Quindi sarà Juve-Napoli; è un po’ la finale che tutti ci aspettavamo alla vigilia. Il pronostico era stato facile, considerati i match dell’andata. Poi sul campo le cose non sono andate in modo così scontato come era stato previsto. Ma la finale, proprio per quello che si è visto sul campo, è la più logica e sostanzialmente è stata meritata da entrambe le squadre. A cominciare dalla Juve che nello 0-0 dello Stadium ha confermato  a pieno pregi e difetti che erano già emersi chiaramente prima del lockdown. Ad esempio in attacco, ancora una volta si è visto che la squadra non ha un centravanti di ruolo che sappia dare profondità al gioco. Sarri in assenza di Higuain ha spostato al centro Cristiano Ronaldo, che per la milionesima volta ha confermato di non essere una prima punta. Non a caso CR7 ha disputato la sua peggiore partita dell’anno. Maurizio Sarri nel dopo gara lo ha difeso a spada tratta, dicendo che con la sua classe può giocare in tutti i ruoli dell’attacco.
Tutto vero. Ma solo in teoria. Perché sul piano tecnico e atletico CR7 può giocare in tutti i ruoli della squadra, escluso forse solo in quello del portiere. Ma è a livello mentale che Ronaldo non si sente un centravanti. Lui la  prima punta non l’ha fatta mai. E’ nato ala destra. Al Manchester United giocava in quel ruolo. E quando è andato al Real Madrid ha continuato a fare l’ala destra. Solo nel corso degli anni ha cominciato a giocare anche a sinistra. E poi con l’arrivo di Zidane sulla panchina dei Blancos, ha comincito a giocare stabilmente da ala sinistra. CR7 in tutta la sua carriera ha sempre giocato con un centravanti di riferimento davanti a se. Nel Real, come è noto, giocava dietro a Benzemà. Ronaldo ha bisogno di spazio, perché non ama prendere le botte che si ricevono in area di rigore. Per questo ama partire da lontano  e  dalla fascia laterale, destra o sinistra che sia. Sarri è dall’inizio della stagione che prova a far giocare CR7 come centravanti puro. Ma credo che se ne dovrà fare una ragione. Anche se contro il Milan è stato costretto dagli eventi. Perché l’assenza di Higuain lo ha un po’ obbligato a fare questo tipo di scelta.
Comunque per la Juve la mancanza di un giocatore che sappia giocare in area di rigore è un problema più che mai attuale. Per cui se Higuain non dovesse recuperare nemmeno per la finale saranno dolori. Perché non sarà facile superare la munitissima roccaforte difensiva costruita da Gennaro Gattuso. La Juve ha confermato di avere un buon palleggio, che spesso diventa fine a se stesso; perché senza un riferimento in area, finisce per non avere soluzioni. Come del resto è successo anche contro il Milan. Pioli al termine della gara ha recriminato ancora per il rigore dell’andata. Ma il tecnico rossonero non può disconoscere che la Juve nella prima mezz’ora giocata allo Stadium, ha dimostrato una tale superiorità tecnica che se avesse segnato due o tre goal non ci sarebbe stato niente da ridire. Insomma va in finale la Juve come è giusto che sia perché  anche se ha giocato a scartamento ridotto, e con un CR7 quasi irriconoscibile, ha dimostrato una incontestabile superiorità tecnica.

Diverso il discorso che si può fare sul Napoli, che ha superato l’Inter non tanto sul piano tecnico, ma soprattutto sotto l’aspetto tattico. E qui va chiamato in causa Gattuso, che nelle due partite ha compiuto un autentico capolavoro. Antonio Conte nel dopo gara ha parlato di un'Inter che ha dominato e che avrebbe meritato la finale. Sinceramente non so che tipo di gara abbia visto. Ma in Tv si è visto una papera colossale di Ospina che dopo 60 secondi gli ha messo su un piatto d’argento la qualificazione alla finale. E poi un'Inter che si è messa ad attaccare a testa bassa per tutto il primo tempo, con un gioco spesso ripetitivo, che non gli ha permesso di trovare quel secondo goal che gli avrebbe consentito di accedere alla finale. Senza considerare il goal del pareggio napoletano; che Conte ha definito come una leggerezza difensiva. Ma che nella realtà quel tipo di goal si prende solo all’oratorio o fra scapoli e ammogliati.
Gattuso ha vinto la sfida giocando all’italiana. E le due gare, sotto l’aspetto tattico, sono state una specie di copia e incolla. Nel senso che si è sempre vista una squadra raccolta nella propria metà campo, e sempre pronta a sfruttare la velocità dei suoi attaccanti quasi tutti brevilinei. Nell’azione del pareggio se n’è avuta una dimostrazione chiara di come gente come Insigne e Mertens sappiano sfruttare gli spazi. Così come si è visto bene l’incapacità, quasi la goffaggine, di Eriksen quando è chiamato a rincorrere e a fare il difensore. Proprio il danese, con la sua prova in chiaroscuro, ha offerto la fotografia di  questa Inter forgiata da Antonio Conte. Una squadra che gioca in modo ripetitivo e che manca di fantasia. In campo tutti sono legati al volere dell’allenatore che li dirige passo dopo passo, tocco di pallone dopo tocco di pallone, respiro dopo respiro. Nessuno  in campo si azzarda a fare qualcosa che non sia suggerito dal tecnico. Addirittura adesso, stante l’assenza del frastuono dei tifosi, riesce ad incidere ancora di più sui giocatori. Ed in pratica ne gestisce ogni singolo movimento. Conte, dopo la gara, nell’intervista con i colleghi della Rai ha ribadito un concetto che nel corso dell’anno ha ripetuto numerose volte. Vale a dire che è soddisfatto e che l’Inter è sulla strada giusta. Se lo dice lui!
Sempre guardando dalla TV, le cose sembrano stare in modo diverso. L’Inter è stata eliminata dalla Champions, è stata estromessa dalla Coppa Italia ed è quasi completamente fuori dalla lotta per lo scudetto. Se questa è la strada giusta da seguire... ai tifosi nerazzurri l’ardua sentenza.
Per finire vanno fatti i complimenti a Ringhio Gattuso che è riuscito a battere una squadra superiore sul piano tecnico al suo Napoli, grazie soprattutto alla sua bravura tattica. Ora con la Juve sarà diverso, perché la differenza tecnica coi bianconeri è ancora superiore. E non sarà facile imbrigliare un tecnico come Maurizio Sarri che conosce molto bene la sua ex squadra. Anche perché i bianconeri hanno già pagato dazio nella gara di campionato. E non credo che mercoledì prossimo all’Olimpico ripeteranno gli errori commessi al San Paolo.Per cui se dovessi fare un pronostico non avrei dubbi nel dire che per esperienza e caratura tecnica, vedo la Juve nettamente favorita per la vittoria finale.