Il Milan supera il Frosinone con un confortante 3 a 1, incamera i tre punti in classifica e consolida il suo terzo posto alle spalle di Juventus e Inter, in attesa di conoscere il risultato di Napoli. Per chi si accontenta del risultato, una notizia sufficiente per essere felice e guardare al futuro con moderato ottimismo, cosa che purtroppo a me non basta nell' affrontare un'analisi che vede il bicchiere costantemente mezzo vuoto e non, come vorrei tanto, mezzo pieno.

Il Milan vince nel classico modo in cui generalmente è la squadra più forte ad avere la meglio e cioè aspettando lo sbaglio dell'avversario, sufficiente per trasformarlo in gol. In realtà, era stato Tomori a combinare un pasticcio difensivo consegnando la palla all'attaccante avversario, Cuni, che si involava solitario verso Maignan, ma, fortunatamente per noi, non riusciva a superarlo.
La legge del calcio: "gol sbagliato, gol subito", emanava immediatamente il suo verdetto, con la difesa del Frosinone in totale confusione e Jovic libero di scaraventare in porta il gol del vantaggio e la sua prima rete con la maglia rossonera. Per chi, come me, è scaramantico, non sarà sfuggito il dato puramente statistico che Lukas Jovic ha giocato tre partite dal primo minuto, le ultime due e a Genova, con il Milan sempre vincente. Considerazione più da bar che da algoritmi, ma comunque da non trascurare. Il serbo si è mosso tanto e bene, riuscendo a giocare di sponda con i compagni, creando spazi importanti e servendo anche l'assist a Tomori per il gol del tre a zero. Certamente non è più il bomber ammirato in Germania, ma resta un calciatore  forte e in grado di dare un contributo determinante, in un contesto di gioco che sappia supportarne i limiti. Il gol al minuto 43 era perfetto per rientrare negli spogliatoi sereni e consapevoli di affrontare un secondo tempo molto più facilmente di quanto si stava delineando e così sarebbe stato.

Tre gol il Milan non li segnava dalla sesta giornata di campionato, quando a Cagliari vinse con il medesimo risultato, raggiunge quota 29 punti e, udite, udite, ha un solo punto in meno rispetto alla scorsa stagione. Considerando gli infortuni, il calendario, gli sbagli arbitrali, di Pioli e di qualche singolo giocatore, il "nostro Milan", non se la passa poi così tanto male.

Purtroppo sono un perfezionista e pretenderei che il Milan, oltre a cercare di vincere le partite, riuscisse ad esibire un gioco e prestazioni, degne delle nostre aspettative e ciò accade raramente. Già alla lettura della formazione c'erano motivi per imprecare. Nella mia analisi dopo la partita persa contro il Borussia avevo scritto, che riporto con un semplice copia e incolla: "Con soli due centrali difensivi, Thiaw e Tomori, oramai da diverse partite, vi sembra logico non predisporre soluzioni alternative e trovarsi a schierare Krunic? Inserire Florenzi a sinistra e spostare un imbarazzante Theo, al centro, era troppo semplice? " Il fatto che poi Mister Pioli opti per questa soluzione, non perchè mi abbia letto o semplicemente l'abbia ritenuta la migliore fra quelle possibili, ma perchè è stato il francese a proporsi, dopo l'ultima rifinitura, dichiarazione rilasciata dal tecnico stesso nella conferenza stampa post partita, inquadra perfettamente tutti i limiti tecnici che stiamo analizzando da tempo.

Che poi la scelta dei tre centrocampisti, nell'abbondante scelta a sua disposizione, sia stata su Loftus Cheek, ancora in condizione fisiche non perfette, Musah e specialmente Rejnders, stacanovista insostituibile e fra i migliori in campo, mostra come Krunic, probabilmente in partenza, Pobega e Adlì, non lo soddisfino neppure quando si gioca contro una squadra neo promossa dalla serie B. Fortunamente Pulisic è un "campione vero", Chucu ancora tanto fumo e poco arrosto e il Frosinone sia venuto a Milano fin troppo spensiorato, alla ricerca di punti, proponendo bel gioco, la peggiore delle soluzioni per chi deve salvarsi.

Il Milan quindi vince, ma non mi convince, perchè i tempi recupero di Thiaw e Kalulu saranno lunghissimi, perchè compra i giocatori, solo quando il mercato è chiuso, ma specialmente perchè le soluzioni proposte dal tecnico sono troppo spesso confuse, sbagliate o, nella migliore delle ipotesi, tardive.

A mio giudizio il quarto posto in classifica non dovrebbe minimamente preoccuparci, anche a rosa dimezzata, oltretutto se la classifica UEFA autorizzerà l'Italia a iscrivere cinque formazioni nella nuova Champions che prenderà inizio dalla prossima stagione. Difficile invece parlare di scudetto, non certo per il ritardo di punti dal vertice della classifica, ampiamente colmabile, ma per i tanti segnali che evidenziano i limiti di una squadra che fatica troppo a correggere i suoi errori. FORZA MILAN, sempre e comunque, guardando a Bergamo e magari cogliere una vittoria che sgombrerebbe i dubbi di tanti e magari anche i miei.