Un ritorno formato "Champions"
A dispetto del caldo rovente, che non sembra volerne proprio sapere di lasciare, che la temperatura sul termometro si abbassi, il calcio che conta inizia già ad entrare nel vivo. La Uefa Champions League, minacciata bellicosamente nella passata stagione dall’avvento della mai nata Superlega, ha ricominciato subito a brillare, all'insegna dei playoff validi per l’accesso alla fase a gironi. Sono tante le formazioni scese in campo in queste notti d’estate, ma soltanto 12 sono giunte fino al doppio scontro decisivo, per farsi spazio tra le stelle più luminose d’Europa. Da una parte la polemica, causata dai sorteggi non proprio graditi agli addetti ai lavori, dall’altra però, il fascino di due super sfide dal sapore storico, oltre che estremamente cruciale. Benfica e Psv Eindhoven da un lato, mentre Monaco e Shakhtar Donetsk dall'altro, si deciderà tutto in 180 minuti, che possono davvero valere l'esito di un'intera stagione e da cui, proprio per questo, ci si aspetta uno spettacolo coi fiocchi.

Il nuovo che avanza
Scavalcata l’ormai obsoleta regola dei goal segnati in trasferta, per la stagione in corso ci si aspetta un livello di intensità ancora superiore, con annessa minore tendenza verso la speculazione del risultato, divenuta quasi impossibile, se non nell’applicazione assoluta del mai tramutato catenaccio. Tra coloro che hanno già recepito il concetto, vi sono indubbiamente Benfica e Psv Eindhoven, due compagini dalla filosofia simile ed inequivocabile: stile di gioco molto verticale, con ribaltamenti di fronte costanti, ma soprattutto ritmo elevatissimo, nonostante la temperatura e l’umidità non siano da meno. In questo modo non può che accrescere la qualità dell’esibizione, in grado di tenere gli spettatori incollati alla sedia per tutta la durata del match, recupero compreso, che non a caso ha regalato un incertissimo verdetto, leggermente favorevole ai padroni di casa dell’Estadio Da Luz.

Vince il Benfica, ma il Psv si aggrappa a Gakpo
Il risultato dice infatti 2 a 1 per le aquile guidate da Jorge Jesus, anche se le occasioni utili non sfruttate dagli ospiti per pareggiare i conti, sono state indubbiamente superiori a quelle che avrebbero potuto mettere in ghiaccio il punteggio. A dispetto di una prima frazione piuttosto opaca, gli olandesi del tecnico Roger Schmidt sono cresciuti nel secondo tempo, alzando decisamente i giri del proprio motore, mettendo in seria difficoltà i padroni di casa. Da segnalare la prestazione strepitosa dell’esterno offensivo Cody Gakpo, autore della rete che ha ridato fiducia, ancor prima che speranza ai propri compagni. Molto abile nell’uno contro uno, il 22enne originario del Togo ha mostrato di possedere una personalità fuori dal comune, a partire dalle sue percussioni palla al piede, fino alla fascia di capitano, indossata nell’ultima fase della partita. Pericolo numero uno per la difesa avversaria, Gakpo ha mostrato inoltre, di possedere una discreta capacità nel vedere la porta, una dote balistica non indifferente, che gli ha permesso di timbrare il cartellino dei marcatori nel segno di uno splendido goal da fuori area dritto all’angolino. Cresciuto nel settore giovanile del Psv Eindhoven, il suo contributo alla causa biancorossa sta iniziando a lievitare nel corso delle stagioni, considerando anche il maggiore tasso di titolarità che quest’ultimo si sta conquistando: 7 reti in 23 presenze, nella passata stagione in Eredivisie, mentre quest’anno ha già messo a segno 2 centri nella fase preliminare della Uefa Champions League.

Un osservato speciale
Non a caso, il suo valore di mercato non sta affatto seguendo un percorso inverso, poiché come riportato dal noto sito transfermarkt.it, la sua valutazione, in costante crescita, si aggira intorno ai 20 milioni di euro, e considerata la giovane età, potrebbe con ogni probabilità continuare a salire. Al momento non sembrano esserci concrete possibilità in merito ad una partenza imminente del talento classe 99 della nazionale orange, il quale dovrebbe restare in Olanda almeno per un’altra stagione, ma come riportato da tuttocalciomercato24.com, il Bayern Monaco continua ad osservarlo da vicino.

Senza alcun dubbio un profilo giovane ed inesperto come quello di Cody Gakpo non potrebbe sostituire un mostro sacro come Robert Lewandowski nell'immediato, ma una società acuta come quella bavarese, è ben consapevole anche dell’importanza di quegli affari in prospettiva, oltre ai colpi ad effetto che garantiscono titolari affidabili alla rosa. Per questo motivo, potrebbe non sorprendere affatto la decisione di lasciarlo maturare ancora un po’ nel cuore dei Paesi Bassi, lì dove ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio, per fargli spiccare il volo verso lidi più prestigiosi nel momento più opportuno.