Siamo ormai ad un passo dall’inizio dei mondiali in Qatar. I Mondiali del non senso, i Mondiali sbagliati, i Mondiali che non si dovevano disputare in un posto del genere, ma sono i mondiali che hanno messo in evidenza, se qualcuno aveva ancora dei dubbi, le reali intenzioni e la filosofia di Fifa e Uefa. Sì proprio loro, gli stessi che si erano scandalizzati difronte alla nascita della Superlega, loro che avevano scatenato le reazioni generali puntando tutto su questioni etiche, morali e di sogno. Vorrei sapere da Infantino e Ceferin, dove in questi mondiali risiedono tali sentimenti? È semplicemente una vergogna!

Le ultime dichiarazioni dell’ambasciatore Khalid Salaman sono soltanto l’ultima perla di civiltà che questo paese ci ha mostrato, ma la lista è a dir poco lunga. Il problema non è la cultura che regna in quel paese, il problema c’è nel sistema Fifa che ha “venduto” i Mondiali a quel paese, incassando cifre fuori dal mondo, fregandosene di tutto il resto. Ma il “resto” non è un dettaglio trascurabile, il “resto” è tutto ciò che in quel paese è lontano dalla civiltà, dal rispetto dei semplici diritti umani, quelli che noi sono il nostro quotidiano, ma che in Qatar sono un miraggio. In barba a tutto questo, milioni di persone confluiranno in quel fazzoletto di mondo per assistere ad uno spettacolo in mezzo al niente. Niente inteso come niente tolleranza, niente rispetto per le donne, niente di niente, ma pieno di soldi. 

Gli stessi che hanno usato il sentimento popolare per salvare i propri interessi economici, con la faccia da santarelli, facendo passare per brutti e cattivi quelli della Superlega, oggi sono gli stessi che “proibiscono” qualsiasi iniziativa “civile” contro il regime del Qatar, sia mai che qualche sceicchino non si senta offeso. Le pessime condizioni nelle quali migliaia di operai hanno dovuto lavorare per costruire stadi e infrastrutture, i morti, chissà quanti, visto che non esistono dati ufficiali a riguardo (stranamente). Basta fare un giro nel web per raccogliere decine e decine di articoli che denunciano il mondiale più scandaloso e corrotto della storia. La corruzione probabilmente a questi livelli esiste ed è sempre esistita, ma fino a quando si tratta soltanto di affari, è un conto, quando di mezzo c’è la vita delle persone è tutt’altra storia, diventa inaccettabile. 

Dimenticavo che insieme al duo comico Infantino e Ceferin c’è anche il compagno di merende, nonché proprietario del Psg Al-Khelaifi, qatariota stranamente e in ottimi rapporti con Fifa e Uefa. Chissà perché? Giornalmente piovono “raccomandazioni” che atleti e addetti ai lavori non diano vita a manifestazioni, gesti, segnali di protesta o quant’altro per non urtare la sensibilità degli sceicchi. Infantino, l’altro giorno in maniera piuttosto arrogante ha dichiarato che i calciatori devono pensare soltanto a giocare e a nient’altro. Siamo alla follia. Io capisco che per un calciatore il mondiale rappresenta la manifestazione più importante che un calciatore possa sognare fin da bambino, ma davanti a questi fatti mi sarei aspettato qualche presa di posizione più pesante, invece niente. Nel mondo del calcio solo l’allenatore del Liverpool Kloop ha più volte ribadito il suo dissenso. Spesso ci ha messo la faccia e ha accusato molti soprattutto tra i media di non aver fatto niente quando era il momento, per far emergere il fatto che questi mondiali erano sbagliati. I media sono strumenti importanti, e vengono usati dai potenti per indirizzare l’opinione pubblica. Lo hanno fatto in un senso,Uefa e Fifa, contro la Superlega, e nel senso opposto per il mondiale in Qatar. 

Difficile capire come Infantino e Ceferin possano godere ancora di credibilità, dopo tutto questo, ma il problema è che “show must go on”. Come sempre i miliardi, le luci, i fuochi d’artificio, il lusso qatariota nasconderà tutto, e davanti alle telecamere vedremo gente festante e sorridente, ma i morti non torneranno in vita, chi ha subito violenza avrà le cicatrici per sempre, a chi è stato negato ogni diritto umano non se lo scorderà mai, e una volta spente le luci della ribalta, tutti faranno finta che niente è successo, che è stato un successo, tutto è andato in maniera impeccabile, che il Qatar è un paese civile, e che quindi si potrà continuare a fare la guerra ai cattivi della Superlega, quelli che non hanno rispetto per l’etica e i valori morali di questo splendido sport.