Tre punti gentilmente omaggiati dallo scriteriato Verona del primo tempo, non risolvono la situazione di incertezza tattica, se così vogliamo chiamarla, di una squadra tuttora alla ricerca di un assetto stabile. Ma francamente direi di una sua anima. Un poco difesa a quattro e poi a tre e mezzo con Calabria inventato centrocampista e oggi decisamente a tre. Con ben 5 centrocampisti Baroni schiera un Verona senza punte. Con uno spaesato Ngonge in avanti. Due altri centrocampisti di supporto, Lazovic e Duda e altri due, Folorunsho e Hongla in mezzo al campo, Baroni riesce cosi' a realizzare un primo tempo lasciando un tranquillo possesso palla al Milan del 60 per cento. Esattamente il contrario di quanto fosse probabilmente il suo obiettivo iniziale. Magari realizzando un palleggio e un dominio a centrocampo rivelatosi solo nelle intenzioni. In più  la sua difesa combina un bel pastrocchio in facile disimpegno in uscita, permettendo a Pulisic, in una delle due occasioni in cui si è  seriamente distinto, di catturare palla ed è  comunque la solita premiata ditta Giroud- Leao ad approfittare dello svarione della difesa veronese. Leao imboccato forse anche con un poco di fortuna da Giroud si invola con uno scatto dei suoi e va alla facile conclusione. La seconda è poi più pochino, francamente, Pulisic se la confeziona da solo con bella conclusione intercettata da Montipo'. Dopo il gol il Milan tiene solo palla e cerca di ripartire e rischia sull'unica vera palla gol creata dal Verona. Una bella combinazione tra Terracciano e Folorunsho trova un perfetto colpo di testa dell'italiano, discreto giocatore, che viene strepitosamente sventato da Sportiello. E ancora il centrocampista veronese a tentare senza fortuna un altro bel colpo di testa che esce alto.
Per Pioli, che prima o poi chissà forse cercherà di dare un assetto tattico di una certa continuità, arrivano comunque indicazioni confortanti da Musah più forte in fase difensiva che offensiva e da un Florenzi in grande spolvero che non fa rimpiangere Theo. Magari la tanto cercata alternativa a Theo esiste e si dimostra valida pure con rabbioso attaccamento alla maglia. Una maglia scolorata come  è francamente piuttosto incolore tutta la prestazione del Milan in una fase di tuttora mancanza di idee. Infatti il Milan con un Verona mediocre si limita a gestire e a difendere il risultato. Addirittura lo subisce per quasi tutto il secondo tempo.

L'altro vero assist dalla campagna acquisti gli viene da un secondo portiere di gran livello. La parata di Sportiello ha lo stesso valore di un gol segnato. Rejinders e Krunic, neanche brillantissimi, non faticano troppo a tenere in scacco il numeroso centrocampo veronese che produce poco o niente in totale assenza di punte. In più  Thiaw e Tomori con il registro di Kjaer sono molto attenti sulle palle basse un poco meno, ma non è  una novità, su quelle alte, in quanto le uniche occasioni del Verona arrivano da colpi di testa. Baroni ci mette un tempo intero per modificare l'assetto della sua squadra. Esce un inguardabile Faraoni e si assesta meglio con Bonazzoli affiancato a destra da Terracciano e a sinistra da Lazovic.

Il Verona prende decisamente l'iniziativa del gioco riequilibrando un poco  il possesso palla a fine incontro. Il Milan risponde praticamente solo in contropiede e spreca un paio di volte con Musah e poi con il lento Jovic nel finale. Krunic si stira e viene sostituito da Luftus, insieme a Giroud che lascia spazio a un Jovic praticamente non pervenuto. Baroni cerca di dare più concretezza al suo gioco di attacco con gli ingressi di Saponara, di solito molto motivato quando trova il Milan, ma non questa volta, e di Cabal per Lazovic a questo punto avviene qualcosa di davvero inaspettato.
Entra un giovane della Primavera in una partita che conta con un risultato ancora in bilico. Il promettente Bartesaghi rileva un ottimo Florenzi il migliore in campo con Sportiello che salva il risultato. Esce pure un Pulisic molto sottotono per Pobega e Leao per  Okafor che almeno si produce in uno spunto  che viene a fatica neutralizzato dalla difesa veronese.
Baroni tenta il tutto per tutto con Suslov per Ngonge meglio in supporto che punta e poi Djuric per Terracciano. Il Milan spreca malamente come visto con Musah e poi con Jovic e ringrazia il suo portiere.

Che il Milan si giochi la partita in casa con un Verona così pensando solo al contropiede e pure fallendoli non mi sembra che sia molto accettabile per i pur entusiasti tifosi che anche questa volta hanno riempito lo stadio.
Che assetto avrà questa squadra nei prossimi incontri? Dopo parecchie settimane i nuovi non sono francamente apparsi come quei crack che venivano descritti. E in fondo i gol arrivano dai vecchi. Il derby ha lasciato impietosamente le sue scorie ma un allenatore incerto su quale assetto dare alla squadra non mi sembra un gran bel segnale per il futuro.
Il secondo tempo dominato da un Verona che concedeva spazi a volontà mai sfruttati lascia francamente perplessi.

Buoni i tre punti, ma restano molti interrogativi sui prossimi incontri che potrebbero già segnare la stagione del Nuovo Milan e forse anche del suo allenatore.