Il campionato si ferma per gli impegni della Nazionale, ma il calciomercato, nonostante l’arco temporale delle due finestre(estiva ed invernale) sia stato ridotto, ormai non smette più di far parlare di se. E mai come quest’anno, sembra che il movimento calcio in Italia possa riprendersi lo scettro di campionato più ambito e prestigioso, memore dei fasti del passato, che ci ha sempre visto in prima fila e che per molti anni ci è valso il titolo di campionato più bello e difficile del mondo, perso negli anni a discapito di altri campionati come Liga e Premier, a causa della crisi economica mondiale che ha colpito il calcio e non solo. Quest’estate, finalmente, dopo anni bui dove il nostro campionato era ormai caduto nella mediocrità più totale, si è riuscito a invertire la tendenza, grazie all’acquisto di un giocatore decisamente non comune, un top tra i top, Cristiano Ronaldo. È sembrato a tutti gli effetti di rifare un tuffo nel passato, ai mitici anni ’80 e ’90, quando avere i vari Van Basten, Platini, Maradona, Gullit, Falcao, Zico, era la normalità. Ronaldo, oltre all’apporto tecnico, ha portato un ritorno economico importante per la Juventus in primis, ma anche per tutto il movimento calcistico, con i botteghini di tutti gli stadi in festa, per i continui sold out al passaggio del Portoghese. E ovviamente l’acquisto di Ronaldo ha conferito grande prestigio e interesse alla nostra serie A, prova ne è che ormai da diverse settimane, oltre che alla Juventus, anche per altre squadre vengono associati nomi di un certo livello e prestigio, come Ibrahimovic, Pato e Ramsey al Milan, Modric, Vidal e Martial all’Inter, i giovani Madridisti Llorente e diaz al Napoli, e Rafinha(ex Inter) e Vazquez per la Roma, con la Juventus che ovviamente non sta a guardare, con i possibili ritorni di Pogba e Vidal, ma non solo… insomma, sembra che il vento sia cambiato, con la nostra serie A che prova a riprendersi l’Europa calcistica.

Come detto, chi non sta a guardare è la Juventus, come del resto si evince dalle ultime stagioni, che l’hanno vista trionfare in Italia, facendo incetta di trofei, lasciando le briciole alle rivali, e ben figurato in Europa, con due finali di Champions disputate negli ultimi anni, ma senza riuscire a portare a casa il trofeo più importante, che manca a Torino da ormai 22 anni, diventando una vera e propria ossessione per la squadra, dirigenti e tifosi. E in quest’ottica è da inquadrarsi il grande colpo Ronaldo, che fa della Juventus sempre più una superpotenza Europea.

E la bomba di mercato di queste ultime ore, sembra destinata a far parlare molto oltre che, se dovesse andare in porto, potrebbe ulteriormente aumentare il gap tra la Juventus e le avversarie in Italia, già notevole ora, ma anche in Europa, potrebbe spostare gli equilibri a favore dei bianconeri, infatti nonostante i grandi nomi che circolano per le big Italiane, la Juventus potrebbe rubare, nuovamente, la scena a tutti con la trattiva che potrebbe decollare con il Real Madrid e che porterebbe a Torino Marco Asensio Willemsen.

Stimo parlando di uno dei prospetti più interessanti del calcio mondiale, spagnolo di 22 anni, al Real da due anni, classe cristallina e talento purissimo, il classico giocatore con le stigmate del campione, un predestinato come dimostra il suo esordio assoluto, appena ventenne, con la maglia del Real, risultando decisivo nella vittoria per 3-2 sul Siviglia nella supercoppa Europea con un gol da cineteca. Al Real, fino al campionato scorso, ha trovato poco spazio, a causa dell’ingombrante presenza di Cristiano Ronaldo, ma questo non gli ha impedito, nelle poche occasioni avute a disposizione, di mettersi in mostra e di far parlare di se, conquistando la nazionale, di cui oggi è anche, nonostante la giovane età, un punto fermo. Da questa stagione, complice la partenza di CR7, Asensio è diventato anche punto fermo del Real, e il suo primo mese è stato devastante, finendo inevitabilmente sulla bocca di tutti e facendo passare in secondo piano anche l’addio di CR7, ma quando ormai sembrava essere ad un passo dalla consacrazione, il mese nero, ottobre, del Real, ha ridimensionato un po’ il talento madridista, particolarmente incupito e, dopo il cambio della guida tecnica, neanche più titolarissimo. E in questi giorni, non sono passati inosservati i suoi mal di pancia relativi al suo impiego, con il giocatore, secondo fonti vicine al Madrid, che si starebbe guardando intorno, mostrando particolare gradimento vero il club bianconero, ma la trattativa sarebbe tutt’altro che semplice, sia per la clausola rescissoria, di 500 mln di euro, che impedisce alla Juventus, e verosimilmente a qualunque altro club, di prendere il giocatore, senza trattare con la società, e sia perché, dovendo trattare con la società, significa andare a parlare direttamente con Florentino Perez, e anche questa potrebbe rivelarsi una strada abbastanza tortuosa e di difficile percorrenza, alla luce del grande potere politico ed economico che contraddistingue il presidente delle merengues, e che potrebbe portare anche al sacrificio di qualche giocatore eccellente, tipo Dybala, da sempre pallino del presidente Madridista.

Quindi, se le indiscrezioni si rivelassero vere, la trattativa sarebbe comunque alquanto impervia, ma dopo l’affare Ronaldo, in casa Juve ci hanno insegnato che tutto è possibile, anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Agnelli, che non più tardi di qualche settimana fa dichiarava come affari come quello che ha portato CR7 a Torino, saranno la normalità per il club bianconero, ma che il prossimo avrà almeno 10 anni meno, e Asensio avrebbe tutti i requisiti. Ma a tal proposito, però, bisogna anche fare alcune valutazioni, tipo… Asensio aveva già chiesto la cessione mesi fa, quando si sentiva chiuso dall’ingombrante presenza di CR7, e ora andrebbe alla Juventus, dove ritroverebbe l’ingombrante compagno di squadra, senza battere ciglio? E ancora, questa stagione che l’ha visto libero dalla presenza di CR7, e certo della titolarità, ha evidenziato la tecnica e i colpi da campione, propri di questo giocatore, ma anche una certa umoralità, che nel momento difficile della squadra, anziché emergere e tirarla fuori dalle secche, l’ha visto incupirsi e adagiarsi nella mediocrità generale, non prendendo la squadra per mano, come ci si aspetta dal campione, e accomunandolo, in questo, a Dybala, giocatore a cui spesso gli si rimprovera la scarsa personalità, e l’estraniarsi per settimane alla squadra, quasi a sembrarne un corpo estraneo.