La Juve ancora non c’è.  
Ad una settimana dall’inizio del Campionato la squadra bianconera assomiglia ad una sorta puzzle in movimento, con tanti giocatori che si alternano - di cui molti doppioni - e con gli stessi problemi di sempre.
Contro la Triestina Sarri, assente per l’influenza, ha fatto schierare in pratica la Juve dello scorso anno con le novità di Danilo terzino destro al posto di Cancelo/De Sciglio e di Rabiot a centrocampo al posto di Matuidi. Mentre la vera novità, se così si può chiamare, è arrivata dall’attacco dove è stato schierato un tridente di piccoletti con Bernardeschi e Douglas Costa sugli esterni e Dybala nella posizione di falso nueve; una sorta di rivisitazione  di quello già sperimentato nel periodo napoletano con Callejon, Mertens ed Insigne. Bernardeschi ha agito prevalentemente sulla fascia destra mentre Douglas Costa è stato schierato a sinistra al posto di CR7 tenuto per precauzione a riposo e rimasto a Torino ad allenarsi con suo figlio. Naturalmente l’uomo più atteso era Dybala  schierato come centravanti  di manovra,  un ruolo che  aveva già interpretato nel periodo di permanenza a Palermo e nel quale in qualche sporadica occasione era stato  impiegato anche da Allegri.

La Joya che è stato tenuto in campo per circa un’ora, ha disputato nel complesso una buona prova e si è distinto per aver segnato il goal della vittoria con una prodezza molto spettacolare nel primo tempo - un bel pallonetto che ha beffato il portiere in uscita - e per un calcio di rigore sbagliato  ad inizio di ripresa.  
Per il resto la solita Joya che abbiamo visto tante volte nella Juve di Allegri, con tanta corsa  per il campo, quasi sempre lontano dall’area di rigore e quasi sempre con poco costrutto. Dybala non è un centravanti perché non ne ha le caratteristiche soprattutto a livello fisico; non è un giocatore veloce  e in particolare non dispone dello scatto sul breve, nei primi cinque metri, quello che serve ad un attaccante per saltare l’uomo ed andare a rete. Poi, considerato che non è nemmeno un gigante (h 1,76) costringe la squadra a giocare sempre con palla a terra, perché a livello aereo  rischierebbe di non prenderla  mai. Dybala è un giocatore di grande classe ma per esprimersi al meglio ha bisogno di spazio; soffre  la marcatura stretta e l’uomo che gli sta alle costole, e il meglio di se lo può dare venendo da dietro per arrivare al limite dell’area e andare al tiro col suo sinistro discretamente forte e preciso. Ma è un giocatore che per le caratteristiche sia fisiche che tattiche è in antitesi con le necessità del reparto offensivo bianconero, che ha bisogno di un giocatore forte atleticamente che sia in grado di fare a sportellate con i difensori avversari in area di rigore,  e  sia  capace di creare gli spazi  per gli inserimenti e soprattutto per il tiro di Cristiano Ronaldo.  

Ma sono tutte cose che già  si conoscevano, perché Max Allegri  in passato ha provato Dybala in tutti i ruoli dell’attacco e  poi  alla fine gli ha cucito addosso il ruolo di “tuttocampista”, un ruolo che secondo anche il mio parere gli si addice perfettamente.  
Staremo a vedere quello che deciderà di fare Maurizio Sarri, al quale intanto bisogna fare gli auguri per una pronta guarigione e per vederlo regolarmente in panchina al Tardini sabato prossimo nella gara d’esordio contro il Parma; e poi non si può non fare una valutazione di carattere generale sulla squadra  e sul suo stato di forma ad una settimana dall’inizio del Campionato.  Infatti balza subito agli occhi un certo ritardo sia sulla scelta del modulo tattico, che in quella degli uomini da mettere in campo, perché l’aver provato Dybala come falso nueve è la dimostrazione che ancora non è stata presa la decisione definitiva; vale a dire se giocare con un centravanti di stampo classico che dia profondità alla squadra, oppure  affidarsi ad un attaccante centrale di manovra che sappia dare respiro al gioco offensivo e faciliti gli inserimenti dei centrocampisti. Inoltre le idee non sono chiare nemmeno per quanto riguarda gli altri reparti, perché a centrocampo ancora non si è capito bene se e come verrà impiegato Ramsey, dato che fino ad ora anche per i problemi fisici del gallese sono stati impiegati Pjanic, Khedira e Rabiot.  E lo stesso discorso si può fare per la difesa dove sicuri del posto sono solo  Danilo, Chiellini e Alex Sandro, mentre non si è ancora capito se De Ligt verrà buttato subito nella mischia  oppure dovrà accomodarsi in panchina e fare la riserva a Bonucci.

Per cui dopo c.ca un mese e mezzo di lavoro, in conclusione si può dire che la Juve di Sarri è ancora in alto mare; se ne intravede  solo qualche abbozzo nel  palleggio  fra difesa e  centrocampo e poi solo tanta buona volontà, ma del famoso “sarrismo” purtroppo per la Juve ancora poco o niente. 
Servirà più tempo di quello già “lungo” che era nelle previsioni, e soprattutto servirà anche uno scossone sul mercato in uscita con relativo sfoltimento della rosa perché credo che i tanti “doppioni” presenti stiano creando dei problemi suppletivi a Maurizio Sarri, che notoriamente non predilige una rosa ampia e numerosa, come ha già abbondantemente dimostrato nella sua esperienza sulla panchina del Napoli.