In questi giorni l'ambiente Juventus è sicuramente il più frenetico d'Italia, si è infatti diramata calma anche dalle parti del Vesuvio dopo la super mossa di Aurelio De Laurentiis e l'arrivo di Carlo Ancelotti.
Non solo il fermento per il possibile scambio Icardi-Higuain, ora Torino è stata investita da un ciclone spagnolo scatenato dalle dimissioni nella data di ieri da parte di Zinedine Zidane che, consequenzialmente, non possono non causare un effetto domino che tolga tutti i top manager dalla botte di ferro costruitagli attorno dalle loro rispettive società. Da quanto si apprende, erano davvero pochi nella capitale iberica, ad aspettarsi l'addio del tecnico e ora, il piano di Florentino Perez prevede di trovare l'uomo giusto che erediti una gestione strepitosa a tal punto da portare tre Champions League consecutive.

E così si arriva alla Juventus e, più precisamente Massimiliano Allegri che, nelle ultime ore è tornato in gran voga per l'assegnazione della panchina del blancos, tuttavia, è bene ricordare che questa è un'opzione scarsamente realizzabile e tra poco vedremo il perchè. Molti juventini o anche molti giornalisti neutrali hanno ancora negli occhi l'addio repentino ed improvviso di Antonio Conte e temono il ripetersi di una nuova situazione analoga ma, forse occorre ricordarlo : Allegri non è Conte. Il tecnico livornese ha appena portato a casa il suo quarto scudetto consecutivo e di andarsene dalla Juventus non ne ha proprio voglia.

Il fascino della panchina delle merengues è come un virus a cui nessuno è immune e, basta guardare la loro gloriosa bacheca e alle loro immense finanze per capirne il perchè e, sicuramente Allegri un mezzo pensierino ce l'ha fatto ma, quel momento è già passato e ha scelto di rimanere e continuare nell'intraprendente progetto firmato Agnelli e Marotta, innanzitutto perchè è ben consapevole che la Champions League non potrà sfuggire per sempre e, vincerla a Torino dopo più di vent'anni avrebbe un sapore sicuramente più dolce rispetto all'ennesima vinta a Madrid. Massimiliano Allegri, oltremodo, è un uomo molto più caratteriale che tecnico, infatti, non esiste il gioco di Allegri ma esiste la squadra di Allegri e ne sono dimostrazione assoluta l'addio di Bonucci e le varie punzioni inflitte a Dybala.

L'allenatore ex Milan è un uomo che guarda alla caratura della persona che ha davanti perchè si preoccupa molto di mostrare la sua ai suoi calciatori. Nonostante l'aria di rivoluzione che si percepisce a Madrid che, potrebbe portare all'addio persino Cristiano Ronaldo, Allegri, come tutti gli allenatori, conosce bene il fatto che se vuoi riuscire a rimanere stabilmente a buoni livelli sulla panchina blanca devi mettere in secondo piano le tue reazioni e accettare il fatto che sei solo uno dei tanti galli dentro ad un pollaio ricolmo di supercampioni abituati allo sfarzo e alla gloria, più che alla grinta o la durezza del leader.

Allegri non è il genere di allenatore che va a saltare sotto la curva o a cantare con i tifosi, è quasi un'opera d'arte l'immagine di lui che al triplice fischio abbandona subito la postazione tecnica e si dirige verso gli spogliatoi perchè quello è l'habitat naturale di Massimiliano Allegri : lo spogliatoio.

Di contro, vi è la possibilità di uno scambio di panchine con il francese ex calciatore della Juventus che approderebbe per la seconda volta all'ombra della Mole in una veste ufficiale e dirigente. Questo è ancora più improbabile perchè se Allegri ha le sue convinzioni sopracitate, Zidane ne ha altre che lo allontanano ancora di più dalla possibilità di sedere sulla panchina bianconera : lui ha giocato in Italia e sa bene cosa sia il calcio italiano e i suoi dettami tattici, lo ha rivisto affrontando la Juventus due volte in Champions. Zidane sa bene che oltre alla supersquadra, ci vorrebbe ben altro alla Juventus anche solo per provare a fare la metà di quanto meraviglioso ha fatto a Madrid, lui che stato presentato come traghettatore ed è diventato il miglior comandante di sempre.

In conclusione, per quei tifosi che temevano l'addio di Allegri, possono tranquillizzarsi così come possono perdere le speranze quelli che speravano nel suo adios madridista. Allegri è il presente e il futuro della Juventus e, quando e se vorrà lasciare il club, non attenderà certo le dimissioni di un collega per farlo. Potete starne certi