È sera, sono sdraiato sul divano, la mia splendida moglie sta mettendo a letto nostro figlio, eseguendo i consueti riti serali, latte, doccia, pigiama, denti e storiella finale, e rimango sempre incantato da così tanta dolcezza e amore, e io sto dando il biberon, al piccolino. Eh si, da poco sono diventato padre del piccolo Leonardo, che arrivato un mese prima del previsto, tengo così piccolo e minuto tra le mie grosse braccia, con timore quasi di fargli male.
E così, seguendo distrattamente un servizio su Sky sport, e leggendo un po di articoli via web, incappo in un servizio sulla Juventus e Sarri, e mi fermo a pensare e a cercare di capire come mai, all'improvviso, il tanto amato, stimato, elogiato, esaltato, mister toscano sia diventato così criticato, a tal punto di risentire sempre più spesso chiamato in causa il nome di Allegri, con tanto di mea culpa, nei suoi confronti da parte di molti tifosi e giornalisti? Su Allegri molti hanno esagerato, questo va detto, ma non è questo il punto.
Cos'è successo a Sarri, o più precisamente attorno a Sarri? Sarri, da molti è sempre stato descritto come un allenatore di calcio, di quelli che hanno idee propositive e innovative, metodi di lavoro precisi, uno di quelli da annoverare tra i migliori d'Europa, e la vittoria in Europa Legue, con il Chelsea, lo ha anche messo in evidenza a livello internazionale. Praticamente il tipo di allenatore che non aveva la Juve, che con Allegri vinceva, ma a detta di molti, non riusciva a giocare bene, era difensivista. Sarri arriva alla Juve, e quindi il gioco è fatto no? La squadra più forte prende uno degli allenatori più bravi e belli (calcisticamente eh!), e quindi tutte le simpatie e le inezie mediatiche dovrebbero andare a senso unico, invece? No! Da quando Maurizio Sarri è arrivato a Torino tutto, attorno a lui, è cambiato. Non è l'uomo giusto nella squadra giusta, come se per allenare una squadra bisogna essere in un determinato modo, sbaglia le scelte tattiche, come se un radicale cambiamento possa avvenire in un mese e senza conoscere i giocatori. Poi sbaglia a parlare, cioè prima le sue dichiarazioni erano considerate perle saggezza date ai porci, ora no. Infine si disquisisce persino del suo out-fit, né tuta né divisa, e quindi non va bene.
Se poi penso che il percorso inverso lo sta facendo Conte, che da antipatico, arrogante, dopato, presuntuoso e mariuolo quand'era alla Juve, ora sta prendendo le stigmate del santo a Milano, capisco che siamo di fronte ad una sorte di "guerra a prescindere al mondo Juve".
Cioè bisogna assolutamente trovare un qualsiasi motivo di polemica o di svalutazione del lavoro in casa Juventus. Mi viene da pensare che se arrivasse Klopp con Guardiola come vice, e con Messi, Neymar, M'bappe qualcuno troverebbe qualcosa da ridire, magari a livello economico. In estate ricordo molto molto bene i discorsi che hanno preceduto l'arrivo di mister Sarri. "PER CAMBIARE QUESTA JUVE CI VORRANNO MESI", "QUESTO CAMBIAMENTO RISCHIA DI FAR FARE BRUTTE FIGURE ALLA JUVE" ecc....

Siamo a metà gennaio e non solo la Juve è campione d'inverno con due punti di vantaggio sull'Inter seconda, non solo ha vinto tutti gli scontri diretti, non solo è volata agli ottavi di Champions da prima del girone con due giornate di anticipo, ma per sa capire e notare, sono evidenti anche alcuni cambiamenti di mentalità, di gioco, di intenzioni di pressing e di modo di interpretare le partite.
Certo, non sono cieco, ci sono state molte partite o periodi di partite in cui la Juve sembra ancora la Juve del passato, certo che non c'è ancora continuità, ma chi conosce il calcio e sa quanto sia difficile cambiare radicalmente una squadra, vede e apprezza anche questi piccoli, per ora, barlumi di un nuovo corso che sta pian piano arrivando. Poi ci sono due considerazioni da fare e tenere ben impresse in mente.
La prima, Sarri allena la Juve, e questo vuol dire ZERO tempo morto senza risultati a disposizione per lavorare. La Juve ha voluto un cambio in panchina, primo perché dopo cinque anni era fisiologico, secondo per avere un nuovo modo di affrontare il calcio e tentare il successo in Europa tramite il gioco, ma MAI nessuno ha parlato di anno sabbatico o di periodo di transizione senza successi, quindi Sarri sa che per avere tempo a disposizione non può prescindere dai tre punti.
Seconda considerazione. Il mercato estivo della Juventus è stato abbastanza negativo, non tanto per chi è arrivato, ma per chi doveva andare e chi sarebbe dovuto arrivare. Non ho la sfera di cristallo, ma i movimenti tentati in Estate mi danno la sensazione che, probabilmente, l'idea di rosa da mettere nelle mani di Sarri sarebbe dovuta essere un tantino diversa, nella tipologia di qualche elemento. E invece praticamente Sarri sta allenando, grosso modo la stessa Juventus dell'anno scorso. Una squadra quadrata non potrà mai essere tonda. Vedo che c'è molto da migliorare, soprattutto in difesa, ma senza quel grave infortunio a Chiellini che ha costretto Sarri a puntare su un giovane, togliendo certezze al reparto, le cose sarebbero andate diversamente. A centrocampo, ci sono dei problemi chiamati Pjanic Kedira, ma i tanto negativi giudizi (frettolosi) su Rabiot e Ramsey, stanno pian piano lasciando spazio ad una nuova speranza. Mentre in attacco ci si diverte. Sei mesi di Sarri, e tra quelli che... è tutto sbagliato, e quelli che... è tutto giusto, io vedo un progetto, un programma vedo una strada intrapresa che, a mio modesto parere darà soddisfazioni, perché Sarri, che piaccia o no è così, è vero ed è un bravo allenatore, e i nostri giocatori sono tra i migliori a fare gruppo e a lottare per un obiettivo comune.

Nel frattempo il mio ometto ha finito il latte, ha preso sonno tra le mie braccia, e mia moglie è tornata sul divano, dopo aver sistemato l'altro ometto di casa, e ora ci gustiamo le nostre due orette di pace.