“I sogni son desideri chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri e tutto ci parla d’amor, se credi chissà che un giorno non giunga la felicità, non disperare nel presente, ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà”.
La colonna sonora del celebre cult della Disney, Cenerentola, sarà tornato di moda tra i tifosi Milanisti quando, nei mesi scorsi, quello che sembrava un semplice rumors, ma già sufficiente ad infiammare i tifosi, via via sembra potersi evolvere in una vera e propria trattativa, per riportare al Milan Zlatan Ibrahimovic. E in questo contesto, purtroppo, al Milan i panni di Cenerentola calzano a pennello, in quanto ormai nobile decaduta del nostro campionato, ma anche delle competizioni europee, da tanto, troppo tempo.

Ovviamente non stiamo parlando di un giocatore qualunque, ma del giocatore per eccellenza, tra i più forti di sempre, con numeri impressionanti, con statistiche e record stabiliti, per poi puntualmente riscriverli. Capace di vincere quasi tutti i campionati disputati, ad eccezione della parentesi ultima(nel grande calcio) al Manchester United. Unico neo, in una carriera costellata di successi, il suo scarso feeling con le competizioni Europee, infatti salta all’occhio la mancanza della Champions, il più prestigioso trofeo a cui possano ambire club e calciatori, nella sua ricchissima bacheca. E anche una grande sfortuna, infatti la sua parabola calcistica è andata in scena negli stessi anni di quella di due mostri sacri come Messi e Ronaldo, che ne hanno impedito la proclamazione a giocatore più forte del mondo, che periodicamente noi tifosi siamo soliti affibbiare al talento di turno, come sarebbe successo anche a ibra, se avesse vissuto qualsiasi, o quasi, altra epoca calcistica. Oggi Ibrahimovic è un giocatore dei Los Angeles Galaxy di 37 anni, ma questo sembra non impensierire né i tifosi né la dirigenza Milan, che vedono ancora oggi, nel gigante di Malmo, un giocatore capace di spostare gli equilibri, memori dell’ultimo scudetto vinto 8 anni fa, proprio grazie al fondamentale contributo dello svedese.

L’AMICO IBRAHIMOVIC: innanzitutto è giusto dire, con buona pace di alcuni inguaribili romantici tifosi Milanisti, che vedono in Ibrahimovic un amico del Milan, pronto a corre al capezzale del Milan per riportarlo in alto, pronto a mettersi al servizio della squadra se e quando serve, per i prossimi sei mesi, il tempo di riportarla in Champions e per pochi spiccioli, che forse questo non corrisponde esattamente al vero, anzi decisamente poco. Infatti il diretto interessato, da sempre campione di autostima, in una recente intervista ha spiegato come lui sia ancora il migliore al mondo e di come, non essendo un ragazzino che deve andarsi a fare le ossa, non si muoverà in prestito, né tanto meno per soli sei mesi. Ma più in generale la storia di Ibrahimovic dice come lo svedese in realtà non sia amico di nessuno, come si evince la sua facilità nel cambiare squadra, e come dimostra la disinvoltura con cui nel giro di 5 anni sia passato dalla Juventus all’’Inter, fino al Milan.

MA QUALE IBRAHIMOVIC?: ma la domanda più importante da porgersi è quale sia l’Ibrahimovic che tornerebbe a Milano, perché se da un lato ha notizia ha avuto un plebiscito di consensi tra i tifosi, che accoglierebbero di corsa e di buon grado il ritorno di Ibra, sulla base però di quello che è il ricordo di Ibrahimovic, ovvero del giocatore che qualche anno fa segnava, vinceva e decideva le partite da solo, quando anche l’anagrafe lo vedeva con qualche primavera in meno, dall’altro bisognerebbe capire questo Ibrahimovic cosa è in grado di fare, in quanto le primavere oggi sono 37, in più è reduce da un gravissimo infortunio(rottura del crociato) che di fatto lo ha portato a chiudere con il calcio che conta, e che sebbene risalga a quasi 2 anni fa, e dal quale si è ristabilito completamente dal punto di vista fisico, da allora tuttavia, il “nuovo” Ibrahimovic, di fatto, giocando solo qualche scampolo di partita, non si è più misurato con il grande calcio, in quanto trasferitosi in America, ad inizio anno, anche a causa dello scarso impiego al Manchester. In America è tornato a proporre i suoi numeri sia in campo, che nelle statistiche, ma in un campionato decisamente poco allenante, stressante e sotto ritmo, paragonabile più ad una nostra Lega pro, poco attendibile insomma, dove anche Giovinco, perenne incompiuto, sempre a caccia della consacrazione che nel nostro campionato non è mai arrivata, oltreoceano, come si suol dire, “ha trovato l’America” risultando una star assoluta sin dal suo arrivo.

KING ZLATAN: come detto in precedenza, sono passati gli anni, ma Ibrahimovic è sempre lo stesso, e a chi si immagina un Ibrahimovic in versione buon padre di famiglia, che arriverebbe in punta di piedi, mettendosi al servizio della squadra, facendo anche panchina, potrebbe restare deluso. Ibrahimovic, nonostante l’età, non molla di un centimetro, con tutta l’ingombranza che lo contraddistingue e che potrebbe rappresentare un problema per gli equilibri della squadra, dove gente come Suso, Higuain e Cutrone, potrebbero restare schiacciati dalla presenza dello svedese. Infatti Suso, andrebbe a cozzare, e non poco, con lo svedese, che vuole che tutti e tutto siano accentrati a se, con lo spagnolo, innamorato della palla, a volte troppo, poco incline al famoso tormentone, proprio delle squadre di Ibra, “sempre palla a Ibra e poi qualcosa succede”.
Ma anche Higuain, potrebbe risentire della presenza dello svedese, che in un sol colpo potrebbe detronizzarlo dalla leadership tecnica e carismatica in seno alla squadra, rischiando di deprimersi, come tutte le altre volte che in passato, all’interno di una squadra, è stato “uno dei tanti”. E anche Cutrone, che quest’anno ha trovato, finalmente e giustamente, un posto da titolare, potrebbe risentire della presenza dello svedese, e rischiando di essere il più sacrificato tra gli avanti rossoneri.

CONCLUSIONI: Insomma la società ha una decisione importantissima da prendere, dalla quale potrebbe dipendere l’esito della stagione. Il cuore, ma anche la storia di questo straordinario giocatore, direbbero di prenderlo domani mattina stesso, ma come detto ci sono una serie di valutazioni da fare e da non prendere sottogamba, come appunto l’età, le condizioni fisiche e l’impatto nello spogliatoio, anche alla luce del fatto che nel futuro prossimo, con la spada di Damocle del FFP che pende sul club di via Aldo Rossi, quella di Ibrahimovic potrebbe essere tra le ultime operazioni fatte, tenendo anche conto delle esigenze attuali della squadra, che è falcidiata dagli infortuni, con difesa e centrocampo(che al di là degli infortuni, è il grande problema di questa squadra negli ultimi anni) con gli uomini contati, e che oggi, forse, rappresentano un problema prioritario rispetto all’attacco.