Non poteva che succedere nel calcio femminile.
Allo stadio Rocco di Trieste, con quasi 2000 spettatori, per la prima volta si è giocata una partita della massima serie del calcio femminile in una regione, quale il FVG, che vede il Tavagnacco, alle porte di Udine, essere nella massima serie. Anche se quest'anno rischia la retrocessione. Dovrà lottare fino alla fine. Sarà dura, ma non è impossibile. In FVG il calcio femminile è in crescita, non si è spenta l'attenzione dopo che si sono invece spenti i fari sul calcio femminile dei media con la fine dei Mondiali. E' fondamentale che alcune partite vengano trasmesse su Sky, così come è fondamentale l'aver capito che deve finire quella discriminazione con il calcio maschile. Il calcio è il calcio, dice la triestina Sara Gama, è vero. Il professionismo nel calcio femminile è alle porte, si dovrà capire come verrà strutturato, nella speranza che non si prenda dal calcio maschile il peggio, ovvero che il business non dopi anche il calcio femminile nei peggiori dei modi. Si deve stare attenti ad evitare che società che hanno costruito la storia del calcio femminile non vengano spazzate via a causa di ciò. Intanto, al Rocco di Trieste si è consumato un bel momento di sport.
La Juventus, squadra fortissima, ha vinto per 5-1 contro un Tavagnacco che non meritava sicuramente una batosta del genere. Ma la differenza in campo era evidente.

Il bello si è consumato alla fine della partita quando le giocatrici del Tavagnacco si sono recate verso i pochi propri tifosi, in uno stadio che era in prevalenza bianconero anche per sostenere la triestina Gama. Diciamo che oramai in regione si è abituati che quando arriva una grande, la squadra di casa è come se giocasse fuori casa e nel caso in questione comunque il Tavagnacco era ospite alla stadio di Trieste.
Le giocatrici, sconfitte dalla Juventus, con cinque gol subiti hanno ricevuto applausi. Nonostante la cinquina subita. Una cosa del genere nel calcio maschile è impensabile che possa accadere. Anzi, i giocatori se la filerebbero diritti, diritti negli spogliatoi probabilmente. E bisogna chiedersi il perché di questa differenza, se il calcio è il calcio.