Due settimane fa la trasmissione REPORT ha riportato in auge l’annosa e inestirpabile problematica dei rapporti morbosi, e al limite della legalità, e spesso anche oltre, tra le società di calcio, il mondo ultrà e la malavita organizzata, con le curve in mano ormai a gente che la si può definire tutto tranne che tifosi.

Ma in realtà REPORT non ha fatto altro che dare ulteriore visibilità ad un problema ben presente nel nostro calcio praticamente da sempre. Negli anni si è cercato di contrastare il fenomeno, ma in realtà si è riuscito addirittura a peggiorare la situazione, con l’introduzione, diversi anni fa, della responsabilità oggettiva a carico delle società, ovvero, in termini spiccioli, a casa tua (stadio e zone limitrofe) rispondi tu di ciò che accade. Da allora, ancor più di prima, la criminalità organizzata si è sempre più annidata nelle curve, vedendo nelle società di calcio, cadute in uno stato di ricattabilità, la classica gallina dalle uova d’oro da spremere senza sosta, visto anche i miliardi che l’azienda calcio muove. E non solo la criminalità, ma anche i classici “cani sciolti” oggi possono avanzare la qualsivoglia richiesta al club, pena disordini allo stadio, con i club che, avendo le mani legate, sono costretti a trattare con questi soggetti.

E quasi certamente è da inquadrare in quest’ottica la squalifica della curva della Juventus, poco più di un mese fa, quando, durante Juventus-Napoli, da alcuni pseudo tifosi, sono stati intonati cori, quanto mai beceri e ignobili, contro Napoli e i Napoletani. Il giudice sportivo ha chiuso la curva riferendo di “cori insultante di matrice territoriale, reiterati ed aggravati dalla recidiva specifica, nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, provenienti dal settore dalla grande maggioranza dei tifosi assiepati nel settore interessato, e per tanto percepiti in tutto lo stadio.” Morale della favola, una partita bellissima passata in secondo piano, e tifosi che raggiungono lo scopo prefissato, danneggiare la società. E che si tratti di un’azione contro la società, si è avuta la riprova domenica scorsa, quanto, riaperta la curva dopo la squalifica, per qualche minuto sono stati ripetuti gli stessi cori, anche se stavolta intonati da una sparuta minoranza. Quindi, considerato che la Juventus è già attenzionata dopo la squalifica, ma i cori continuano a sentirsi, o ci troviamo di fronte a degli imbecilli o dei malfattori che stanno operando di fino contro la società.

Ma domenica scorsa, anche lo stadio di san Siro è stato protagonista, se così si può dire, di questi cori ignobili, infatti, ad un certo punto, in Inter-Genoa, anche qui partita bellissima, dove l’Inter stava deliziando i propri tifosi con una prestazione da favola, a metà del primo tempo, pseudo tifosi nerazzurri hanno pensato bene di intonare cori contro Napoli e i Napoletani. Sì, proprio così, sebbene del Napoli e dei Napoletani a san Siro non ci fosse neanche l’ombra. Quindi squalifica della curva Interista? Per niente! Infatti il giudice sportivo, nei provvedimenti combinati ieri, riferisce di “coro insultante di matrice territoriale nei confronti della tifoseria di un’altra squadra”. Apparentemente stessa situazione di un mese prima, ma pena diversa, infatti all’Inter è stata combinata una ammenda di 10.000 euro. Sarebbe curioso sapere come mai.

Analizzando i due provvedimenti notiamo che per la Juventus si parla di “cori reiterati”, mentre per l’Inter di “coro”… Ma fare un coro insultante di matrice territoriale contro un’altra tifoseria è lecito e se i cori sono più di uno, no?

E ancora, nella sanzione combinata alla Juventus, troviamo il “aggravati dalla recidiva specifica”, che indica come in quello stadio, non fosse la prima volta, che quei cori venissero intonati. Quando scatta la recidività? Mettendo in qualsiasi motore di ricerca “Inter insulti Napoli”, vengono fuori più episodi dove i tifosi nerazzurri si sono resi protagonisti di questi cori beceri, ma senza scattare mai nessun precedente e negli episodi seguenti, mai nessun riferimento a recidività.

Altro punto, i “percepiti in tutto lo stadio”. L’impianto della Juventus, ha una capienza ridotta, quasi la metà, rispetto a san Siro, quindi, presumo, sia normale che il rumore di 1000 balordi, possa risultare più ridondante rispetto ai 10.000 di san Siro, vista la struttura e le dimensioni dello stadio.

Ma il tutto non deve essere derubricato con un Juventus sì e Inter no, perché anche la San Siro rossonera in passato si è trovata in situazioni simili, senza provvedimenti che siano andati oltre l’ammenda, ma anche altre squadre, come Roma, Fiorentina e non solo. Quindi in buona sostanza, in Italia si può inveire contro Napoli e i Napoletani, basta solo scegliere lo stadio giusto?