Da quanto si apprende pare imminente l’annuncio dell’intesa raggiunta tra Sarri e il Chelsea; a detta di molti può rappresentare una mossa sagace e spiccata visione tecnica da parte dei blues, poiché è immediato associare le immense qualità dell’organico londinese al gioco spumeggiante espresso dal Napoli durante il triennio gestito dal tecnico ex Empoli; iniziano a farsi largo anche le prospettive di mercato con un suggestivo scambio Higuain-Morata con la Juventus per riportare il pipita alla corte del suo mentore italiano che, nonostante lo shock per il tradimento, non ha mai smesso di apprezzarlo sia tecnicamente che umanamente.

Mercato a parte, il fatto che la dirigenza capitanata dal magnate Abramovich, abbia fatto ricadere la decisione di affidare la guida tecnica a Maurizio Sarri,desta non poche perplessità ad un occhio attento e riflessivo. Sarri è quel che si può definire un “perdente di successo” poco propenso all’autocritica e all’analisi più approfondita dei dettami tecnici che conducono alle vittorie stagionali, è l’uomo giusto per la fatica quotidiana e il progressivo incrementarsi della qualità ma certamente non è un vincente, per il semplice motivo che non è un allenatore in grado di programmare e gestire l’intera rosa.

Sarri conoscerà qualcosa che non gli è mai stato di competenza a Napoli, ossia , il portare a termine tre competizioni parallelamente e, se il calendario italiano non lo aggradava, scoprirà quanto è ‘piacevole’ posticipare al mercoledì le giornate di campionato per disputare l’F.A. Cup la domenica, con la possibilità di giocare il replay in caso di pareggio casalingo, il tutto a 7 giorni dalla competizione europea che, quest’anno sarà l’Europa League e, sarebbe bene che Sarri non la snobbasse come ha fatto a Napoli.. a Londra non hanno la stessa mentalità avversa verso il cosiddetto palazzo.

Molti valutano positivamente l’operazione per il fatto che si possano trovare delle similitudini tra la metodologia di lavoro di Sarri e quella di Conte ma, è opportuno ricordare che:
1) Conte dopo il primo anno ha perso il controllo del gruppo e la fiducia della società nonostante possa vantare i due titoli più importanti conquistabili in Inghilterra: scudetto ed Europa League.
2) A differenza di Sarri, Conte ha sempre sfruttato tutte le potenzialità della sua rosa, anzi, spesso ha dato fiducia a giocatori non supportati dall’opinione che poi sono diventati pilastri(es. Marcos Alonso).
3) Sarri ha sempre liquidato le critiche sulle carenze di successi sventolando la media punti, non è un argomento comodo da usare in Premier se consideriamo che negli ultimi 6 anni la media punti delle seconde classificate in Italia si attesta tra gli 81 e gli 82 punti, esattamente come in Premier...
4) Se Napoli è una piazza calda, Londra è complicatissima, basti ricordare che nei due anni di staffetta tra Di Matteo e Benitez, sono arrivati rispettivamente una Champions League e un’Europa League, risultato? Esonerati entrambi l’anno dopo...

Il calcio è bello perché può smentire tutto e regalare sorprese non essendo una scienza esatta ma, la scelta di Sarri suscita non pochi dubbi e mi auguro per i tifosi dello Stamford Bridge che, il profeta del sarrismo sappia modificare i suoi dogmi calcistici e si ricordi che ora, il fatturato è bene non nominarlo più.

 

LM