"Siamo davvero arrivati a questo punto?" Se provate a scrivere sul vostro browser di ricerca tale domanda, le prime sei pagine di Google ve la proporranno come domanda forte per almeno una dozzina di temi differenti.
E' la domanda perfetta quando subentra rassegnazione ed incredulità davanti al verificarsi di certi eventi e, se vogliamo restringere il campo di opzioni e, accostarla al calcio italiano e, ancora più dettagliatamente, al mondo Milan, è una domanda che comunque non ci si pone nella totale unanimità di pensiero.
Potete trovare chi si è posto questo interrogativo dopo che l'Uefa ha paventato l'ipotesi di escludere il Diavolo dalle coppe europee, oppure quando l'80% della stampa italiana e, ultimamente anche quella straniera, ha aperto il fuoco sulla possibilità che Yonghong Li non adempiesse ai suoi doveri finanziari relativi alla prima tranche dell'aumento di capitale, oppure ci sono gli "aziendalisti" come me che hanno gioito per le belle parole di Alessio Romagnoli post rinnovo contrattuale, hanno sorriso per l'idiota ma simpatica scenetta di Mirabelli e Gattuso, poi hanno consultato il resto del web e dinanzi alla reazione sconvolta per questa scenetta di circa 30 secondi e, di contro, al più totale silenzio su un pagamento avvenuto che, fino a pochi giorni fa sembrava l'ago della bilancia delle sorti della galassia, non hanno potuto fare altro che chiedersi : "Siamo davvero arrivati a questo punto?"

Andiamo con ordine, Alessio Romagnoli ha prolungato il suo contratto con il Milan fino al 2022 e, al termine dell'ufficializzazione social dell'accordo ha rilasciato importanti dichiarazioni ai microfoni tematici legati al club rossonero affermando : "Credo molto in questo progetto, qui sto davvero benissimo e, da quando è arrivato Gattuso è cambiata la mentalità di tutto il gruppo", parole che fanno eco alle dichiarazioni di maggio rilasciate da Reina e Borini, non me ne vogliano il portiere e il... tuttofare ma, dette da Romagnoli hanno un peso specifico decisamente diverso perchè, anche se noi milanisti siamo ben consapevoli che sia un difensore sopravvalutato sicuramente non ai livelli di Rugani e Caldara, per qualche strano motivo questo fortunato difensore era nelle mire di Juventus, Real Madrid e Chelsea e, ad oggi, in rapporto anche all'età anagrafica rappresenterebbe il più elevato introito che potrebbe conseguire il club se decidesse di cederlo.
La Juventus lo aveva chiesto l'anno scorso durante la trattativa Bonucci e lo ha nuovamente richiesto quest'anno, il Real Madrid lo ha sondato senza mai iniziare un discorso concreto e, il Chelsea appena 10 mesi fa era arrivato a formulare un'offerta ufficiale di 40 milioni di euro, chissà come mai ma questo difensore a quanto pare piace.

Le parole di Romagnoli sono miele per le orecchie dell'incompetente Massimiliano Mirabelli perchè, se proviamo ad estrapolare tre parole chiave dalle sue dichiarazioni possiamo selezionare 'progetto', 'Gattuso', 'mentalità'. La considerazione sul progetto ci illustra come il gruppo sia ben isolato da quello che scrivono i signori della carta stampata, l'aria è serena e anche un giocatore ambito come Romagnoli non sente la necessità di cercare qualcosa di meglio perchè, si sente già nel suo meglio. Il difensore, ancora una volta, sottolinea come sia stato importante il cambio tecnico di novembre 2017 con l'avvento di Rino Gattuso, uomo caldeggiato sempre dall'incapace Mirabelli che, prima lo ha riportato nella primavera poi, al momento giusto, senza pensarci un attimo lo ha voluto alla guida della Prima Squadra a scapito delle maggiormente promosse soluzioni d'esperienza low cost Mazzarri, Paulo Sousa e Petkovic.
Infine c'è la mentalità, quella mentalità che fino a pochi giorni fa aveva sottolineato lo stesso mister Gattuso ai microfoni di MilanTv, il concetto di mentalità che ricorda un estratto del film Goal, quando l'allenatore del Newcastle United spiegava al giovane arrivato Muñez che "il nome che si porta davanti è più importante di quello che si porta dietro", in lingua gattusiana: "le necessità della squadra prima del singolo".

Poi c'è quella scenetta, quel video pubblicato sul canale ufficiale del club, quello sconvolgente momento demenziale in cui il direttore sportivo Mirabelli dice a Gattuso : "Ieri sera ero a vedere Italia-Olanda e ti ho trovato un difensore del '95 che ha appena firmato" prima dell'ingresso in camera di Alessio Romagnoli. Un breve momento di comicità che ha shoccato sia i tifosi avversari che quelli rossoneri della vecchia scuola, quelli che rivogliono quello stile e quella classe di una volta che purtroppo non c'è più, quell'essere signori del calcio come ad esempio quando Galliani, alla presentazione di Ronaldinho(già in maglia rossonera in sala conferenza, ndr) gli domandava con garbo e alto profilo : "Ehi ronnie, mettimi una firmettina qui dai..", oppure se vogliamo rimanere in tema di permanenze e non presentazioni possiamo ricordarci di Kakà che mostrava con fierezza la maglia 22 del suo Milan dopo aver rigettato l'offerta sontuosa del Manchester City, giusto perchè era già pronto ad accettare quella di sei mesi dopo del Real Madrid, oppure per i non milanisti quelli attaccati ad altri tipi di momenti molto più sontuosi come il video pubblicato dalla Juventus con i suoi giocatori truccati da soldati pronti per le battaglie Champions, le presentazioni nerazzurre al palazzo Pirelli di Milano con Gab... scusatemi non riesco a chiamarlo come lo chiamava la stampa, Gabriel Barbosa che percorreva le orme del Fenomeno Ronaldo, la presentazione 007 di Ancelotti, la presentazione di Gokhan Inler ai tempi con la maschera di un leone.. Tutti momenti, tra l'altro che, senza falsa ironia, a me hanno sempre divertito e non capisco perchè per altri siano motivo di attacco cardiaco quando avvengono con colori diversi da quelli delle loro squadre.

Arriviamo, in conclusione, al piatto forte di quest'ultimo periodo rossonero, le famigerate scadenze economiche che quel maledetto Yonghong Li si ostina a rispettare. Quando ho saputo della "visibilità" del suo bonifico, (questa nuova parola emersa è meravigliosa) ero davvero furioso, ora chi va a dirglielo all'Uefa che il proprietario ha rispettato ancora una volta i suoi obblighi? Come minimo, oltre all'esclusione dall'Europa League, qui si rischia anche un procedimento penale, poveri noi... sembra di essere nel programma di Paolo Bonolis, in cui per vincere, bisogna sbagliare tutto. Strano che La Gazzetta dello Sport non se ne sia occupata con forte interesse, considerando che fino a pochi giorni fa, la prima pagina recitava : "Li cerca amici", invece degli amici ha trovato sotto un sasso 10 milioni di euro e, se appare giusto da un lato che la rosea dedichi la prima pagina odierna alla straordinaria impresa di Marco Cecchinato al Roland Garros, ci si stupisce che il taglio alto, da sempre regno incontrastato di Yonghong Li, sia dedicato alla squalifica di tre giornate inflitta a Buffon da parte dell'Uefa e, per il cinese, sia stata riservata solo una banale civetta in basso a destra. Peccato.

Un rinnovo di contratto, un impegno societario rispettato e, in qualche modo c'è ancora chi polemizza o furbescamente, quando il conto non conviene si volta dall'altra parte, dunque ditemi : "Siamo davvero arrivati a questo punto?"

LM