Più leggo le indiscrezioni di mercato che riguardano il Milan, più ripenso ai miei anni adolescenziali e in particolar modo ad un amico con cui purtroppo ho perso i contatti nel tempo. Tutti noi abbiamo avuto quel genere di amico che si vantava di avere tante donne poi, al lato pratico, il numero effettivo di 'conquiste' o si attestava sullo 0 o lo superava di poco ma certamente rimaneva ben distante dalle illustrazioni che venivano sventolate ai quattro venti. Questo mio amico, nello specifico, aveva una peculiarità unica che lo rendeva anche un buon talento con le donne, diciamo che era capace di imbastire un dialogo conoscitivo ma, al momento di fare quel passo avanti, non riusciva a concludere; se dovessi usare una metafora di natura calcistica potrei definirlo come un giocatore capace di dribblare tre uomini da solo per poi miseramente sparare alto in curva una volta giunto in solitaria davanti al portiere.

Non ho potuto pensare ad altro mentre mi aggiornavo sulle situazioni che il Milan sta tenendo d'occhio da vicino tramite il suo incapace direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Premetto subito che non spenderò una sola parola sulle possibilità di Higuain, Morata e Werner, chi ha buon senso dovrebbe capire subito che si tratta di sogni irrealizzabili, sia per i costi relativi ad ognuna di queste operazioni, sia per la concorrenza aleggiante attorno a ciascuno di loro. Higuain molto probabilmente lascerà la Juventus ma di certo non lo farà per venire al Milan; Morata, nonostante ami tantissimo trascorrere i suoi mesi estivi ad incontrare operatori di mercato e direttori legati a dozzine di club diversi ha uno e un solo desiderio: quello di tornare alla Juventus e, il fatto che Beppe Marotta non affondi il colpo è legato a quelle che saranno le vicessitudini del reparto offensivo bianconero, in primis capire se vi sarà la possibilità di arrivare a Maurito Icardi e, quindi eventualmente avere già a disposizione il centravanti titolare di peso, senza dilungarci troppo se Morata dovesse scegliere di venire al Milan, lo farebbe solo se per lui si chiudessero tutte le porte che hanno la sua preferenza, per di più il Milan dovrebbe partecipare all'Europa League e dovrebbe cedere almeno due giocatori importanti come Suso e Donnarumma per garantirsi di non innalzare ulteriormente il monte ingaggi, dunque se dovessi fare lo statistico direi che le possibilità che Morata approdi in rossonero non superano lo 0,0003%.

Timo Werner è un pezzo pregiatissimo del mercato europeo, l'incapace Mirabelli ha già dimostrato che trattare con i tedeschi è una cosa che gli riesce bene ma nel caso di Werner non può bastare, in quanto il giocatore è nelle mire dei top club europei; solo decidendo di rimanere al Lipsia, il centravanti sarebbe sicuro di giocare la prossima Europa League, da Nyon si adopereranno bene affinchè il Milan non possa fornire la medesima garanzia; per di più the last but not the least : in Germania c'è una cultura certamente diversa rispetto all'Italia per quello che riguarda i craque del loro calcio, in Germania non ci sarà nessun Urbanoch Cairotze che piazzerà clausole da 100 milioni per essere sicuro che il giocatore vada all'estero, se Werner è davvero l'attaccante di qualità che sta dimostrando di essere state pur certi che prima passerà da un top club tedesco, che sia Bayern o Borussia.

Nel primo paragrafo parlavo del mio amico, beh... è esattamente quello che sta facendo il Milan, ha l'accordo con quasi tutti i suoi obiettivi ma, per non indispettire i permalosi del CFBC, non chiude nessuno di essi. Durante queste settimane Mirabelli ha trovato l'accordo per Depay, Falcao, Ceballos e Zaza ma, allo stato attuale, solo il colombiano potrebbe essere tesserato in tempi brevi, così come Zaza.

Depay e Ceballos sono obiettivi già complicati e, i mondiali di Russia 2018 insieme al già potente pericolo Uefa potrebbero definitivamente giocare a sfavore del club rossonero. Perchè? Molto semplice, la possibile esclusione dall'Europa è il virus di quest'estate rossonera e, il rischio di infettare la rosa attuale portando a delle inaspettate fughe è già stato neutralizzato. Il rinnovo di Romagnoli, le parole di Bonucci, l'adeguamento di Cutrone e lo scatto anche per il rinnovo imminente di Giacomo Bonaventura hanno fatto sì che i rossoneri, a livello di uscite, fossero esattamente nella situazione di fine campionato, ossia che possano decidere loro chi far andare via e chi no e, in quest'ottica, i giocatori partenti sono sempre i soliti due : Suso e Donnarumma. Molti leoni sostengono che i contratti non contino pià nulla e che, i più forti possano partire ugualmente, vero ma non fino in fondo. Non è una questione di contratto o di fedeltà assoluta, è semplicemente una questione che si basa sul fatto che con contratti estesi di 4-5 anni è il Milan a fare la voce grossa in sede di negoziato senza il rischio di svalutazioni o di fughe clandestine della serie : "Vuoi andare via? Mi dispiace ma non posso costringerti, il tuo prezzo è questo e se trovi qualcuno che ti paghi tanti saluti se no dovrai accontentarti di stare nel secondo club più titolato al mondo".

Uefa ma, dicevamo anche Mondiale di Russia, infatti, dei quattro giocatori 'bloccati' da Mirabelli, solo uno partirà per la terra del Cremlino e, quel lupo solitario è Radamel Falcao, paradossalmente l'obiettivo più semplice del Milan data l'apertura del Monaco al prestito che in parte esonera il club dal totale pagamento del pesantissimo ingaggio e, l'inserimento di Andrè Silva nell'operazione, teatro gestito ad hoc dal direttore d'orchestra portoghese Jorge Mendes. Il fatto che Falcao sia in Russia potrebbe dare il tempo al Milan di sistemare la questione Uefa al Tas dopo la praticamente certa esclusione politica che annuncerà la Camera giudicante. In pochi si aspettano che Falcao e la sua Colombia restino in Russia fino al 15 luglio, data della finale ma, sarà sufficiente restarci quel tanto da dare tempo a Fassone di ultimare i ricorsi di rito che, salvo stravolgimenti, non si protrarranno oltre i primi giorni di luglio. In ogni caso, il potente Mendes potrebbe convincerlo a giocare anche in un Milan senza Europa.

Sia Depay che Ceballos che Zaza guarderanno il mondiale da casa e questo può rappresentare un grosso problema, difatti, il Milan dovrà garantire l'Europa a tutti e tre loro, missione che forse solo gli imparziali giudici del Tas possono portare a compimento. Su Zaza è stato fatto il prezzo dal Valencia, vale a dire, 20 milioni di euro, cifra abbordabilissima per il club con o senza Europa, la concorrenza inoltre non è spietata e l'affare potrebbe anche chiudersi a prescindere dalla sentenza che arriverà da Nyon, difatti, pare che Zaza abbia forte volontà di vestire la maglia rossonera. Depay e Ceballos sono due pedine che suscitano grande interesse e, il fatto di aver trovato un accordo economico con i loro entourage non rappresenta una garanzia piena per il Diavolo. Depay e Ceballos come anticipato non avranno la priorità del mondiale per di più sono nelle mire anche di club italiani, sul primo l'Inter e sul secondo la Juventus, due club che possono muoversi sicuramente con più anticipo e più garanzie di quanto possa fare il Milan. L'Uefa sta frenando anche l'Inter almeno fino alla data di chiusura del bilancio, ossia 30 giugno, ma è senz'altro una frenatura diversa dato che, comunque, la Champions ai cugini non la può togliere nessuno.

la Juventus è l'avversario grosso, anche in quel caso, come si spiegava prima per quanto concerne Morata, Marotta è fortemente interessato a Ceballos e, la sua fase di studio e attesa altro non è che un'analisi dei movimenti interni. I bianconeri hanno chiuso Emre Can in quel reparto ma, in questi giorni, si è parlato di un possibile addio di Pjanic che però non è stato ancora confermato. Certo, nel caso partisse lo specialista bosniaco non sarà Ceballos il suo sostituto naturale ma, comunque indurrebbe la dirigenza zebrata ad accelerare le manovre sul centrocampo e lo spagnolo del Real Madrid potrebbe infoltire e ringiovanire la rosa di Allegri, senza che sia una priorità. I bianconeri da sempre operano non solo al fine di rinforzare la propria squadra ma anche a quello di impedire il rafforzamento di quelle avversarie. Noi milanisti sappiamo bene di cosa si parli, basti ricordare le trattative per Pjaca, Bentancur e Keita Baldè.

LM