Tempo fa conobbi una persona che aveva dedicato la maggior parte della sua vita alla filosofia, sia come vocazione professionale e accademica, sia come gusto personale volto al raggiungimento di una piena maturità spirituale. In questi giorni vedendo gli accadimenti di carattere generale : dalla politica allo sport, dalla cronaca italiana ai fatti esteri, non ho fatto che ripensare ad una sua bellissima frase pronunciatami durante una delle nostre lunghe chiacchierate, ossia: "Se ho imparato qualcosa studiando le tesi dei grandi pensatori della storia è che, nel mondo, quando il destino ti lascia a bocca aperta, non manca molta prima che ti stupisca ancor di più...".  Ed è così che ho avuto in mente questo suggestivo motto tra ieri e oggi, dapprima con l'ennesimo terremoto politico culminato con le dimissioni del premier incaricato Giuseppe Conte, poi quando ho letto il clamoroso dietrofront di Mino Raiola sul futuro di Donnarumma.

Senza soffermarci troppo sulle questioni politiche o filosofiche, materiale per persone sicuramente più competenti del sottoscritto, poniamo il focus sull'incredibile cambio di prospettiva del procuratore italo-olandese. Innanzitutto riportiamo le sue dichiarazioni inerenti al giovane portiere rossonero rilasciate a più testate a margine dell'evento "Football Leader" tenutosi quest'oggi a Napoli: "Bisogna sempre rispettare i tifosi, specialmente quelli più intelligenti. Quando i tifosi parlano bisogna rispettarli. Gigi rimane a vita al Milan. E' sempre stata la grande richiesta di questi tifosi che, io rispetto fino in fondo. Ironia? E' una parola che non conosco. Gigi Donnarumma rimane a vita a Milano. E' più facile che vadano via i cinesi che lui".

Forse non è ironia, caro Mino, ma sicuramente qualcosa di altamente anomalo e, non volercene ma è difficile prendere con affidabilità queste parole senza intravedere l'ombra di qualche strano gioco di prestigio ben celato. Non è un mistero nè una calunnia che, durante tutto il corso della stagione 2017/18, Raiola abbia avuto svariati contatti con società blasonate come il Psg prima e, il Liverpool poi, per cercare di sistemare il portiere classe '99 lontano da Milano e, lo stesso Raiola, non ha mai fatto molto per mistificare la sua forte diffidenza nei confronti della proprietà cinese, nonchè la sua più totale allergia verso il direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli tra battute provocatorie ("Non parlo con Mirabelli, non sono al suo livello", ndr) e scontri frontali retrodatati ("Mirabelli ha un atteggiamento che non condivido e che non gli permetto", ndr), si perderebbero ore a riportare tutte le frecciatine che il buon Mino ha lanciato verso l'ambiente rossonero, dunque concludiamo riportando solo quella più chiara e precisa risalente a marzo c.a. : "Spero che l'anno prossimo il portiere titolare del Milan sia Reina...".

Cosa sta passando per la testa di Mino Raiola? Ha davvero interesse a far crescere Donnarumma nel Milan dopo la stagione fortemente negativa oppure i suoi viaggi in giro per l'Europa non hanno prodotto ancora nulla e sta solo abbassando il profilo in attesa di tornare alla carica? Senza offesa ma sicuramente la seconda opzione citata è la più plausibile, sta di fatto che ,o per la svalutazione del ragazzo o per le richieste esose di un Milan decisamente in maggiore forza contrattuale rispetto all'estate scorsa, al momento il futuro prossimo del presunto erede di Buffon sembra più che mai destinato a scrivere una nuova stagione tra i pali dei rossoneri.

E' molto probabile che lo stesso Raiola abbia capito che proseguire nella guerra mediatica, giustificata o no, contro i suoi antagonisti rossoneri non fa che danneggiare tutte le parti coinvolte ma, in particolar modo, la serenità del ragazzo e, consequenzialmente le strategie di mercato del procuratore; molto più proficuo seppellire momentaneamente l'ascia di guerra e, seguendo la scia dei due capi di stato Donald Trump e Kim Jong-un magari organizzare un summit a Casa Milan dove attestare una, anche se apparente e a breve termine, pace costruttiva volta a seguire gli obiettivi di tutti, vale a dire un portiere nuovamente affidabile che sia ex novo una garanzia di forte introito in caso di addio da parte del club rossonero e, un'ennesima pedina d'oro da piazzare a prezzo record sul mercato da parte dell'agente italo-olandese.

Sarà sicuramente interessante vedere gli sviluppi sui rapporti tra Raiola e il Milan, in primis Max Mirabelli. Dopo tutto, Raiola il primo passo di "smantellare i siti nucleari" l'ha fatto, chissà che ora non giunga un'apertura anche dalle parti di via Aldo Rossi per un incontro, magari di mercato...

LM