Su 20 squadre, che compongono la Serie A, 7 sono sotto indagine, di cui una già pesantemente sanzionata, la Juventus. Ora si apprende che l'inchiesta sulla vicende plusvalenze interesserebbe anche Atalanta, Udinese, Sampdoria, Sassuolo, Bologna e Cagliari?  Non c'è molto da commentare, le indagini faranno il loro corso, si tratterà o meno di questioni procedurali, come in tanti sperano, o anche sostanziali, come qualcuno lascia intendere, sarà il tempo a dirlo, certo è che un campionato così non se lo immaginava nessuno.
A questo punto manca solo il Napoli, a cui lo scudetto può essere tolto solo da qualche sanzione sportiva, ed il caso è chiuso. Tutti infelici e contenti.

Il calcio italiano ne sta uscendo a pezzi, ci consoliamo con i goal di Di Maria, quando capitano, prelibatezze di campioni che non vedremo per un bel po' di tempo più dalle parti, di un calcio italiano letteralmente sfracellato.
Ci prendono in giro all'estero, lo striscione dei tifosi del Nantes contro la Juventus dovrebbe far incazzare anche l'antijuventino più incallito, dalle parti nostre, perchè nessuno potrà scagliare la prima pietra dell'innocenza assoluta. C'è chi ha creato un sistema, c'è chi si è cullato nel sistema, c'è chi non ha fatto nulla per combattere il sistema, adeguandosi allo stesso. Sanzioni in corso d'opera, classifiche falsate, campionati sballati, tifosi che si rassegnano, stadi che si svuotano e quanto di buono avevamo in Italia, che finisce nella selva oscura del peggior girone infernale dantesco.
Tutto gira, la ruota gira sempre, si dice

Ovviamente il calcio italiano non è l'unico a tremare, si parla del caso City, del caso PSG, del caso Barcellona, più sei ricco e potente, più devi strafare, perchè?
Questo è un concetto che al comune mortale sfugge, ma non a chi è assetato di potere, più sei ricco, più vuoi arricchirti, questo è.
Sette società sotto "indagine", un tempo c'erano le sette sorelle che facevano sognare il calcio italiano, oggi, si parla di tutt'altro, come hanno lasciato intendere diversi organi di stampa, di cui alcune di queste in lotta per un potenziale posto in Europa, stante il caso Juventus che in Europa non dovrebbe andarci per le sanzioni ipotetiche, e altre in lotta per non retrocedere.

La giustizia deve fare il suo corso, e ci mancherebbe, se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi, ma ad oggi chi sta pagando il prezzo sono i tifosi, gli amanti del calcio, sempre più scazzati e sfiduciati e l'immagine di società e di un calcio italiano che ha una storia importante, ma la storia passa è il presente è ciò che conta.
E la cosa aberrante è che non si intravede alcun cenno nel voler attuare una minima riforma del sistema calcio, a partire dalla questione tetti stipendiali, monte ingaggi, solidarietà tra squadre, e paradossalmente chi sembra aver intrapreso la via forse giusta è quella SuperLega tanto bistrattata e odiata, di cui forse il caso Juventus ne è una conseguenza, chissà, il manifesto con i dieci punti della SuperLeague sono una base interessante su cui il calcio vorrebbe riformarsi e ripartire.