Sembra un sogno ma è tutto vero: l’Italia è in finale di Euro 2020! Un momento meraviglioso per il nostro calcio, che da troppo tempo era a digiuno di notti del genere. Un momento da godersi aspettando la semifinale tra Inghilterra e Danimarca che decreterà la nostra avversaria e ci dovrà riportare concentrati sull’ultimo ostacolo rimasto a separarci dalla gloria. Ieri sera, a Wembley, la nazionale ha dato seguito al capolavoro iniziato con l’avvento di Mancini e domenica sera, sempre a Wembley, vuole mettere la ciliegina sulla torta.

Contro la Spagna è arrivata l’ennesima prova di forza della nostra nazionale, che nonostante un avversario che le ha impedito di giocare il proprio calcio, ha ancora una volta stretto i denti e superato l’ostacolo da grande squadra. E anche dopo il gol di Morata che poteva mandarci al tappeto e spianare la strada alla Spagna, i nostri ragazzi hanno mantenuto lucidità rimanendo in partita e andando a giocarsi tutto dal dischetto, dove invece questa lucidità è mancata alla Spagna, e guarda caso proprio a Morata e Olmo, che all’ottantesimo avevano illuso la Spagna per poi tradirla ai rigori, dove non poteva sbagliare Jorginho, che si è regalato un momento indelebile nella storia del calcio italiano, per una volta da protagonista, come in fondo è sempre stato pur senza essere riconosciuto come tale, ora è arrivato anche il suo momento e rischia di diventare uno dei grandi candidati al pallone d’oro.
Insieme a Jorginho si sono presi la scena Gigio Donnarumma e Federico Chiesa. Il primo sembra che giochi da una vita, per la sicurezza che dà, per come anticipa il pensiero degli attaccanti, per come sa valutare le varie situazioni di gioco, e in fondo ne è passato di tempo da quando a 16 anni esordiva in Serie A, e ora, a 22, Gigio ha un bagaglio d’esperienza pronto per diventare il miglior portiere del mondo.
Il secondo anche ieri sera ne ha combinata una delle sue, perché il gol del momentaneo vantaggio azzurro ha il timbro indistinguibile del suo stile. La grinta con cui accompagna l’azione, con cui si avventa sul pallone liberato da Immobile e la spensieratezza con cui rischia il tiro a giro sono tipici di Federico Chiesa, che dopo questa straordinaria annata è definitivamente riconosciuto anche a livello internazionale.

Ma accanto ai protagonisti della serata c’è come sempre una squadra che ha fatto una partita fantastica e, chi con la qualità, chi con la grinta, chi con l’esperienza è una squadra che può contare su una rosa validissima dal primo dei titolari all’ultimo dei panchinari. È stato fondamentale il contributo di chi è entrato dalla panchina e per esempio di uno come Emerson, che se ci fosse stato Spinazzola non avrebbe più giocato, ma che si è fatto trovare prontissimo come se le avesse fatte tutte da titolare. Da queste cose si vede la grandezza del gruppo. Ma se questa grandezza era già ampiamente verificata, ora diciamo chiaramente quanto è forte sul campo questa squadra. Una squadra ancora imbattuta all’europeo e che dopo aver eliminato Belgio e Spagna mette a tacere anche chi diceva che sarebbe caduta di fronte ai top team. Ma non è finita qua. La partita contro la Spagna ha costretto la nazionale di Mancini a snaturarsi, eppure il risultato non è cambiato. Fare la partita come avevamo sempre fatto era impossibile contro gli spagnoli. Loro sono dei mostri di possesso palla e questo non può essere evitato. Noi allora abbiamo preso le giuste contromisure, non abbiamo insistito col nostro piano A, anzi, abbiamo dimostrato di avere anche un piano B e forse un C. Abbiamo quindi tirato fuori una partita che si potrebbe definire provocatoriamente “all’italiana”, con grande attenzione dietro e contropiedi innescati dalla grande qualità dei nostri centrocampisti. La scelta ha pagato e anche quando, a tratti, le sorti della partita sembravano a sfavore abbiamo tenuto duro e ce l’abbiamo fatto. Questa è l’Italia!
E ora godiamoci il momento e da domani iniziamo a sognare in grande, come ci meritiamo di fare per un’altra notte magica.