Il fascino del ring è irresistibile. Chi lo ha calcato, non riesce più a dimenticarlo. E’ una droga sottile, che ti penetra nel profondo del cuore, e non ti lascia più. L’emozione che ti regala quel recinto cordato è incommensurabile. E si ripete ogni volta che ci entri dentro. La storia del pugilato è piena di “ritorni” sul ring. Di campioni che, una volta abbandonata la carriera agonistica, non ce l’hanno fatta a resistere lontano dal quadrato. E sono tornati a combattere, a distanza di anni, per riprovare quella emozioni indescrivibili che solo il ring è in grado di regalare. Il ring ti ammalia. E quando ci sali sopra provi una sensazione unica, mista di forza e di coraggio, che nella vita normale ti è sconosciuta.
Per questo, e forse non solo, si torna sul quadrato.
L’ultimo, in ordine di tempo, sarà probabilmente Mike Tyson, che nelle ultime ore ha annunciato il suo ritorno con un post su Instagram  dal testo lapidario “I’m back”. Iron Mike (l’uomo d’acciaio) uno dei primi nickname che gli sono stati affibbiati, affronterà per la sua rentrée l’avversario che ne ha decretato in pratica  la fine della carriera. Vale a dire Evander Holifield, l’unico pugile che sia riuscito a batterlo sul ring per ben due volte. 
Ma Holifield è anche il pugile che ha dovuto assaggiare più da vicino la proverbiale “cattiveria” di King Kong (altro nickname di Tyson) per il famoso morso al lobo dell’orecchio destro subito nel secondo match  -  l’incontro venne disputato il 28-06-1997 al MGM Grand Arena di Las Vegas – che si concluse al 3° round (per squalifica di Tyson), con la vittoria di Holyfield, che si riconfermò campione del mondo dei massimi WBA.
A causa di quel morso Tyson venne accusato di «violenza gratuita ed ingiustificata» e si vide privato della licenza professionistica da parte della commissione atletica del Nevada. Non solo, ma a causa del  danno arrecato a Holyfield venne condannato anche al pagamento di una multa di 3 milioni di dollari.

A dire il vero Tyson non è la prima volta che torna sul ring; è già successo tre  volte. Come in una fiction televisiva a puntate. Infatti una prima volta è tornato  nel “95, dopo la condanna per stupro della modella Desiree Washington (tre anni e mezzo di galera). Poi è tornato re dei massimi nel “96,( dopo cinque anni di inattività) battendo per il titolo WBA Frank Bruno.Quindi ha fatto ritorno sul ring nel gennaio del  “99, superando per ko alla 5° ripresa Francois Botha ( dopo 18 mesi di squalifica per aver morso l’orecchio di Holifield, e dopo tre mesi e mezzo di prigione per una rissa automobilistica).

Quindi questa, in ordine cronologico, sarà la quarta volta che Iron Mike torna sul quadrato. E lo farà principalmente per beneficenza. Perlomeno così è stato annunciato nell’iniziale Battage pubblicitario. Certo l’iniziativa è lodevole, ed entrambi i pugili meritano per questo un plauso. Ma per  Tyson, questo ritorno a 53 anni suonati, è forse anche l’occasione per guadagnare ancora una discreta borsa che andrà in qualche modo  a risanare le sue scarse finanze. Infatti Tyson ha dilapidato totalmente i circa 200 milioni di dollari che ha guadagnato sul ring durante la sua carriera – in proposito ha pure fatto causa (per mancati pagamenti) al suo Promoter Don King, l’organizzatore americano che gli ha  allestito gli incontri principali, noto anche per i suoi “capelli elettrici” - ma senza ottenere niente di concreto. Per cui è ridotto praticamente in bolletta.

Dopo il ritiro avvenuto il 12-06-2005  (sconfitto per kot  alla 6 ripresa da Kevin McBride), Tyson ha provato di tutto per cercare di risollevare le proprie finanze. Prima facendo l’arbitro di “cage fighting”, una sorta di lotta  che si svolge in una gabbia. Poi (già quarantenne) con un tour realizzato  in Inghilterra, nel corso del quale si è cimentato in numerose esibizioni sul ring e ha accettato di fare perfino lo  sparring.
Ma la dipendenza dalla cocaina  –  nel  dicembre del 2006  è stato di nuovo arrestato, per guida sotto l'effetto di questa droga, e ha rischiato   addirittura 7 anni di reclusione, che gli sono stati riparmiati grazie  ad un programma riabilitativo e al  superamento di una serie di test antidroga,  che gli hanno permesso di ridurre la pena detentiva ad un solo giorno  -  non gli ha certamente giovato. Così come non lo ha aiutato la perdita della figlia -  Il 26 maggio 2009, la figlia Exodus (di 4 anni) è morta per soffocamento dopo un incidente casalingo. Anche se dopo appena due settimane, Tyson è tornato a sposarsi per la terza volta con la sig.na Lakiha Spicer. E  sempre quel  2009 è stato anche l’anno della pace con Holyfield, avvenuta nel corso di un programma televisivo. Dal terzo matrimonio sono nati poi altri due marmocchi (Milan e Morocco Elijah), che ha fatto salire a 8 il numero totale dei suoi  figli.

Iron Myke viene considerato uno dei migliori pesi massimi della storia della boxe. E  occupa la 16° posizione della classifica dei “100 più grandi picchiatori di sempre” stilata dalla prestigiosa  rivista  The Ring. Mentre  ESPN lo mette al primo posto della graduatoria dei  “più grandi picchiatori dei pesi massimi”.Quindi la potenza è stata  la maggiore qualità di Tyson, pur non essendo molto alto per essere un peso massimo, appena 178 cm. E la potenza è  l’ultima qualità che si perde a causa dell’avanzare dell’età. Mentre la velocità e il colpo d’occhio sono le doti che risentono per prime del trascorrere degli anni. E sono anche quelle che hanno il pregio di accrescere la potenza naturale di un pugile. Tyson ha avuto nel gancio destro la sua arma letale. E su questo colpo ha costruito la sua straordinaria carriera (58 incontri di cui 50 vinti con 44 ko; e 6 sconfitte).
Quindi, quando tornerà sul ring, prepariamoci a vedere un  Iron Mike meno veloce di quello che abbiamo conosciuto, anche se ancora discretamente potente, e forse con la stessa cattiveria di sempre.

E di sicuro, non sarà un grande spettacolo. Anche se Holifield, dall’alto del suo metro e ottantanove,  lo provocherà col suo Jab lungo per tenerlo a distanza e lo inviterà alla lotta, come fece nel primo incontro di Paradise, nel Nevada – il match fu disputato il 9 novembre 1996, e fu vinto da Holifield per kot all’undicesimo round - ma non potrà essere, per forza di cose, un bel vedere. Il ritorno dei grandi campioni, sotto certi aspetti, racchiude in sé un qualcosa di penoso. Sia per il campione che per i tifosi. E’ una sorta di caleidoscopio a ritroso; che ti riporta alla memoria  immagini meravigliose e che te le restituisce sfocate e nebulose.
In un certo senso ci ricorda il ciclo della natura. Dove tutto ha un inizio e una fine.
Lo sport e il pugilato in particolare, non ha bisogno di questo tipo di spettacolo; perché ne esce avvilito e mortificato. E un grande campione, non lo dovrebbe fare mai. In primo luogo per rispetto verso se stesso. Poi per quello verso la passione dei tifosi. E soprattutto per rispetto del  grande valore etico e sociale che lo sport rappresenta.