Serata di gala a san Siro ieri sera, dove il Milan ha ospitato la Juventus in quella che da sempre è una delle partite più importanti dell’anno. E poco importa se da qualche anno il Milan non è ai livelli de suo recente passato, la storia e il blasone di queste due squadre è tale e tanta da non scalfire minimamente il fascino di questa sfida, prova ne è il record di incasso stagione registrato a san Siro e il seguito di televisioni collegate da tutto il mondo.

Partita non bellissima, decisamente tattica, dove ha prevalso decisamente più l’aspetto fisico a discapito di quello tecnico, con i giocatori tra i più fisici, Mandzukic, Higuain e Ronaldo, che hanno deciso il match, nel bene e nel male. Infatti la Juventus passa in vantaggio dopo neanche 10 minuti, proprio con il corazziere croato che sovrasta di testa un distratto Rodriguez. Occasionissima a fine primo tempo per Higuain di pareggiare su rigore, per il più classico gol dell’ex, ma l’Argentino si fa ipnotizzare dal ex compagno di squadra Szczesny.

Secondo tempo avaro di emozioni, senza occasioni clamorose da una parte e dall’altra fino al minuto 81, quando Ronaldo chiude la partita ribattendo in rete una respinta non propriamente irreprensibile di Donnarumma, e due minuti dopo viene espulso Higuain, che dopo un fallo netto su Benatia, pensa bene anche di protestare dando luogo ad crisi isterica.

Come detto, partita avara di emozioni, che ha dato pochi spunti, ma si sa che quando c’è la Juventus di mezzo, gli spunti se non ci sono si inventano. Infatti, nel episodio del rigore per il Milan, è montata la polemica dei tifosi rossoneri, ma anche dell’Italia antijuventina, che in seguito al fallo di mano, involontario, di Benatia, ne chiedevano l’ammonizione, che sarebbe stata la seconda per il marocchino, e quindi l’espulsione, in barba al regolamento che prevede che anche in caso di involontarietà va fischiato il rigore, ma non è prevista nessuna ammonizione. Tifosi in protesta anche per l’espulsione del pipita, che dopo un fallo netto, con giusta ammonizione, ha dato vita ad una vera e propria crisi isterica. Cos’altro avrebbe dovuto fare l’arbitro? Insomma siamo alle solite, dopo una partita che ha visto il Milan non tirare mai in porta, con gli unici pericoli per la porta bianconera con due tiri da fuori di Rodriguez e Suso, fuori dallo specchio della porta, viene rimandato il tutto a dei favoritismi, o presunti tali, che hanno deciso la partita. Però bisogna precisare sulla sportività e l’onesta intellettuale che ha contraddistinto la dirigenza e il tecnico rossonero, che non hanno accennato a nessuna protesta, in quanto gente che in campo c’è stata, e che sa che questo gioco è disciplinato da un regolamento, e non dalla mera convenienza spicciola del tifoso.
Ma il destino a volte è beffardo, e nel giro di una settimana ci ha messo di fronte a episodi simili, ma giudicati sempre in maniera diversa.

Partendo da ieri stesso, notiamo come la partita giocata a pranzo, Atalanta-Inter, ad inizio ripresa ha visto una situazione identica, dove il giocatore atalantino Mancini, già ammonito, tocca involontariamente con la mano. Rigore e pareggio interista, ma niente giallo e niente espulsione, con il giocatore che circa 15 minuti dopo segna il gol del vantaggio orobico, dando il là alla larga vittoria Atalantina.
In questo caso nessuna protesta di nessuno, neanche dei tifosi, che hanno puntato il dito verso la loro squadra, senza dare alibi ai giocatori, come del resto ha fatto il tecnico e a dirigenza. Episodio uguale, ma che non ha attirato l’attenzione di nessuno e nessuno che abbia gridato allo scandalo, ma ad onor del vero, neanche all’errore!

E come se non bastasse, c’è anche un terzo episodio, più clamoroso ancora. Settimana scorsa, in Juventus-Cagliari, episodio analogo, ma non uguale, perché in quell’occasione, il giocatore del Cagliari Bradaric, già ammonito, intercetta un pallone in area, ma stavolta volontariamente, con il braccio. Nessun rigore, nessuna espulsione, ma soprattutto niente polemiche da bar.

Ma allora questo regolamento come e quando si applica? E quando ci si scandalizza?
Beh, forse bisognerebbe solo fare un passo indietro tutti, e imparare ad essere più sportivi e obbiettivi, e in tal senso, bisognerebbe fare tesoro delle lezioni che ieri ci hanno dato Spalletti e Gattuso, che dietro una prova non all’altezza della loro squadra, non hanno preso le solite scorciatoie dell’alibi degli errori arbitrali, ma ci hanno messo la faccia, guardando cosa c’era che non andava in casa loro.
FINALMENTE.