Ci si avvia sempre di più verso il tunnel oscuro al cui termine ci sarà l'Uefa ad aspettare il Milan con la mannaia in mano pronta a colpirlo con fermezza e decisione con quella che, salvo clamorosi stravolgimenti, sarà un'esclusione dalle competizioni europee con conseguente massacro mediatico dal partito popolare ILAD ("Io l'Avevo Detto", ndr) e dal movimento VNCN ("Voi Non Capite Nulla", ndr), gli stessi partiti che hanno trasformato la continuità aziendale in un patto di sangue per la vita o le garanzie di un fondo fatturante 34 miliardi di dollari annuali in "irrilevanti foglietti". Sarebbe stato più opportuno che gli amministratori del fondo avessero prodotto un documento simil-matrimoniale terminando la dettatura con un memorabile e rassicurante: "Finchè morte non ci separi". Va bene così, siamo in democrazia.

In fondo al tunnel, alle spalle dell'Uefa e al suo fianco, vi è già predisposta una folta linea di squali affamati pronti a rivendicare le loro tesi retrodatate, foraggiate da giornalisti che tentano di avvalersi di una veste cosiddetta "scomoda" senza rendersi conto di aver cambiato almeno 5/6 capi d'accusa ed essere riusciti a sbagliare previsioni pur restando in una linea ideologica scettica e a dir poco diffidente nei confronti della proprietà. Si è partiti da: "Perchè comprare Calhanoglu, Musacchio, Rodriguez e Silva?! Servono uomini che conoscano da subito il calcio italiano!". Poi dopo Kessie arrivano anche Conti e Kalinic ma "ci vogliono giocatori esperti!", allora arrivano anche Bonucci e Biglia e si è passati alla retorica: "Bonucci è una bandiera della Juve!". Strano, perchè non ricordavo tutte queste obiezioni di stampo "nazionalista" quando arrivavano Inzaghi, Ibrahimovic, Balotelli, Zambrotta, ecc.

Gli stessi detrattori, e - sia chiaro - parlo di quelli che si esprimono a slogan, non di quelli lungimiranti e preparati che si avvalgono dell'inappellabile diritto di pensarla diversamente da me, si fregiano di essere stati dei profeti senza rendersi conto che sono cani che si mordono la coda arrivando a sferrare attacchi violenti contro una vicenda che, se fosse come dicono loro, avrebbe come responsabili proprio i personaggi che loro supportano e che rivorrebbero alla guida del club e nessuno, un po' per comprensibile mancanza di verve dopo tutto quello che accade, un pò per dimenticanza, ricorda a questi profeti che battersi il petto come gorilla urlando sprezzanti e con fervore "I cinesi non esistono", "Zapata è meglio di Bonucci", "Mirabelli è un dilettante" ,"Raiola porta via Donnarumma", "Era meglio Bacca" ha poco a che vedere con quello che vuol fare l'Uefa che nessuno di loro aveva previsto, e sono rimasto sconvolto nel leggere che un'autorevolissima opinione ha definito Calciopoli una farsa al solo fine di avere un argomento per scatenare un altro delirio, la stessa opinione che in qualche studio televisivo ricordava ad un cronista juventino che sono dei ladri... Sconvolgente. Il giorno che vedrò il Milan in default con i dipendenti che escono da Casa Milan in fila indiana con le scatole contententi i loro effetti personali in stile Lehman Brothers, con magari un amministratore delegato che mi dice "Siamo a posto così, la luce funziona, le docce pure...", sarò il primo ad espormi e dire con inattaccabile sicumera: "Scusatemi, avevate ragione voi". Fino a quel giorno concedetemi di considerarvi alla stregua dei raeliani o dei seguaci di Scientology.

Gli squali sono tanti e non devono certo spaventare me che sono solo una persona che usa una tastiera per dire la propria, ma dovrebbero preoccupare un po' di più il dilettante Mirabelli che invece oggi ha dato l'impressione di essere pronto a gettarsi tra le fauci di questi squali. Dopo aver sfoggiato tutta la sua incompetenza garantendo la permanenza della spina dorsale della squadra e ponendo un freno al "feud" con Mino Raiola, il ds oggi ha messo il piede su un terreno molto scivoloso, e spero che se ne sia reso conto, affermando: "Abbiamo fiducia nel valore sia tecnico che patrimoniale della rosa, l'anno prossimo come minimo dobbiamo tornare in Champions League". Come minimo direttore? Certo, la squadra con Gattuso ha concluso la stagione con un rendimento da terzo posto e immagino che anche lei come me abbia pensato a tutte le penalizzazioni che ci siamo scrollati di dosso durante questo primo difficile anno come ad esempio Montella, la necessità di una rifondazione, la ricerca di un adeguato schieramento tattico, una corretta preparazione atletica, l'individuazione degli uomini su cui fare affidamento, ma dovrebbe pensare anche al fatto che di penalizzazioni ne possono sorgere sempre di nuove, e nessuno più di lei o Fassone può, come dice il mister, toccarlo con mano.

Purtroppo queste cose non fanno parte dell'analisi generale signor Mirabelli. E' ammirevole il suo coraggio nell'avere così tanta fiducia nel progetto e nella rosa, coraggio ed entusiasmo che insieme a Gattuso ha saputo trasmettere alla squadra, ma stia attento, perchè se dopo tali affermazioni il Milan per qualche motivo arriverà quarto, qualcuno potrebbe dirle che lei è un incapace perchè non ha saputo fare meglio del quarto posto... e non sto neanche a dirle cosa accadrà se non verrà nuovamente raggiunto il piazzamento Champions. Non so se n'è accorto ma nelle considerazioni mediatiche, oramai, la parola Milan è sempre più discostata dalla parola "calcio" e gli squali non si cureranno di cosa sia giusto o sbagliato affermare, criticheranno sempre e comunque, un po' perchè non sanno come replicare agli sfottò dei tifosi avversari, un po' perchè in ossequio alle nobili arti del disfattismo, l'individuo medio dinanzi al problema preferisce tornare indietro piuttosto che andare avanti. In bocca al lupo direttore, spero non in bocca agli squali.

LM