Dopo 10 partite ufficiali il Milan segna sul proprio tabellino di marcia, un primato solitario in classifica nel campionato, 7 vittorie ed una (brutta) sconfitta. Zero gol in attivo e in passivo per due pareggi, piuttosto bugiardi, in Champions League. Al netto della manita nerazzurra, infila un altro convincente clean sheet e i gol presi sono pochissimi. Ciò che stupisce è che anche le azioni d'attacco pericolose degli avversari sono poche.

Allora si sono tutti imbrocchiti in Italia e in Europa o forse il Milan è forte? Sicuramente la prima, perché a noi solo gli arbitri benevoli e i rigori ci fanno vincere. Il Var poi, come noto, è costruito in Silicon Valley dalla Micro-Cardinal software house e ha un bug che cancella in automatico dalle immagini gli arti superiori dei giocatori rossoneri. 

A parte il sarcasmo, diciamocelo: il Milan ha una fase difensiva e di controllo piuttosto sicura e dominate. Rari i momenti di sbandamento e spesso quando accadono sono per letture individuali errate per lo più estemporanee.
Ma se la parte 'conservativa' raggiunge una ampia sufficienza però dobbiamo altrettanto sottolineare che per una buona 60na di minuti in fase di costruzione e realizzazione, abbiamo pagato lo scotto di una necessaria rivoluzione tattica e di un 11 titolare inedito e difficilmente riproponibile. La questione tecnica la riprendo successivamente, ma qui sottolineo la parola "necessaria rivoluzione", cioè resasi indispensabile a seguito della calendarizzazione assurda propinata dal computerone della Lega Calcio e Uefa. Due trasferte mai così ravvicinate, due voli (con uno scalo intermedio) in tre giorni e un solo allenamento che è dovuto servire da defaticante, da preparazione fisica e pure da impostazione tattica per la partita. 

Il trio di attacco ha reso davvero molto poco nel primo tempo. Si registra una sola infilata del sempre più (per me) inconsistente Chukweze; un controllo difficile mancato da Okafor, a tu per tu col portiere Genoano, ma poco altro dallo svizzero, alla prima 'stecca' in rossonero e un vero e proprio 'senza voto' al nullo Jovic, che molto meglio si presenterà nel secondo tempo, forse scollatosi di dosso la tensione della prima e mentalmente confortato dall'aver affianco a destra e sinistra chi oggi è indubbiamente titolarissimo.

La lentezza di Adli e la poca predisposizione di Reijnders alla costruzione come regista basso, ieri hanno accentuato il difetto, a fronte di una organizzazione tattica piuttosto lineare, nessuno purtroppo, avanti o laterale che fosse, suggeriva passaggi filtranti ma aspettava passivo la palla, da fermo, in posizione statica. Ne è venuto fuori un inutile e orizzontale fraseggio, per poi sfociare in inefficaci uno contro uno. Unica nota di disturbo Musah tra le linee ogni tanto che creava qualche apprensione al Grifone.
Ma non credo del tutto che fosse un perentorio ordine di Pioli... Comunque è mancata verve e qualità propositiva. Parlando in generale però, visti i buoni risultati complessivi del Milan di inizio stagione, questi difetti congeniti, ad oggi sono dei dettagli, e mi lasciano solo il pensiero speranzoso di un prossimo upgrade grazie al ritorno di Bennacer, unico vero campione in rosa nell'arte del metronomo. Il sogno di un centrocampo Bennacer, Loftus-Cheek, Reijnders è il meglio che si possa trovare in serie A, e probabilmente molto competitivo anche tra le big d'Europa, con Musah (grezzo ma ottimo box to box, dinamico e volitivo), Adli e Krunic a completare il quadro. 

Ci manca oggi e ci mancherà con la Juve, il Theo Hernandez dei tempi migliori, soprattutto perché mentalmente ha dimostrato un certo nervosismo o pressappochismo nel gestire la sua irruenza. Tomori sembra lo abbia imparato, lui invece ha rimediato 5 ammonizioni i 7 partite... Davvero troppo. 

La Provvidenza ha fatto sì che tali e tante ingiustizie confezionate nel pre-gara fossero in parte bilanciate dalle assenze genoane di Retegui e Messias che certamente avrebbero dato un'impronta più forte ed imprevedibile ad una squadra comunque ben organizzata dal Gila, a cui vanno i complimenti ed un augurio di meritata e serena salvezza. 
La Provvidenza ha anche parzialmente oscurato i monitor del Var sul gol di Pulisic, ma ha restituito il video per intero sull'espulsione di Maignan. Giusta (purtroppo) l'espulsione. La Provvidenza ha stampato la palla sulla traversa sulla velenosa deviazione in barriera e ha interceduto facendo calare lo spirito di Maignan nel corpo di Giroud negli ultimi concitati minuti della partita. Invece nulla ha potuto sull'unico vero macro errore dell'arbitro: il fischio per dare il secondo giallo al portiere del Genoa, mentre Leao e Pulisic si involavano verso la porta sguarnita con in canna il 2 a 0 già certificato. 

Questa partita alla fine è la Giustizia dello sport allo stato puro, anche se il buon Zangrillo ne ha sparate in un sol colpo di più grosse del peggior piangina interista. Con sua buona pace, un Milan normalmente riposato e preparato avrebbe liquidato la pratica Genoa in modo meno complicato e rocambolesco. Solo il trappolone informatico poteva incidere. Ma ne siamo usciti vincenti ugualmente.

Torniamo a casa da capolista. Stanchi ma  meritatamente capolista.
Perché queste partite si pesano anche col Cuore e questi ragazzi ne hanno tanto tanto!