Era solo questione di tempo, lo sapevamo tutti, lo sapeva anche lui, ma c'è poco da fare, basta un episodio, una scintilla e passa la paura e tutto torna alla normalità.
Sembra un orgoglio svizzero Ronaldo, dopo tre giornate di rodaggio, alla vigilia della Champions, arriva il gol. Dopo tiri da fuori, belle parate dei portieri avversari, ribattute rimpalli punizioni calciate, è arrivato il gol più semplice possibile, ma un gol che più che un gol è una scintilla. 

Cambia, innanzitutto una partita difficile da sbloccare, e poi cambia lo stato d'animo del giocatore, il suo sorriso e il suo sospiro dopo il gol dimostrano quanto, anche a uno come lui, il gol sia l'unica medicina che serviva. Non a caso da lì tutto è cambiato. I suoi compagni non hanno più avuto l'ossessione di cercarlo ad ogni occasione e lui con la naturalezza che solo lui ha, si è fatto sessanta metri di campo di corsa e ha infilato Consigli per la seconda volta.

Il gol, il benedetto gol. Che tu sia giovane e giochi nelle giovanili o che sei il migliore giocatore del mondo vincitore di cinque Palloni d'Oro cinque Champions un europeo per nazionali, non ha importanza, il gol cambia la storia delle partite, ovviamente, ma anche delle vite dei giocatori.

Per fortuna è arrivato, la pressione scende e ci si approccia all'esordio Champions nel modo giusto.
La partita, solita partita, un buon Sassuolo che gioca a calcio, palla a terra non butta un pallone, pressa il giusto e chiude bene tutti gli spazi. La Juve è la solita di Allegri, giochicchia, ci prova senza frenesie, rischia nulla ma fa fatica a sbloccare. Mandzukic non è nelle giornate migliori, Dybala si impegna e ci vuole un episodio fortunato per sbloccare la partita. Poi solo gestione con il raddoppio in contropiede dello stesso Ronaldo. 

Cancelo straordinario, Sandro scandaloso, Can buono così come Kedira e Matuidi. Un appunto su Douglas Costa incomprensibile il suo comportamento mi aspetto una lunga squalifica e una multa da parte della società Juve. 

Quattro partite, dodici punti.