Ci risiamo, la grande Inter degli ultimi due mesi, capace di vincere tutte le partite disputate, ad eccezione delle due gare con il Barcellona, è sparita per lasciare spazio alla solita “pazza” Inter, che come ogni anno sul più bello si prende la scena.

Oggi l‘Inter è scesa in campo a Bergamo contro l’Atalanta all’ora di pranzo, decisamente indigesto per i propri supporters, dopo le fatiche di Champions contro il Barcellona. La partita si mette male sin da subito, con l’Inter in svantaggio già dopo neanche 10 minuti, e con un super Handanovic che permette ai nerazzurri di andare al riposo con un solo gol al passivo. E la ripresa illude perché, pronti via e l’Inter dopo 2 minuti pareggia, e per qualche minuto sembra che l’inerzia possa cambiare, anche perché l’Atalanta tira un po’ il fiato, ma è un fuoco di paglia, a metà ripresa l’Atalanta è di nuovo avanti, ma soprattutto l’Inter torna ad essere confusionaria e abbastanza sterile. Poi nel Finale saltano gli schemi con altri due gol degli orobici che arrivano negli ultimi 6 minuti, con l’espulsione di Brozovic in mezzo. Risultato pesante, ma giusto, specialmente per quanto visto nel primo tempo.

Prestazione da dimenticare per l’Inter, ma non bisogna fare drammi, perché perdere con questa Atalanta ci può stare, infatti i Bergamaschi, dopo un avvio difficile, sono in un buon momento di forma, come del resto ormai è da qualche anno che stazionano nei quartieri medio-alti della serie A. Ma nonostante ciò, già sono arrivati i processi alla squadra e al tecnico, da parte dei propri tifosi, forse un po’ troppo umorali, scottati dalle ultime stagioni deludenti. E forse è su questo che bisogna lavorare all’Inter, sia come squadra, che come ambiente, perché se fino a qualche giorno fa si esagerava quando si accostava l’Inter anche alle grandi d’Europa, come il Barcellona, pensando di potersela giocare anche con i blaugrana, con il pareggio di martedì che forse è risultato fuorviante su quelle che sono le reali distanze, ad oggi, tra un top club e l’Inter, ora forse si esagerare processando squadra e tecnico, solo per un passo falso, dopo due mesi esaltanti. L’Inter è tornata quest’anno in Champions dopo anni, e l’ottimo girone disputato sin qui, con 2 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, ha forse inconsciamente fatto perdere di vista la realtà. Infatti se è vero che l’Inter fino ad oggi stava facendo benissimo, è anche vero che stiamo parlando di una squadra che non è abituata a giocare ogni tre giorni, e soprattutto non ha ancora acquisito la giusta mentalità e tenuta mentale per affrontare questi match così ravvicinati, infatti partite come quella di mercoledì possono essere micidiali più per la testa, che per le gambe, per una squadra poco avvezza a queste partite. Ma questo è normale, bisogna dare tempo alla squadra e al tecnico.

Come detto oggi è stata una giornata no per l’Inter, ma anche e soprattutto per il suo tecnico, Luciano Spalletti, che ci ha messo del suo. Ma niente processi, ci può stare un passo falso a Bergamo contro una delle formazioni più “rognose” del campionato. Infatti risultano incomprensibili alcune sue scelte. Iniziando dal turnover, che quest’anno l’Inter ha dimostrato di poter fare con successo nelle partite precedenti, e allora, a pochi giorni da una tra le partite più pesanti che l’Inter potesse sostenere, perché non fare ruotare di più la rosa? In questo senso giusto inserire nell’undici iniziale Gagliardini, ma perché non mettere anche Joao Mario, anch’egli escluso dai convocabili mercoledì e quindi più fresco rispetto ad un Vecino che fino ad ora ha giocato molto di più, e invece continuare a far ruotare i centrali di difesa, facendo riposare De Vrji, quando, escluso il portiere, tra i giocatori di movimento, i centrali di difesa sono quelle che durante una partita vengono spremuti meno? E ancora, nello scacchiere di Spalletti, giocano un ruolo fondamentale gli esterni, sia alti che bassi, a cui Spalletti chiede molto sia in fase offensiva e sia, ancor di più, in fase difensiva, ai quali magari può risultare logorante l’impegno ravvicinato, a maggior ragione se si tratta di partite di un certo livello. Tra gli esterni invece 3 su 4, tra coloro che erano scesi in campo mercoledì, anche oggi erano in campo, con il solo Vrsaljko tenuto a riposo per D’Ambrosio, e con Perisic, giocatore al di sotto dei suoi standard da inizio stagione, mai toccato dal turnover.

Come detto, probabilmente si è trattato di una giornata no a 360 gradi, ma fare processi solo per una partita non è il caso, perché dietro c’è un lavoro di mesi(esaltanti) che non può essere buttato alle ortiche. Ora è il momento di tenere i nervi ben saldi e usare equilibrio. Non si era fenomeni fino a ieri, e non si è brocchi oggi.