Il campionato ormai è iniziato da più di due mesi, al solito con tanta passione e aspettative per ognuno di noi tifosi, con alterne fortune, in base alla propria squadra del cuore. Per qualcuno già si sogna, per altri dopo qualche incubo iniziale, sembrano diradarsi le nubi, per altri sono solo incubi. Ma c’è qualcosa che riesce a far sognare tutti indistintamente, il calciomercato.

Sebbene, e nonostante, da quest’anno, le finestre di mercato, sia estivo che invernale, siano state ristrette come arco temporale, in concreto è sempre tempo di mercato…
Da qualche anno, in coincidenza con l’affare Neymar, il calciatore più pagato al mondo con 222 mln di Euro, sono saltati tutti gli schemi, con valutazioni e cifre che sfuggono a qualsiasi logica. Ma sebbene, per quanto possa essere una cifra spropositata quella pagata per Neymar, restano pur sempre soldi spessi per un calciatore affermato, e spesi dopo anni in cui Neymar si è espresso ai massimi livelli, nelle massime competizioni, in uno dei club più forti al mondo.

Come detto, da quel momento, il mercato si è basato sulla follia di club e direttori sportivi che, sempre in cerca di affari e smaniosi di primeggiare, si lanciano in affari improponibili, strapagando giocatori che possibilmente sono reduci solo da qualche mese o un’annata positiva e spesso anche in squadre medio-piccole, quindi con una relativa esperienza a certi livelli.

Negli ultimi mesi, e forse anche anni, questo fenomeno è sempre più frequente, dove trova nel laziale Milinkovic-Savic il caso più eclatante. Il giocatore Serbo, dopo un’ottima stagione alla Lazio, ha visto la propria quotazione schizzare alle stelle, con il presidente laziale Lotito che, quest’estate, aveva fissato il prezzo in 150 mln di Euro. Lotito non è riuscito a portare in porto l’affare, ma Juventus, Manchester United e Real Madrid, le squadre che avevano puntato il Serbo, decisamente sì, infatti dopo la brillante stagione passata il serbo aveva puntati i riflettori addosso, ma dopo un mondiale decisamente sottotono, in questo inizio di campionato, sta facendo anche peggio, fornendo prestazioni deludenti che hanno fatto crollare la sua quotazione, ma anche allontanare le pretendenti.

Ma Milinkovic-savic non è il solo in quello che possiamo chiamare “club dei sopravvalutati”, infatti giusto un anno prima, ha vissuto un’epopea simile Patrik Schick. Il giocatore, nella stagione 2016/17, fu protagonista di una brillante stagione alla Sampdoria, dove con 32 presenze(molte da subentrante) e 11 gol, attirò a se le attenzioni dei principali club Italiani e non solo, con la Juventus che piombò sul calciatore, di fatto acquistandolo e sottoponendolo alle visite mediche, ma di punto in bianco, ufficialmente per problemi cardiaci, il calciatore venne rispedito al mittente, con la Roma che s’inserì e per 45 mln di Euro, portò a casa il giocatore, ma anche in questo caso, l’affare lo fece chi non comprò, infatti il giocatore in maglia giallorossa non è riuscito a ripetere quanto di buono fatto a Genova, finendo sempre più ai margini della sua nuova squadra.

E che dire di Belotti? L’attaccante del Torino, due anni fa, fu protagonista di una stagione eccellente, che lo vide mettere a segno 28 gol, quasi fosse un re Mida dell’area i rigore, con il presidente del Torino Cairo che in perfetto stile Lotito, avanzò richieste che andavano oltre i 100 mln di Euro, con il Milan che puntò forte l’attaccante, ma senza chiudere l’affare… ma come nei casi precedenti, in realtà l’affare lo fece non prendendolo…

Dybala invece potrebbe rappresentare l’eccezione, o comunque tra i pochi, che a fronte di una stagione positiva a Palermo, nonostante la richiesta, decisamente spropositata, di 40 mln, pagati senza pensarci molto su dalla Juventus, per un giocatore che non aveva nessuna esperienza in campo internazionale, ma neanche in campo nazionale ad un certo livello, ha mantenuto le aspettative, contribuendo nei successi della Juventus, come testimoniano le attenzioni dei principali club al mondo, che ogni tanto avanzano proposte da capogiro alla società bianconera.

Sicuramente il calcio Italiano negli ultimi anni è cambiato parecchio, non ci sono più i presidenti come Moratti e Berlusconi pronti a spendere e spandere, con tanti soldi sempre pronti da immettere sul mercato.
Il presente dice che il giro d’affari e le regole sono un po’ cambiate, e che le società sono sempre più indebitate, quindi alla luce di ciò, anziché cercare affari improponibili e a costi decisamente fuori mercato, sarebbe il caso che i nostri dirigenti imparassero a pescare nei vivai, e perché no anche nelle serie minori come per molti anni ha fatto la Juventus, da questo punto di vista avanti anni luce.