Si sa, nel calcio la riconoscenza e la memoria non sono sentimenti che si vedono spesso, anzi quasi mai. E così esistono certi tipi di tifosi che fino a pochi anni fa piangevano e si demoralizzavano ai tempi di Del Neri o Ferrara, sognando una Juve ancora protagonista in tempi in cui la cosa nel post-Calciopoli sembrava un'illusione, e ora nemmeno sono contenti del settimo scudetto consecutivo e il quarto double sempre consecutivo, record che solamente noi possiamo battere l'anno prossimo, altrimenti sono convinto rimarrà nella leggenda del calcio Italiano. Un conto è che siano i tifosi di altre squadre a voler in tutti i modi sminuire ciò che di grandioso ha fatto questa squadra, elogiando altre squadre e altri allenatori per un gioco più piacevole, e ignorando dove in realtà sia stata fatta la storia, un conto è che a farlo siano proprio alcuni tifosi juventini (?). Sia ben chiaro che ognuno è libero anzi liberissimo di esprimere il proprio parere e di sentenziare che un allenatore è finito, che non sa far giocare bene una squadra, che sbaglia i cambi o le formazioni, dimenticandosi che questo scarsone ha vinto ciò che ha vinto e ha sfiorato la leggenda con la Champions sconfitto solo dalle due squadre inarrivabili per tutti, almeno in quegli anni. Vincere non è scontato, è solito ripetere Allegri, ed è vero: ditelo ai tifosi di Milan, Inter, Napoli e Roma, che farebbero carte false per vivere solo uno dei nostri ultimi sette anni.

Per molti Allegri ha vinto semplicemente perché la squadra era talmente superiore al resto della serie A, e probabilmente c'è del vero in questo, ma veramente credete che gestire una squadra di questo livello sia così semplice e che sicuramente qualcun'altro al suo posto avrebbe offerto un calcio migliore? Anche io sono di quelli a cui sarebbe piaciuto vedere la mia Juve giocare un calcio più fresco e spettacolare, ma ho la maturità e il realismo di sapere che in una stagione così lunga e logorante come quella di una squadra che gioca in serie A, in Champions e in Coppa Italia, ci sono talmente tante sfumature, periodi di forma di giocatori e altri no, di infortuni, che non sempre si può offrire un calcio spensierato e allegro, ci sono momenti difficili da gestire e in cui bisogna pensare al risultato perché tutto il resto non sarebbe accettato, nemmeno da quelli che invocano il calcio spettacolo. 

Dopo il 92esimo di Madrid, Allegri ha dovuto fare da allenatore-psicologo-amico ad un gruppo di uomini che in quella sera avevano dato tutto, accarezzato un sogno e in un momento ributtati nella gelida realtà di un eliminazione. E ripartire non era né facile né scontato. Ma molti hanno criticato la difficoltà affrontata e perfino fischiato i nostri giocatori. Molti rimpiangono Conte e il suo gioco fatto di pressing asfissiante, di corsa e di nervi, molti non apprezzano la calma con cui Allegri gestisce le partite, eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Chi vuole Conte aveva gioco ma meno risultati a livello internazionale, chi ha Allegri ha i risultati ma un gioco meno divertente. È così: se non si vince si vogliono le vittorie, se si vince si vuole il bel gioco. Allegri è un uomo, un essere umano che può anche sbagliare o prendere decisioni che molti di voi non prenderebbero, ma dobbiamo tutti portargli rispetto e gratitudine per ciò che ha fatto e per come lo ha fatto, con umiltà serenità, semplicità e mettendo sempre i meriti dei giocatori prima di se stesso, diversamente da qualcun altro. Sarri ha un'idea di gioco più bella? Ok, può essere, ma innanzitutto ha dimostrato che a parte quella altre idee non ne ha, poi non ha vinto niente fino ad ora, e infine non c'è controprova che con la rosa della Juve sarebbe stato in grado di mostrare lo stesso gioco, e comunque mai gli avreste perdonato lo snobbare la Coppa Italia o l'Europa League. Si può e si deve sempre migliorare, ma io finché posso mi tengo stretto Allegri e lo ringrazio per ciò che ha fatto.