Più passano le settimane e più l'Uefa continua a destare perplessità su quali siano i reali obiettivi della sua politica finanziaria in materia di monitoraggio e sostenibilità dei club. La settimana scorsa il presidente Aleksander Ceferin, ospite a ESPN aveva dichiarato : "Ridurre il gap tra i vari club europei è una delle più grandi sfide che abbiamo. Non penso potremo colmare il gap di tutti i club, sarebbe ingenuo pensarlo ma ci sono delle cose che dovremo cambiare e ne stiamo discutendo. E' qualcosa di cui ho parlato anche con l'Unione Europea, vedremo cosa potremo fare". Quindi il primo passo qual è? Semplice, chiudere un occhio sulle pubbliche prese per i fondelli che i qatarioti di Parigi credono di poterci mistificare e continuare ad assillare società come Inter e Roma e, per ovvi motivi cito ma non approfondisco la situazione relativa al Milan.

Roma promossa al fotofinish, Inter rimandata e Psg ovviamente promosso a pieni voti, dovrà semplicemente generare un piccolo introito di 60 milioni entro fine giugno ed è tutto tranquillo. Prima di addentrarci nelle considerazioni generali cerchiamo di fare un quadro completo di quello che ha portato alle decisioni degli imparziali e preparatissimi signori della Camera investigativa del CFBC nell'attuazione della loro politica di agevolazione della concorrenza europea.

A.S. ROMA

Partiamo dai giallorossi, ancora sotto shock per l'esplosione del caso Nuovo Stadio che, ancora una volta, ha certificato quanto l'Italia sia pronta per ambizioni di livello internazionale. La Roma ha rispettato i paletti imposti ma non di certo grazie alle scelte del suo management, bensì grazie al 'miracolo sportivo' di quella magica notte dell'Olimpico contro il Barcellona che ha permesso ai lupacchiotti di accedere alla semifinale di Champions League, tradotto significa che grazie alla conseguente eliminazione della Juventus a favore del Real Madrid, il club di James Pallotta ha ottenuto la fetta più grossa del market pool nonchè il premio garantito dall'Uefa arrivando ad incassare in totale circa 82 milioni di euro. Prima della magica notte, i risultati economici della Roma mostravano già un notevole aumento sia per il ritorno in Champions che per le manovre economiche della dirigenza giallorossa. La semestrale al 31 dicembre 2017 evinceva un trend in netto miglioramento con una perdita che si attestava sui 40,3 milioni di euro, ben 10 milioni in meno rispetto al 2016 (-50,4 ndr); i ricavi passavano da 88,6 milioni (2016) a 124, EBITDA a +4,8 milioni contro i -12,1 del 2016 con una forte riduzione del costo del personale che avrebbe compensato la crescita futura nel secondo periodo del bilancio d'esercizio. Le cessioni illustri guidate negli anni in staffetta tra Sabatini e Monchi hanno consentito alla Roma di tenere in ordine i conti ma solo l'impresa contro il Barcellona le ha permesso di uscire del tutto dalle briglie del Fair Play Finanziario e comunque le impone un'altra cessione dolorosa che, prevedibilmente sarà quella di Nainggolan a cui potrebbe aggiungersi anche quella di Alisson annunciata e poi smentita dal presidente Pallotta per permettere a Monchi non solo di stabilizzare il bilancio ma anche di investire e rafforzare la rosa. Grazie Uefa per aver aumentato così tanto la competitività della Roma...nonostante le maggiori entrate e la buona gestione, è stata un'impresa a salvare i giallorossi dalla generosa ed ecumenica politica del democratico Ceferin

F.C. INTER

I cugini non sono riusciti a liberarsi dalla morsa del Fair Play Finanziario nonostante abbiano rispettato quasi tutti i paletti a loro imposti, non è bastata la forte espansione commerciale propiziata da Suning tramite la controllata Inter Media and Communication che ha portato nuovi ricavi da sponsor orientali per 37 milioni di euro nonostanti le restrittive misure del governo cinese così come non sono bastate le plusvalenze passate e quelle programmate volte a creare un introito da circa 40 milioni di euro. L'Inter è stata 'bacchettata' per i dati derivanti dal bilancio al 30 giugno 2017, ultimo bilancio riguardante un periodo in cui i nerazzurri hanno partecipato ad una competizione europea. Il break-even è stato pienamente rispettato ma, è venuto meno, il rispetto dei parametri relativi agli ammortamenti che, come da accordi, avrebbero dovuto ridursi invece, tramite le operazioni di Joao Mario, Gabriel Barbosa, Gagliardini e Candreva hanno subito un incremento di circa 34 milioni di euro. Non si tratta di una banalità ma di una mosca bianca specie se si considera che i nerazzurri hanno rispettato anche il paletto che gli imponeva di non accumulare un monte ingaggi tale da superare il 60% dei ricavi. Dunque per l'Inter nuova estate all'insegna dell'equilibrio economico, giusto per essere sicuri che non faccia troppa strada nella già difficile Europa dei bravi e perfetti che rispettano le regole, per i nerazzurri saranno necessarie 45 milioni di plusvalenze da conseguire entro il mese di giugno.

PSG

Passiamo adesso ai perfetti e preparati dirigenti del Psg che possono spendere quanto preferiscono perchè, a differenza nostra, conoscono le dinamiche economiche meglio di chiunque e possono insegnarcelo. La Camera d'investigazione ha chiuso l'indagine sul Psg comunicando che i trasferimenti non hanno violato nessuna norma imperativa e, per quanto riguarda i 'paletti' del Fair Play Finanziario basterà conseguire 60 milioni di euro di introiti entro il 30 giugno per essere definitivamente immuni da ogni tipo di sanzione. Sia l'ammontare economico che le modalità di trasferimento sono stati definiti perfettamente regolari, poichè, il fatturato del Psg può godere di una grandissima fetta di ricavi derivanti dai suoi onerosi sponsor. Senza alcuna vergogna, l'Uefa cita tranquillamente i più importanti, ossia Qatar National Bank, Ooredoo, beIN Sports, Qatar Tourism Authority e Aspetar. La Qatar National Bank, vale a dire la Banca nazionale del Qatar è un istituto di credito detenuto per il 50% dal Qatar Investment Authority, il fondo sovrano qatariota con sede a Doha con un fatturato da brividi di 335 miliardi di dollari dichiarati nel 2017, lo stesso fondo associato all'organo governativo Qatar Tourism Authority che gestisce i dati demografici ed economici inerenti all'impatto del turismo in Qatar sul PIL nazionale, attenzione perchè il fondo risulta come investitore anche del network globale beIN Sports ma ci torneremo dopo. Rimangono Ooredoo e Aspetar sempre collegate politicamente al fondo sovrano e sono rispettivamente un provider di telecomunicazioni ovviamente con sede in Qatar e una società di struttura ospedaliere sportive di lusso per trattamenti di ortopedia specializzata.

Nel bilancio dei francesi la voce 'sponsor' la si può rinvenire nella categoria "Altri Ricavi" e nel 2017 ammontava a 184 milioni di euro che, sul fatturato totale di 503 milioni, significa che gli sponsor del Qatar rappresentano il 37% dei ricavi del club. Ma sono davvero sponsor? La risposta è assolutamente no! Tutti gli 'sponsor' citati in un modo o nell'altro sono legati al fondo sovrano che fa capo alla proprità del Psg e, in particolar modo, al suo presidente Nasser Al Khelaifi; beIN Sports addirittura è stata fondata dallo stesso imprenditore qatariota, parliamo dunque di società che veicolano i capitali di un singolo fondo proprietario facendoli passare tramite sponsorizzazioni e non immissioni di capitale come vale per tutte le altre società.

Attenzione a questo passaggio : Suning controlla l'Inter che attualmente è in perdita e per trarre degli introiti dal club presta denaro alla società prendendosi gli interessi come guadagno, se l'Inter fosse in attivo, Suning prenderebbe semplicemente gli utili e i relativi dividendi, questo fa sì che l'Inter 'sfoggi' debiti consolidati per 637 milioni. Lo stesso avverrebbe nel Psg che è in perdita di 18 milioni ma grazie a questo ridicolo stratagemma che l'Uefa spaccia per meraviglioso,Al Khelaifi può apportare capitali facendoli iscrivere a bilancio come ricavi; è come se Yonghong Li invece di portare aumenti di capitale nel Milan, scegliesse una qualsiasi società cinese dichiarandola sponsor e farebbe iscrivere nel bilancio del Milan 50-80-100 milioni di ricavi da sponsor. Senza quel 37% di "Altri ricavi" il Psg avrebbe un fatturato inferiore alla Juventus e di appena 40 milioni superiore all'Inter, inoltre, al di là del 'giochetto' le cifre dichiarate si scontrano totalmente con una norma del Fair Play Finanziario che sancisce che "Qualasiasi entità che, da sola o con altre che sono legate allo stesso proprietario o governo, rappresenti oltre il 30% dei ricavi totali del club non è considerato sponsor ma partner".

Viene da ridere o da piangere, dipende dal vostro senso dell'umorismo. Concludo questo meraviglioso manifesto della limpidità targata Uefa dandovi un'ultima chicca: ricordate l'Aspetar? La società di strutture ospedaliere sopracitata? Beh sarà partner della FIFA nel fornire personale medico e concedere strutture apposite durante l'organizzazione del Mondiale in Qatar del 2022... che dire, i fatti sono due : o Ceferin ha provato a pescare un pesce troppo grosso oppure come hanno fatto i suoi predecessori, si volterà dall'altra parte, dopo tutto come ha asserito il quasi premier nonchè economista Carlo Cottarelli : "Invece che chiederci perchè vince sempre la Juventus in Italia, chiediamoci perchè da quando hanno introdotto il FPF vincono sempre le stesse in Europa..."

LM