Sono trascorse già due settimane da quel 23 maggio in cui il Napoli e, in particolar modo il presidente Aurelio De Laurentiis, colpiva l'Italia in contropiede con l'ingaggio fulmineo di Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli.
Mentre l'opinione sceglieva in che schieramento ideologico collocarsi, l'arrivo di Ancelotti creava una bolla di entusiasmo partenopeo che contagiava il resto del paese portando ad ipotizzare un mercato sontuoso con prime indiscrezioni al cardiopalma per i tifosi del Vesuvio; non c'era troppo tempo per innescare dibattiti sul perchè uno "reale" come Ancelotti avesse scelto un'umile ed operosa realtà come quella di Castel Volturno, non c'era spazio per decidere se Ancelotti fosse l'uomo giusto per quell'agognato tricolore o se il gioco di Sarri, nel lungo periodo, sarebbe mancato agli azzurri perchè, il treno emotivo e progettuale targato Napoli aveva già lasciato la stazione e i nomi accostati al club erano di quelli da far tremare ogni supporter : prima l'avvistamento rivelatosi bufala di Vidal all'aeroporto di Capodichino, poi i presunti contatti per Benzema, fino ad arrivare all'accordo imminente con Rui Patricio o agli interessamenti per un clamoroso ritorno di Cavani e per il pupillo di Carletto Renato Sanches.

Non solo entusiasmo sul fronte arrivi ma anche tante valige pronte per essere disfatte per i giocatori in partenza come Marek Hamsik, Dries Mertens e Jorginho con il susseguirsi di divertenti tormentoni social come #MiHaChiamatoCarlo. Non è un'aria del tutto nuova quella che si è respirata in queste due settimane dalle parti di Fuorigrotta, infatti, non risulta difficile accostare quest'ondata di fervore a quella già registrata nell'estate del 2013 quando a sbarcare nella città di Pulcinella fu Rafael Benitez che, da fresco vincitore dell'Europa League con il Chelsea, accantonò celermente i malumori per l'addio di Cavani direzione Parigi e imbastì un ponte internazionale di stampo iberico facendo approdare a Napoli giocatori blancos come Higuain, Callejòn e Albiol. La carica ambientale è sicuramente simile se non addirittura più elevata, difatti, la speranza dei partenopei è che Ancelotti possa ulteriormente alzare l'accuratezza del mirino rendendo il Napoli un vero e proprio top club.

Tra prospettive oniriche e, di contro, critiche sulle capacità del tecnico ex Bayern, Real, Psg, Chelsea e Milan di essere decisivo in Serie A come lo è stato in campo europeo, l'entusiasmo pian pianino pare aver iniziato ad affievolirsi e, non solo perchè comunque il mercato degli azzurri indugia in una fase prolungata di attesa ma anche perchè se Carlo Ancelotti ha già iniziato a comporre numeri telefonici con l'assistenza del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, dagli uffici di Filmauro, il presidente Aurelio De Laurentiis continua a titubare e diffida ancora dall'iniziare a costruire le rifiniture di un Napoli che mai come quest'anno è apparso come una squadra in grado di metterne 19 alle sue spalle. La questione relativa a chi parte e chi no ha subito un ridimensionamento netto rispetto ad appena dieci giorni fa : i sicuri Mertens e Hamsik stanno nuovamente nutrendo qualche dubbio e, se il belga non ha fretta, avendo anche il mondiale di Russia tra le priorità, il capitano slovacco sembra di nuovo pronto a lasciare Napoli dopo quasi 11 anni. Non è bastato l' Ancelotti Effect neppure con Callejòn e Jorginho: il primo è ancora in una lunga fase di riflessione, mentre per il secondo nonostante il tripudio popolare dei tifosi azzurri, l'italo-brasiliano sembra sempre più in orbita Manchester City, 55 milioni di euro è l'importo dell'ultima offerta presentata da Guardiola, il club insiste sul chiederne 70 ma la sensazione è che manchino pochi milioni ancora prima di salutare ufficialmente il primo partente dell'era Ancelotti.

In realtà il primo tassello il Napoli lo ha 'piazzato', si tratta di Simone Verdi, accordo chiuso intorno ai 25 milioni di euro come si era prefissato a gennaio, tuttavia, appare un pò poco sia per le ambizioni del Napoli che per quelle che erano state le premesse di due settimane fa, si può tranquillamente affermare che l'esterno ex Bologna fosse più un rinforzo per Maurizio Sarri. Il poker di testa dell'ultima stagione ha già iniziato le manovre : la Juventus ha sistemato la propria questione relativa al portiere assicurandosi due cavalli di razza pronti a combattere per camminare sulle orme lasciate da Buffon, i bianconeri inoltre lavorano sottotraccia per ricostutuire un pezzo dei finalisti di Berlino 2015 provando a riportare a Torino Morata e Pogba oltre ad essere in trattativa con l'Inter per quello che sarebbe il clamoroso scambio Icardi-Higuain, grandi manovre anche in difesa con la trattativa serrata per il giovane prodigio 18enne Matthijs De Ligt; la Roma ha già piazzato i suoi primi colpi allungando le opzioni difensive con Marcano, scommettendo su un giovane di grandi speranze come Coric e sistemando il centrocampo con uno dei migliori giocatori dell'ultima Serie A, vale a dire Bryan Cristante; anche i nerazzurri qualcosa hanno già fatto : oltre al colpo datato Stefan De Vrij, i nerazzurri hanno colto l'occasione Asamoah e aggiunto una pedina importante nel reparto dei centravanti con la scommessa Lautaro Martinez.

Non solo i colpi già fatti ma, anche come si citava nel caso della Juventus trattative importanti. L'Inter ha un discorso già ben avanzato per Barella e ha aperto il dialogo per uno dei craque del calcio europeo, ossia Malcom, oltre ad inseguire l'ormai consueto sogno Nainggolan. La Roma è ad un passo dal chiudere il doppio colpo olandese Kluivert-Ziyech dall'Ajax e, lavora con Raiola per provare a riportare Mario Balotelli in Italia. Il Napoli è ancora impantanato nella priorità del prossimo portiere, dopo aver abbandonato Perin novello bianconero e, aver interrotto bruscamente la trattativa per Rui Patricio ecco che i partenopei sembrano intenzionati a virare con decisione su Bernd Leno anche se la sferzata contrattuale definitiva con il club tarda ad arrivare nonostante un presunto accordo con il calciatore.

L'estate sarà lunga e, necessariamente, si dovrà lavorare con cautela vista anche l'imminenza dei mondiali che in un mese sicuramente influiranno sulle valutazioni del calciomercato, tuttavia, il Napoli deve inizare ad essere più deciso nelle manovre dei trasferimenti, la città continua a cullare quel sogno scudetto. Carlo Ancelotti ha terminato il credito telefonico e ora serve il credito del club per porre gli ultimi fondamentali accorgimenti ad una rosa che ha divertito ed emozionato l'Italia intera, De Laurentiis sa bene quanto sia importante la presenza di un allenatore come Ancelotti, tuttavia, non deve dimenticare che in campo non ci va lui.

LM