A due settimane da Milan-Juventus, stasera toccherà anche ai bianconeri tornare in campo, dopo un’ultima settimana di mercato di fuoco e un sabato di ritorno in campo altrettanto rovente, tra il clamoroso finale di Zaniolo e della Roma contro il Genoa, poi cancellato dal var, l’uno-due di Giroud nel derby che ha riaperto prepotentemente la lotta scudetto e la grande prova di forza della Lazio a Firenze, dove il dopo Vlahovic non è iniziato proprio nel migliore dei modi. Stasera sarà appunto il turno della Juventus, l’indiscussa regina del mercato invernale che ora non ha più alibi e deve trovare continuità già a partire dalla gara stasera contro l’Hellas Verona, avversario che rischia di essere sottovalutato a causa dell’ondata d’entusiasmo che ha investito la Continassa negli ultimi giorni, ma che, come ha ricordato Massimiliano Allegri in conferenza stampa, non è mai stato battuto dalla Juve negli ultimi quattro incroci diretti. Sarà importante vincere per alimentare questo entusiasmo e per presentarsi al meglio alle partite del mese di febbraio, tutte fondamentali, dato che la squadra di Allegri sarà già impegnata giovedì in un quarto di Coppa Italia da dentro o fuori contro il Sassuolo, poi l’Atalanta e il derby in campionato prima dell’importante appuntamento col Villareal in Champions League. La missione del tecnico toscano sarà quella di inserire velocemente i nuovi acquisti, Zakaria e soprattutto Vlahovic, per arrivare rodati alla doppia sfida con gli spagnoli, senza però perdere punti per strada in questo periodo. È una Juve quindi chiamata a vincere e a riassettarsi velocemente e nella miglior maniera possibile per essere competitiva nel finale di stagione.

DA QUALE MODULO RIPARTIRE?
Ma come cambierà la Juve dopo il mercato fatto? Ci sarà da capirlo sia a livello di modulo, che poi non è altro che un aspetto meramente teorico, sia per quanto riguarda l’approccio alla partita e la proposta, che devono cambiare per dare senso all’acquisto di un bomber come Vlahovic. Probabilmente il modulo lo capiremo dopo queste prime partite, ma senza pensare che diventi la base a lungo termine della nuova Juventus, dato che in questo momento è assente un titolarissimo come Chiesa che, per caratteristiche e posizione in campo, è ben diverso da Morata e Dybala che sulla carta dovrebbero essere titolari nell’immediato, ma che in questo momento non hanno un contratto con la Juve per l’anno prossimo, e quindi potrebbero non essere più loro gli attaccanti delle prossime stagioni.
Ma senza andare troppo lontano, come sarà la Juve in questa seconda parte di stagione? Le certezze sono la difesa a 4 e Vlahovic, che sarà sicuramente il faro là davanti. Sono tutti da testare il centrocampo e il resto del reparto offensivo. L’intenzione sembrerebbe quella di proporre il tridente Dybala-Morata-Vlahovic che sarebbe il più qualitativo possibile, ma Allegri ha già avvertito che sarà possibile solo a patto di non perdere l’equilibrio della squadra. Equilibrio che con un centrocampo a tre dovrebbe essere trovato, sicuramente con Locatelli, McKennie che avrà più compiti difensivi rispetto alle ultime partite e un terzo che potrebbe essere Zakaria, che sembra adatto a dare quantità a metà campo, mentre Arthur forse non è il profilo giusto in quest’ottica e Rabiot, per quanto fatto vedere, è l’ultimo nelle gerarchie.
L’alternativa sembra essere la soluzione sicura a cui Allegri spesso ricorre volentieri, ovvero il 4-4-2. In questo caso, solo uno tra Dybala e Morata accompagnerebbe Vlahovic dal primo minuto, Cuadrado verrebbe probabilmente impiegato come esterno di centrocampo, con un equilibratore dall’altra parte, come sa fare Bernardeschi o anche Mckennie anche se meglio a destra.

PERCHÉ IL 4-3-1-2 È LA STRADA GIUSTA
Tra le due soluzioni trovo migliore la prima, oltre che per la bellezza di tre attaccanti di grande qualità in campo insieme, anche per avere un’attitudine più propositiva, necessaria per far arrivare più palloni possibile a un animale da gol qual è Vlahovic. Con Dybala dietro alle punte si rinuncerebbe a un centrocampista per mettere fantasia sulla trequarti, ma sarebbe comunque possibile trovare un equilibrio con un centrocampo ben rodato: Locatelli sarebbe il regista, probabilmente agendo davanti alla difesa, mentre Mckennie e Zakaria (che sta venendo provato da intermedio) hanno la fisicità e l’atletismo che serve a questa Juve, con il primo che avrebbe comunque compiti più offensivi. Se si riesce a sistemare l’impalcatura necessaria per questo sistema di gioco, l’attacco dovrebbe girare da sé e sulla carta i tre davanti si incastrerebbero benissimo tra di loro. Dybala potrebbe giocare dietro alle punte, quindi nella sua posizione naturale, ma avendo un centravanti davanti che occupa l’area di rigore. I compiti di Morata penso che rimarranno gli stessi di prima, con la differenza che non dovrà essere allo stesso tempo il principale uomo d’are della Juve. Lo spagnolo dovrà fare il suo solito lavoro di raccordo, far salire la squadra, prendersi falli, aprirsi sulla fascia e creare spazi in mezzo a maggior ragione che adesso ci sarà qualcuno che potrà beneficiarne.
Qual qualcuno è ovviamente Dusan Vlahovic, che giocando con questi due sarebbe esentato da troppo lavoro sporco per vestire i panni del bomber puro. Per questo la squadra dovrà avere un gioco propositivo, con baricentro alto che permetta al serbo di agire sempre negli ultimi 20 metri, dove è uno dei migliori di tutta la Serie A e secondo il suo nuovo allenatore, anche il miglior giovane in circolazione insieme a Mbappé e Haaland. Dovrà quindi essere messo nelle condizioni di esserlo, perché, sempre come detto da Allegri, le responsabilità non cadranno tutte su di lui ma saranno divise equamente tra tutti.
In sintesi, zero alibi, la società ha fatto il suo, ora la palla passa ad Allegri e i suoi per dimostrare che sta cominciando un nuovo ciclo vincente.


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