A quasi due settimane dal suo epilogo il derby di Milano trova il modo di far parlare ancora di sé, decretando il suo ultimo verdetto, probabilmente. O meglio, si è avuta la conferma ora di ciò che comunque era facilmente preventivabile, ovvero, del triplo trionfo di Icardi su Higuain, infatti il capitano nerazzurro oltre a prendersi la partita e il ”dominio” cittadino, sembra essersi preso definitivamente anche il posto in nazionale, stando alle anticipazioni sulle prossime convocazioni, che vedono il pipita fuori dai convocati, come in tutte le altre convocazioni che hanno seguito il mondiale.

Dopo il mondiale si sono definitivamente aperte le porte della nazionale argentina per Icardi, che fino a quel momento era stato ostracizzato dai senatori, Messi e Mascherano su tutti, stando ai ben informati, e una mezza conferma in tal senso arriva dal fatto che, nel momento in cui i due, per motivi diversi, si sono allontanati dalla Nazionale, Icardi ha trovato la nazionale con più continuità, a discapito di Higuain. Come detto, il derby oltre alle tante sfide nelle sfide, ha visto anche la disputa della titolarità dell’attacco Argentino da parte di questi due fantastici attaccanti, i cui numeri sono i loro migliori biglietti da visita.

Due carriere perennemente in antitesi, infatti i due giunti in Europa dall’Argentina, hanno marchiato la loro carriera in due club, la cui rivalità ha fatto storia. Infatti Icardi, appena quindicenne sbarca al Barcellona, dove resterà per tre anni, mentre Higuain approda, neanche ventenne, al Real Madrid, i rivali storici, per restarci sei anni.
Entrambi dopo la parentesi spagnola approdano in Italia, Icardi alla Sampdoria dove ci resterà due anni per poi passare all’Inter nel 2013, sua squadra attuale, dove, nonostante le pessime stagioni dei nerazzurri, si è imposto al grande calcio, segnando caterve di gol, a prescindere dalla squadra che gli stava intorno, segnando mediamente più di 20 gol a stagione. E 2013 è anche l’anno dell’arrivo in Italia di Higuain, sponda Napoli, squadra dove segnerà tantissimi gol, superando, nella sua terza stagione al Napoli, il record di marcature in serie A in un’unica stagione, che era di Angelillo(suo connazionale), segnando 36 gol in 35 presenze, per poi passare alla Juventus per un biennio, e da questa stagione al Milan. Anche qui, come in Spagna, si ritrovano da “nemici” giurati con icardi interista e Higuain che ad eccezione del Napoli, giocando per la Juventus, e Milan adesso, si ritrova nelle due squadre nemiche per eccellenza.

È chiaro come si evinca che stiamo parlando di due campioni, tra i migliori al mondo nel loro ruolo. Icardi è un cannibale dell’area di rigore, capace di trasformare in rete anche palloni innocui. Vive per il gol, spesso avulso dal gioco e dal contesto, quasi come se fosse un’entità a se stante, per rimaterializzarsi quando la palla staziona nell’area avversaria, calamitando a se ogni pallone, quasi fosse un magnete, non lasciando scampo alle difese avversarie. Unica pecca, la scarsa partecipazione alla manovra e il sostegno ai compagni di squadra.
Discorso molto simile per Higuain, anch’egli per anni è stato la classica belva d’area, fino al sopracitato record di marcature per campionato, dal suo passaggio alla Juventus, il suo modo di giocare è cambiato, imparando a sostenere ed accompagnare l’azione, aiutando molto di più i compagni e sacrificandosi spesso in copertura, il tutto ha fatto di Higuain un attaccante più completo e universale.

Inevitabilmente è una logica conseguenza che due calciatori del genere si trovino a “duellare” anche per contendersi un posto in Nazionale, dove, fino al mondiale dell’estate scorsa in Russia, Higuain ha goduto della titolarità, con Icardi che ha fatto sempre da spettatore non convocato, come detto, per motivi extra campo principalmente.

Dopo il mondiale sono seguite un paio di convocazioni, che hanno visto Higuain sempre snobbato, quasi a sancire come il credito del pipita sia esaurito. Infatti, una delle accuse fatte ad Higuain da sempre, è la sua scarsa incidenza nelle partite che contano, infatti i tifosi Argentini non perdonano le due coppe America(2015 e 2016) perse in finale contro il Cile(anche se nel 2015 non da titolare), e prima ancora il mondiale in Brasile del 2014, anch’esso perso in finale, contro la Germania.
E in tal senso, i numeri per il Pipita sono impietosi, infatti nei suoi sei anni al Real, mette insieme 48 presenze e solo 8 centri in Champions, competizione molto cara e ambita dalle “merengues”, che in quei sei anni, non centreranno mai l’ambito trofeo, per poi centrarlo 4 volte su 5 dal 2014 ad oggi, ovvero dalla partenza del pipita.
Stessa storia con la Juventus, acquistato per la cifra monstre di 90 mln di euro nel 2016, acquisto più caro della storia del club Torinese, e presentato come il tassello che mancava per portare a casa la Champions, vera ossessione Juventina. Ma anche qui i numeri dicono come il pipita, nel biennio bianconero, nelle partite clou come quelle con Barcellona e Real Madrid(soprattutto nella finale del 2017), risulti sempre assente ingiustificato, sia nei tabellini, che in genere nell’incidenza sul match.
Tutto questo, sommato al fallimentare mondiale Russo, sembra aver fatto chiudere le porte della nazionale per Higuain e aperte, dopo tanto ostracismo, per Icardi a cui va riconosciuta una capacità di andare in rete sbalorditiva, a prescindere di chi sia l’avversario e delle squadre che lo sostengono. Infatti, come detto, in questi ultimi anni l’Inter per vicissitudini varie è stata protagonista di stagioni mediocri, con una qualità della rosa, di anno in anno, decisamente modesta poco in linea con il blasone del club, ma ciò non ha mai impedito ad Icardi di segnare i suoi 20 e passa gol a stagione.
E anche quest’anno, che l’asticella si è alzata, con il ritorno in Champions dell’Inter, prima apparizione per l’argentino in questa competizione, non ha mostrato nessun imbarazzo, continuando a fare quello che meglio sa fare, i gol.

Ora, dopo le mancate convocazioni post mondiale, il Derby potrebbe aver messo definitivamente fine all’era Higuain, con Icardi che, in un sol colpo, si è preso l’Inter, Milano e l’Argentina. Parafrasando il tennis, verrebbe da dire game! Set! Match Icardi!