Ben ritrovati carissimi blogger, lettori e lettrici!
Finalmente, dopo un periodo molto impegnativo, ritrovo (con grande entusiasmo dopo il bronzo ottenuto nella classifica di settembre) lo spazio per scrivere, analizzare e commentare, insieme a voi, le vicende calcistiche che, tra Nazionali, Campionato e Coppe europee, come sempre, di carne al fuoco ne mettono molta!

 

Una brace molto variegata, un barbecue pronto ad arrostire diversi tipi di carne, il tutto accompagnato da condimenti e spezie leggere, dal retrogusto speciale, dal sapore pregiato della vittoria, una grigliata che richiama alle vittorie delle grandi notti europee di Champions League con la squadra partenopea e il suo successo ottenuto nella trasferta dalla formazione di Rudi Garcia nei confronti dell'Union Berlino, e gli altri 3 punti conquistati dall'Inter di Simone Inzaghi nelle mura amiche di San Siro nel match con il Salisburgo.
Altre grigliate invece sono state dei veri e propri disastri: zero carbonella! Uno scenario che richiama alle sfide di Champions League del Milan e della Lazio, zero punti raccolti, entrambe uscite con le ossa rotte dai campi avversari: i rossoneri perdono per 3-0 nella trasferta transalpina contro il PSG; la squadra di Maurizio Sarri fallisce in Olanda perdendo di fatto 3-1 contro il Feyenoord. Nel Calcio, come nella vita, si sa, vi sono gioie e dolori, c'è chi ride e c'è chi "piange".
A proposito di Milan e Lazio, due club tra i più antichi del Calcio italico, oltre ad aver avuto entrambe delusioni negli ultimi scontri agonistici della competizione europea più bella e affascinante al mondo, hanno visto, nel corso dell'ultimo ventennio, il destino del numero 13, fare un cambio di casacca, una metamorfosi cromatica, come un camaleonte che cambia colore: facciamo riferimento a due calciatori italiani dello stesso ruolo, con lo stesso numero sulla schiena, uno del passato e l'altro del presente, il primo è Alessandro Nesta, l'altro è Alessio Romagnoli.
Facendo un excursus temporale, come molti già sapranno, Nesta è stato uno storico difensore della Lazio che, dopo aver scritto la storia con il club capitolino si è trasferito al Milan alla corte di Berlusconi. Quello di Nesta fu un addio molto doloroso per la tifoseria laziale, che dovette perdere un pilastro di una squadra arrivata a toccare il cielo con un dito grazie a: due Coppe Italia (stagione 1997/1998 e 1999/2000); due Supercoppe italiane (1998, 2000); un Campionato italiano (stagione 1999/2000); una Coppa delle Coppe (1998/1999); e la storica vittoria contro il Manchester United nella finale di Supercoppa Europea di quel famoso 27 Agosto 1999. Un numero 13, un carattere numerico trasformato in leggenda anche negli anni successivi in quel di Milano, sponda sud meneghina, con altri trofei a condire un grande palmarès: due Supercoppe (2004, 2011); una Coppa Italia (stagione 2002/2003); due Campionati italiani (stagione 2003/2004 e 2010/2011); due Supercoppe UEFA (2003, 2007); due UEFA Champions League (2002/2003, 2006/2007); un Mondiale per Club nel 2007. Una carriera con tanti successi e una ciliegina sulla torta arrivata nel 2006: il Mondiale di Germania vinto con la Nazionale italiana.  

Piccola premessa: come è ben noto, il Calcio è un gioco di squadra, in cui, per raggiungere la gloria, occorre che tutte le pedine dello scacchiere funzionino alla perfezione. È chiaro il caso di Alessandro Nesta, ha ottenuto tanti successi aiutato dal fattore di aver fatto parte di grandi squadre. Ma è doveroso dire che prima di fare certi paragoni bisogna andarci con i piedi di piombo!  

A chi facciamo riferimento? Ad un ragazzo arrivato nella Capitale facendo sognare di nuovo il popolo biancazzurro per avere la stessa fede calcistica e lo stesso numero sulla schiena di Nesta: Alessio Romagnoli.

Come ho scritto qualche riga più sopra, ormai due estati fa, nel caldo torrido di luglio 2022, esattamente 20 anni dopo l'addio di Nesta alla Capitale (2002), un altro numero 13 è oggetto di scambio tra Milan e Lazio, questa volta però è una transizione diversa poiché la metamorfosi cromatica del camaleonte passa dalla tinta rossonera a quella biancoceleste. L'ex capitano del Milan, dopo diversi anni all'ombra del Duomo di Milano, fresco di tricolore (maggio 2022), fa una scelta di cuore, sposa e corona finalmente il sogno di vestire la casacca delle aquile di Roma. Quel numero sulle spalle, le tante dichiarazioni fatte negli anni, i colloqui segreti con l'ex Direttore Sportivo della Lazio Igli Tare ogniqualvolta i capitolini affrontavano il Milan, quel conto alla rovescia per ritornare a casa, un matrimonio scritto nel destino. L'arrivo di Alessio Romagnoli nella "sua" Lazio è stato per i tifosi un grande evento, un vortice di emozioni, non solo per aver accolto un calciatore tifoso del club (al giorno d'oggi un'oasi nel deserto) ma si sa, specie i sostenitori old gen, a cui manca il Calcio di una volta, poteva essere l'occasione di un rewind del passato, un numero 13 con le potenzialità di scrivere quei capitoli di storia negata a Nesta dai problemi economici che avevano costretto Cragnotti a venderlo al Milan.

Possiamo dire che la prima stagione all'ombra del Colosseo per il classe 1995 stava riuscendo nell'intento grazie anche alla complicità di un altro compagno di squadra e neo acquisto della sessione di Calciomercato estiva 2022: Nicolò Casale. Finalmente, Maurizio Sarri e la Lazio potevano contare su una difesa solida dato che negli ultimi anni questo reparto era definito il tallone d'Achille della rosa.  

Perché parliamo al passato? Dopo una stagione non è più lo stesso? Numeri alla mano possiamo constatare e affermare che la difesa delle aquile è ritornata ai livelli di qualche anno fa. Taccuino alla mano, mozziconi di sigaretta masticati con nervosismo, anche il Mister non fa altro che annotare errori difensivi.

La difesa della Lazio della stagione passata non esiste più! Tanti, gol, troppe reti subite stanno facendo registrare diversi problemi, lacune e flop del reparto arretrato. Un esempio calzante sono gli errori ed orrori visti nell'ultima sfida di Champions League...

Ad oggi, oltre alle problematiche nel reparto offensivo, a causa di un Ciro Immobile sottotono e un Castellanos poco incisivo sottoporta, è evidente che la squadra del tecnico toscano ha un altro compartimento bisognoso di assistenza e manutenzione: la difesa. 

A distanza di una stagione, le aspettative del tifoso schierato nella sponda nord del Tevere, nei riguardi di quel famoso e pesante numero sulla maglia, sono state tradite. 

Romagnoli? Una metamorfosi cromatica del 13... inadeguata!