prestito, o magari a gennaio, anche se tendenzialmente rifiuta ogni destinazione, per restare al Milan e stipendiato di lusso.

ll Milan sarà impegnato in quattro competizioni. La Super Coppa Italiana, contro l'Inter, La Champions, la Coppa Italia e il Campionato. Salvo cessioni che ritengo quasi impossibili, difficilmente il mercato invernale potrà portare qualche giocatore nuovo, che oltretutto potrebbe essere più dannoso che utile, senza prima fare chiarezza, anche tattica e quindi riuscendo ad azzerare i malumori e le incomprensioni di chi aveva ben altre aspettative.
Tutto dipende dalle scelte che vorrà proporre l'allenatore, poichè solo prendendo in considerazione di adottare un modulo diverso, passando all'utilizzo di tre centrocampisti, quindi un 4-3-3 o un 4-3-1-2, potrebbe dare spazio a chi fino ad oggi è stato poco utilizzato, specialmente nel nutrito gruppo di centrocampisti.
La lunga sosta ci autorizza a sperare che ciò possa accadere, poichè se viceversa si continuasse nella strada tracciata in questi due ultimi anni, non solo l'acquisto di CDK rischierebbe di sminuire l'ottimo lavoro di Maldini, ma molti altri rischierebbero di restare nell'anonimato.