Abbiamo riscontrato, sulla nostra pelle di tifosi, come più situazioni similari abbiano portato allo stesso risultato, pur cambiando i protagonisti.
Di cosa parlo?
Mi riferisco all'incidenza delle assenze dei campioni, in una rosa di medio livello come la nostra.
No no, non lamentarti e non mettere pollice rosso o altro, io sono sportivo e rossonero fino al midollo, però le cose le vedo e la rosa è di un medio livello, compreso l'allenatore, nulla di meno ma nulla di più. 

Dicevo che quest'anno in modo netto, ma in parte anche lo scorso trionfale anno dello scudetto, abbiamo sperimentato in periodi differenti e a volte purtroppo anche sovrapposti, le assenze di Ibrahimovic (oramai cronica), di Maignan per ben due volte, di Bennacer una volta, lunga, e ora di nuovo, di Leao si spera per tempi brevissimi. Rarissime le assenze di Theo.
Ecco, questi sono i nomi della lista dei campioni. Quelli che determinano con la loro presenza o assenza, un sensibile cambio di livello qualitativo.

È visibile a qualsiasi occhio obiettivo che le prestazioni della squadra nel suo complesso, quando manca uno o più di questi campioni, diventano stucchevoli, prevedibili dal punto di vista tecnico-tattico... ma ciò che colpisce di più è che le risorse mentali diventano timorose e confusionarie. Anche sugli altri campioni e non solo sui rincalzi. Come se il tassello che deve essere sostituito non abbia di per sé il 'muletto di emergenza' che, pur non con le medesime prestazione come singolo, riesca a garantire un minimo di sostenibilità e resilienza dell'impalcatura. Fa specie proprio la componente emotiva.
E fa venire fuori tutti i problemi del "talebanesimo" di Pioli, della sua impreparazione a livello di motivatore e della colpevole inconsistenza del supporto di dirigenza e proprietà. Un vero castello di carte che, tolta una, va giù tutto.
Anche l'assenza di Ibrahimovic dal campetto credo abbia portato un disvalore all'aspetto di concentrazione e motivazione di tutti, a riprova della necessità per un gruppo giovane, di  avere dei fari comportamentali e professionali da seguire, per rimanere al 100% focalizzati. La gestione dell'infortunio di Maignan è stata deleteria per l'intero reparto difensivo per larghi tratti della stagione. L'assenza di Bennacer in cabina di regia è stato ed tutt'ora un mistero, al di là dell'infortunio, ma lì ancora una volta è Pioli che ci deve dare una qualche spiegazione logica...ma questa è un'altra storia.
Tutte queste considerazioni sono, pur limitate, frutto di un ragionamento che cerca di spiegare ad un tifoso, a me stesso, come sia possibile un'approccio come quello di mercoledì, uguale a decine di altri approcci sbagliati di questa stagione. Perché, davvero, io conosco meglio dei soloni antimilanisti, la realtà del Milan, lo tifo da 40 anni. E non ritengo minimamente accettabile che si predichi la superiorità dell'altra squadra del Naviglio, perché ci si vuole dimenticare delle incredibili imprese di questo gruppo di ragazzi.
Di medio livello per lo più, ma sicuramente con un grande cuore, che troppe volte quest'anno è sembrato smarrito ed impacciato... E non per la feroce grandeur dell'avversario. Ma di suo, per le proprie dinamiche interne.

Saluti. Forza Milan!