Quella appena conclusasi è stata una settimana ricca di argomenti, complice anche la tre giorni di coppe Europee, ma sicuramente l’argomento che più ha attirato l’attenzione dei tifosi è stato un argomento extra campo. Infatti esattamente una settimana fa, l’argomento che ha tenuto più banco, risultando decisamente più pruriginoso delle varie partite, moviole e polemiche varie, è stata la trasmissione REPORT.

REPORT è una trasmissione d’inchiesta, affrontante le più svariate tematiche, dalla politica, economia, sport, sociale, e un po’ tutto quello che risulta poco chiaro, facendo venire a galla magagne, che fino a quel momento si era riuscito a mascherare.

Lo scorso lunedì, la trasmissione ha acceso i riflettori sulla Juventus e sui rapporti tra il club e la criminalità organizzata, prendendo spunto dal processo recentemente conclusosi con l’ASSOLUZIONE del club torinese, dall’accusa di associazione mafiosa, condannando il presidente Agnelli, SOLO per la violazione della norma secondo la quale non si possono cedere biglietti e abbonamenti gratuitamente oltre un certo numero. Nei giorni che hanno preceduto la puntata, durante il lancio della stessa, la redazione, e chi si è occupato della questione Juventus, si sono affrettati a precisare come non si volesse puntare il dito contro la Juventus, ma sui rapporti tra calcio e criminalità organizzata. Ma la messa in onda ha dimostrato l’esatto contrario, infatti è stato tutto marginale, con la Juventus al centro della puntata.

Innanzitutto è doveroso fare una premessa.
Questa puntata tanto reclamizzata e con aspettative tanto sensazionalistiche in realtà ha parlato di una problematica che nel calcio è presente da tempo immemore, e ormai purtroppo radicata, forte anche di regole che forse andrebbero riviste. Inoltre, anche nello specifico, sul tema Juventus, Report non ha detto nulla di nuovo, perché documenti e intercettazioni, mandati in onda lunedì, era tutto materiale estrapolato dal processo conclusosi poco più di un anno fa, appunto con l’assoluzione della Juventus dall’accusa di associazione mafiosa, non aggiungendo nulla di nuovo su quella che è stata l’inchiesta della magistratura.
Tra le accuse fatte alla Juventus, c’erano alcune intercettazioni in cui si evinceva come il presidente Agnelli avesse incontrato un esponente della ‘ndrangheta calabrese, presente nel territorio, e per cui è stato prosciolto. Altre accuse mosse alla società, il bagarinaggio e l’introduzione di striscioni, nello specifico uno, alquanto deplorevole, inneggiante la tragedia di Superga contro il Torino, anche qui è stata riconosciuta l’estraneità del club.

Ma perché report ha deciso di affrontare questa tematica? E perché proprio ora?
Report come detto è una trasmissione d’inchiesta, che negli anni ha acquisito credibilità, risultando un programma di pubblica utilità, grazie alle sue inchieste su sanità, economia, pubblica amministrazione, e tanto altro, portando alla luce truffe, sprechi di soldi pubblici, raccomandazioni. Ma ricordiamo che resta una trasmissione televisiva.
Lunedì, come detto, ha “sconfinato” nel calcio, argomento lontano dal normale target della trasmissione, trattando una problematica che affligge il nostro calcio ormai da tantissimo tempo, e che sicuramente non è nata ora, ma che fino ad oggi non aveva mai attirato l’attenzione della redazione. E forse l’inesperienza in questo campo si è vista tutta. Infatti, sarebbe quanto meno curioso sapere perché dopo anni dove abbiamo visto e sentito di tutto, come tifosi che fanno togliere la maglia ai giocatori come successo col Genoa, o come quando in una partita del Napoli, un boss passeggiava comodamente a bordo campo, e tanti altri episodi “incresciosi” per il nostro calcio, non sono mai stati oggetto di nessuna trasmissione o approfondimento, al contrario di quanto successo ora con la Juventus, approfondendo la vicenda del club Torinese, che però era già stata oggetto di giudizio dalla magistratura, l‘unica ad oggi, tra l’altro, perché fino ad oggi, tutte le volte che si è associato il calcio alla criminalità organizzata, si è risolto con un nulla di fatto, senza mai neanche avviare un procedimento.

Inoltre risulta strano accendere ora i riflettori su questo caso, dopo che un giudice ha sancito l’estraneità del club e del proprio presidente sui fatti imputatigli, come è strano associare la società bianconera alla accusa di bagarinaggio, buttarla li, senza precisare che in realtà il bagarinaggio è una pratica che reca un danno alla stessa società, e che anche su questa accusa è stata riconosciuta l’estraneità del club. E anche sull’accusa di aver introdotto striscioni beceri, inneggianti la tragedia di Superga del grande Torino, Report è stata un po’ superficiale, perché anche qui la società Juventus è stata assolta, ma forse, parlando di questo punto, bisognava evidenziare non che una società introduca certi striscioni, ma sul fatto che una società è “costretta” a sottostare al volere di certi tifosi.
E questo è il punto focale di tutto, il procedimento contro la Juventus, ma anche di tutte le società che devono “sottostare” alle proprie tifoserie, ovvero la regola della responsabilità oggettiva, che di fatto mette le società sotto il ricatto delle proprie tifoserie, che sotto la minaccia di creare “problemi” allo stadio, possono ormai permettersi la qualunque.

Sul perché Report decida proprio ora di argomentare una problematica presente da sempre nel calcio ci sono tante chiavi di lettura.
Per il mondo Juve, memori dalle vicende di calciopoli, dove si trovarono a pagare da soli, per qualcosa che in realtà era una pratica diffusa un po’ a tutte le squadre, temono lo spettro di una situazione analoga, visto che ad oggi, è stata l’unica squadra ad essere soggetta a procedimento, in quello che è un problema che affligge tutte le squadre.
Per gli antijuventini (quasi tutti i restanti tifosi non Juventini), è l’ennesimo “magheggio” di una società che viene vista implicata sempre in questioni illecite, o comunque sempre molto discutibili, e quindi, in questo senso, che la trasmissione Report si occupi della Juventus è la normalità.
Ma forse più semplicemente, come detto, essendo Report una trasmissione televisiva e in quanto tale in primis deve fare degli ascolti, e siccome è risaputo che la Juventus è l’unica squadra in Italia che non riesce a provocare indifferenza, o la si odia o la si ama, ecco perché proprio ora si è deciso di trattare questa problematica che oserei definire secolare del nostro calcio.