Archiviata la decima giornata di serie A, con il posticipo di lusso che ha visto di fronte Lazio e Inter, in quella che da diversi anni ormai non risulta mai una partita banale e che al fischio finale ci regala sempre qualche verdetto, come probabilmente anche ieri sera.

Ieri sera è finita con l’Inter che ha sbancato 0-3 l’olimpico, in quella che potrebbe rappresentare la vera sorpresa di questa decima giornata, non tanto per la vittoria nerazzurra, che ci può stare, quanto nella misura e per come è maturata. Infatti la partita non è mai stata in discussione, con i nerazzurri padroni del campo per tutta la partita, con una Lazio che specie nel primo tempo, praticamente non è mai uscita dalla propria metà campo, con il parziale alla fine del primo tempo che la vede sotto di due gol, che risulta anche benevolo.

IL GRANDE VINCITORE: Ieri, come detto, grande prova dell’Inter, l’ennesima di questa stagione, che vince, e stavolta lo fa anche giocando una bella partita, per quantità e qualità, che ormai la proietta definitivamente tra le grandi del nostro calcio, o meglio torna nel posto che le compete, e che, da troppi anni, la vedeva assente ingiustificata. E se tutto ciò è stato possibile, il grande artefice di questa rinascita e consacrazione è sicuramente Spalletti, che, con un lavoro attento e certosino, ha plasmato questo gruppo facendolo crescere già lo scorso anno, riuscendo, anche con un pizzico di fortuna, a portare la squadra in Champions, e con la campagna acquisti oculata e mirata di questa estate, ha fatto fare il definitivo salto di qualità a questa squadra.
Ma la sua più grande vittoria, è rappresentata dal recupero di Brozovic, giocatore che lo scorso gennaio è stato ad un passo dall’addio, in quanto fino a quel momento fuori dal progetto. Da quel momento di fatto, piazzando il croato davanti alla difesa a fare il metronomo, Spalletti ha trovato in un sol colpo, un faro del centrocampo, ma anche un leader carismatico, regalando una seconda vita nerazzurra al croato, che dal suo arrivo all’Inter, fino al gennaio scorso, a parte qualche lampo di classe, è stato per lo più un calciatore apatico, irritante e spesso scostante, finendo spesso ai margini della squadra, arrivando ad un passo dalla cessione. Poi, appunto, l’intuizione di Spalletti, e da allora Brozovic è diventando un giocatore continuo, importante e indispensabile nel mosaico Spallettiano.
Così come gli va riconosciuto il merito del recupero di Candreva e B. Valero, determinanti nella rimonta Champions con il Tottenham, quella che ha dato il via a questa rinascita nerazzurra. E anche ieri ha messo del suo, cambiando assetto alla squadra, passando dal suo amato 4-2-3-1 al 4-3-3, a causa dell’indisponibilità di una pedina chiave nel suo scacchiere, ovvero Nainggolan. Con il 4-3-3, centrocampo più robusto, con la squadra che, praticamente, ha letteralmente schiacciato la Lazio nella sua metà campo, senza rischiare niente, o quasi, e riproponendo dopo mesi, Joao Mario, che non ha sfigurato, anche se ovviamente gli è un po’ mancato il ritmo partita, troppo il tempo inattivo. E anche questa sarà una mossa che a prescindere dall’utilizzo del Portoghese, si rivelerà vincente, perché se J. Mario resterà, sarà un elemento in più che, in una stagione può sempre tornare utile, ma anche in chiave cessione, recuperare questo giocatore, significa ridare un minimo di valore a quello che sembrava essere un capitale del tutto perduto.

L’ASSENTE INGIUSTIFICATO: In questa squadra dove tutto gira a meraviglia e tutto sembra andare per il verso giusto, c’è però anche una nota stonata, che risponde al nome di Ivan Perisic. In questa orchestra dove tutti gli orchestrali sembrano suonare a memoria, il croato è l’unico che sta facendo parecchio fatica a ritrovarsi, la copia sbiadita del campione che abbiamo ammirato fino al campionato scorso. Probabilmente ancora vittima delle scorie di un mondiale intenso, ma anche pesante, complice anche una muscolatura importante che indubbiamente sta rallentando il raggiungimento della migliore condizione fisica.
Ieri si è visto qualche piccolo passo in avanti, sicuramente più intraprendente e più dinamico rispetto alle ultime uscite, ma ancora un lontano parente del Perisic che i tifosi sperano di rivedere e che potrebbe far fare un ulteriore salto in avanti a questa squadra già fortissima così.